la storia
Paolo Cazzaro: "Con l'arte (e Cassani) batter¨° il dolore e il record dell'ora di paraciclismo"
La vita l¡¯ha messo alla prova, gli ha tolto le certezze e l¡¯ha sfidato. Lui ha accettato, ha imparato a soffrire e ha rilanciato. Ora, a cinquant¡¯anni e a 15 dall¡¯incidente in moto da cui ¨¨ rinato, Paolo Cazzaro si ¨¨ messo in testa di battere il record dell¡¯ora di ciclismo paralimpico nella categoria MC4. In realt¨¤ il record l¡¯avrebbe gi¨¤ battuto una volta, per¨° era in allenamento, l¡¯unico testimone era il suo allenatore Luca Zenti e, in questi casi, pi¨´ che raccontarlo ai tuoi cari non puoi. Con l¡¯obiettivo bene in mente (battere il ¡°suo¡± record dell¡¯ora) e un nuovo coach che Garmin gli ha messo a disposizione nell¡¯ambito del progetto Beat Yesterday, entro ottobre 2021 Paolo ha deciso che ce la far¨¤.
LA FINE DELL¡¯INIZIO
¡ª ?Ha deciso, s¨¬, perch¨¦ quando Paolo si mette in testa una cosa, la storia dice che ci riesce. La new entry di un team gi¨¤ rodato, d¡¯altronde, si chiama Davide Cassani ed ¨¨ anche il commissario tecnico della nazionale di ciclismo su strada. ¡°A 30 anni ¨C racconta Cazzaro ¨C mi ero laureato in architettura ed ero un docente a contratto del Politecnico di Milano. Poi l¡¯incidente, pi¨´ di quattro mesi immobile (nel vero senso della parola) in ospedale, la diagnosi di una neuropatia cronica, la prospettiva di una vita scandita dai farmaci e la sentenza dei medici: ¡®Non potrai pi¨´ correre¡¯. La mia prima reazione fu ingrassare: superai i 100 kg e cominciai a fumare¡±. Potrebbe sembrare l¡¯inizio della fine. Non lo ¨¨: ¨¨ solo la fine dell¡¯inizio. Dopo 4-5 anni Paolo abbandona le sigarette, monta in sella a una bicicletta Bmx, un vecchio pallino, e prova a smentire i medici: corre. Poi incontra Alex Zanardi che lo inizia al triathlon paralimpico e gli mette in testa una suggestione che diventa presto un sogno. Ha gi¨¤ buttato gi¨´ i chili di troppo e ha abbandonato la corsa che gli provoca troppa sofferenza fisica. Ma non la bicicletta.
IL DOLORE E L¡¯ARTE
¡ª ?¡°Il dolore fisico fa parte della mia vita. So che devo conviverci, ma so anche che il dolore passa e allora ho imparato a sopportarlo¡±. ? il dolore il principale nemico di Paolo. La soglia ¨¨ bassa e lo sforzo fisico, quello che per tutti gli altri atleti ¨¨ solo fatica e quindi benzina per superarsi, per lui potrebbe essere una zavorra. Potrebbe, ma non nel suo caso. ¡°Ho conosciuto il dolore quando per 4 mesi e mezzo sono stato su un letto d¡¯ospedale senza la possibilit¨¤ di muovere neanche un muscolo. Le giornate sembravano infinite e allora fissavo la linea tra la parete e il solaio della stanza e pensavo alla letteratura, alla poesia, alla musica¡±. Pensieri che lo accompagnano anche ora quando, a 2 minuti dal traguardo, il dolore torna puntuale e prepotente. ¡°Sono due minuti infiniti, ma ¨¨ l¨¬ che torno con la mente ai giorni in ospedale e alle lunghe introspezioni nel mondo dell¡¯arte¡±. Sono la cultura e la creativit¨¤ gli analgesici per distrarlo da quel nemico che non si pu¨° eliminare, ¨¨ vero, ma si pu¨° vincere.
UN LIBRO IN PI?
¡ª ?¡°Paolo ¨¨ un uomo coraggioso e determinato ¨C aggiunge Cassani ¨C e ha tutte le qualit¨¤ che cerco in ogni atleta: determinazione, concentrazione e anche un tocco di sana ambizione. Sono certo che riuscir¨¤ a raggiungere anche questo grande traguardo¡±. Le difficolt¨¤, oltre all¡¯allenamento e alla preparazione della performance, sono per lo pi¨´ logistiche: ¡°Dobbiamo trovare un velodromo adeguato e mettere Paolo nelle condizioni migliori per dare il massimo e riuscire a battere il record¡±. Intanto lui continua a ¡°distrarsi¡± con l¡¯arte e, messa ormai in archivio l¡¯architettura e la carriera accademica, dedica il tempo libero al master in storia della gastronomia e alla scrittura di un libro di prossima pubblicazione sui processi culinari dal 200 dopo Cristo a oggi. A ottobre, negli ultimi due minuti di quella gara con se stesso, avr¨¤ un¡¯opera letteraria in pi¨´ a cui pensare¡
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