Cos'¨¨, come e quando funziona: il mental coach romano Marco Valerio Ricci utilizza l¡¯ipnosi negli allenamenti con esperienze positive negli sport di squadra e individuali
L¡¯ipnosi pu¨° servire per migliorare le performance degli atleti? Quando e come tale tecnica scientifica, riconosciuta della comunit¨¤ internazionale, pu¨° dare frutti?
Marco Valerio Ricci, mental coach (¡°Il mio ruolo ¨¨ quello del programmatore neurolinguista ipnotico¡± dice il professionista nato a Roma nel 1972) dal 1998 lavora anche in ambito sportivo con un approccio da motivatore; pi¨´ tardi (dal 2002) il professionista ha avviato studi specifici nel campo dell¡¯ipnosi, che dal 2015 Ricci ha integrato nel proprio lavoro.
Ricci, cos¡¯¨¨ l¡¯ipnosi?
¡°Dimentichiamoci gli show di Giucas Casella in tv. L¡¯ipnosi ¨¨ un insieme di strumenti e tecniche comunicative che portano le persone a bypassare la parte razionale, accedendo a quella pi¨´ inconscia ed emotiva¡±.
Quando e perch¨¦ si pu¨° applicare in ambito sportivo?
¡°Per esempio, quando vi sono differenze evidenti di prestazioni tra una gara di cinque giorni prima e una di cinque giorni dopo. L¡¯atleta e il suo livello di allenamento fisico/tecnico non sono certo cambiati, ma appaiono differenze inspiegabili. L¡¯ipnosi permette all¡¯atleta di accedere alle proprie risorse interne, escludendo per esempio dalla mente l¡¯errore commesso pochi minuti prima nel corso di una partita, oppure, negli sport di squadra, cancellando lo storico che circonda l¡¯avversario. Cosa significa? Pensiamo a quando si entra in campo per competere con un club molto pi¨´ blasonato e vincente, un avversario circondato da un alone di fama, fama che diventa vantaggio competitivo¡±.
Come si lavora concretamente?
¡°Attraverso processi d¡¯allenamento mentale. Con l¡¯ipnosi l¡¯atleta si allena a bypassare certi processi emotivi, che siano il ¡®timore¡¯ quando si entra in un grande stadio pieno di tifosi della squadra opposta, oppure quando in uno sport individuale si affronta un avversario che fino a pochi anni prima era considerato il proprio idolo. Pensiamo a un giovane calciatore che debba sfidare Cristiano Ronaldo¡¡±.
? sempre necessaria la sua presenza?
¡°Con il tempo no. Tendo a insegnare all¡¯atleta l¡¯auto-ipnosi che cos¨¬ diventa un suo allenamento per accedere a determinati stati. Oggi le tecniche di ipnosi permettono a chiunque di ¡®ripulire¡¯ la propria mente¡±.
Ci spieghi meglio come si fa¡
¡°Si arriva all¡¯ipnosi con varie fasi legate a processi di respirazione, un determinato ritmo nel parlare, e l¡¯impiego di alcune parole-chiave che focalizzano la persona verso il proprio interno. L¡¯ obiettivo? Guidare la persona, l¡¯atleta in questo caso, a focalizzarsi sui propri punti di forza. Non ¨¨ esaltazione, ma una focalizzazione sulla performance. Non ci concentriamo sul risultato della vittoria, ma sulla facolt¨¤ di mettere in campo tutte le proprie risorse, a prescindere dall¡¯avversario¡±.
Si possono quantificare dei risultati concreti ottenuti con l¡¯ipnosi?
¡°Molto complesso dirlo, ma su base empirica direi di s¨¬. Ho lavorato con atleti che non riuscivano a performare e dopo una sola sessione di allenamento (o seduta) tornarono a fare risultato. In ogni caso a questa domanda rispondo con prudenza: in parallelo al mio lavoro, infatti, l¡¯atleta sta lavorando anche sul piano puramente tecnico¡¡±, uscendo quindi dalle competenze specifiche del mental coach.
Il che significa che un atleta ¡°scarso¡± non diventa un fenomeno con l¡¯ipnosi¡
(Ricci sorride e non nega).
Con chi ha lavorato in ambito sportivo?
¡°Tra gli altri, con la Nazionale Italiana maschile di rugby , seguendo prima l¡¯allenatore Pierre Berbizier durante il Sei Nazioni 2007, il quale poi m¡¯inser¨¬ nello staff per il tour in Argentina e Uruguay in preparazione alla Coppa del Mondo del 2007: lavorammo sull¡¯aspetto dell¡¯ipnosi per migliorare le prestazioni degli atleti. E con diverse tenniste del circuito Wta tra cui la giovane Martina Caregaro¡±
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