Antonio Dalla Venezia, responsabile del comitato tecnico-scientifico Bicitalia di Fiab, ci spiega come le infrastrutture per il cicloturismo stiano cambiando il modo di scoprire il nostro Paese
Il cicloturismo in Italia era un fenomeno in crescita gi¨¤ prima della pandemia di Covid-19, ma le restrizioni imposte dai DPCM e il cambiamento nelle abitudini negli spostamenti hanno accelerato i processi di sviluppo di una pratica sulla quale il nostro Paese dovr¨¤ scommettere in futuro per rimodulare il turismo in un¡¯ottica di maggiore sostenibilit¨¤ ambientale, ma anche guardando a una pi¨´ ampia redistribuzione dell¡¯ospitalit¨¤.
Antonio Dalla Venezia ¨¨ il responsabile del comitato tecnico-scientifico Bicitalia di FIAB - Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, la persona che pi¨´ di ogni altra ha un quadro complessivo di quanto concerne il turismo in bicicletta: ¡°I dati di accesso al nostro sito Bicitalia.org ci dicono che l¡¯interesse per quanto riguarda gli itinerari ¨¨ in forte crescita: dal 2014 al 2019 le ricerche di percorsi si attestavano sulle 300.000 all¡¯anno, nell¡¯ultimo biennio sono cresciute fino a 650.000 all¡¯anno. Ovviamente non abbiamo conferma di quante di queste ricerche si convertano in pedalate e viaggi, ma ¨¨ verosimile pensare che molti utenti vadano a pedalare sui percorsi che hanno consultato sul sito¡±.
L¡¯aiuto del governo
¡ª ?Se ¨¨ vero che i dati del cicloturismo nel nostro Paese erano gi¨¤ in crescita nel periodo pre-pandemico e negli ultimi dodici mesi hanno sub¨¬to un¡¯ulteriore crescita, ¨¨ altrettanto vero che la politica ha fatto la sua parte: ¡°Le azioni di governo hanno contribuito a dare un ulteriore impulso al trend di crescita. Da una parte ci sono stati gli incentivi all¡¯acquisto delle biciclette e dall¡¯altra molte regioni hanno investito sulla ciclabilit¨¤. Le persone che hanno ripreso a pedalare in citt¨¤ hanno scoperto il turismo di prossimit¨¤: chi utilizza la bicicletta per spostarsi nei centri urbani, impara a usarla anche per scoprire il territorio circostante¡±.
Il recupero delle ferrovie dismesse ¨¨ uno dei maggiori incentivi alla scoperta del territorio con la bicicletta: ¡°Poche settimane fa ¨¨ stata inaugurata la Voghera-Varzi, una pista ciclabile che ¨¨ stata realizzata sul ramo secco della vecchia ferrovia. Un altro grande progetto ¨¨ quello della Lagonegro-Castrovillari, in Basilicata. In Italia abbiamo 5000 km di ferrovie dismesse: in alcuni casi sarebbe auspicabile ripristinare i treni, in altri no e, quindi, realizzare le ciclabili diventa un incentivo per il cicloturismo¡± continua Dalla Venezia.
Le ciclovie nazionali
¡ª ?In ambito nazionale i progetti pi¨´ importanti sono VenTo (Venezia-Torino), il GRAB (Grande Raccordo Anulare delle Bici) e la Ciclovia del Sole (Verona-Firenze), infrastrutture pensate per potenziare l¡¯offerta cicloturistica e redistribuire i flussi turistici anche nelle localit¨¤ di transito: ¡°Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilit¨¤ Sostenibili ha stanziato da tempo 160 milioni di euro per le 10 Ciclovie turistiche nazionali, alcune di queste sono al progetto definitivo dei lotti funzionali, ma finora non ci sono cantieri attivi ¨C spiega Dalla Venezia -. La pandemia ha congelato la situazione, ma la speranza ¨¨ che dal 2022 si passi finalmente alla fase esecutiva¡±.
Dalla Venezia spiega come, in Italia, l¡¯attenzione alla ciclabilit¨¤ sia molto disomogenea: ¡°In Lazio la situazione ¨¨ praticamente congelata a 10 anni fa, mentre in Trentino le infrastrutture per il cicloturismo sono talmente evolute che dopo avere ideato i bici grill e le aree di sosta ora sono state costruite delle casette di legno per ripararsi in caso di pioggia. Realizzare piste ciclabili con alti standard qualitativi ¨¨ importante per attrarre turisti, ma occorre anche creare i presupposti per l¡¯intermodalit¨¤ ovverosia dare la possibilit¨¤ ai ciclisti di utilizzare il treno all¡¯arrivo e/o alla partenza¡±.
L¡¯estate 2021 potrebbe confermare il trend dello scorso anno: se fino al 2019 il 60% dei cicloturisti in Italia era straniero, ora il bilancio potrebbe essere in pareggio se non addirittura rovesciato. Il futuro del turismo sostenibile passa dalle due ruote.
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