Formula E, Mortara rialza la Maserati: "Brutto avvio, ma sono ottimista e sogno la rimonta"

Un pilota italiano, lui lo sottolinea più e più volte, su un’auto italiana. Edoardo Mortara su Maserati. La gran novità di questa Stagione 9 della Formula E è questa. Che gli italiani possono, dovrebbero, finalmente schierarsi. Oltretutto per un pilota che negli ultimi due anni (con la monegasca Venturi) è stato in lotta per il titolo fino all’ultima gara. E che quest’anno, con la livrea blu e il tridente, finora ha raccolto pochissimo anche, se non soprattutto per una serie di episodi negativi, con qualche colpa in Sudafrica, e totalmente innocente in Brasile e India. Così che dopo 6 gare ha appena 3 punti. Ma – assicura alla vigilia del doppio appuntamento a Berlino – non si dà per vinto.

Finora non avete avuta molta fortuna..

"No, di sicuro. Non è stato un buon inizio di stagione. Abbiamo avuto sfortuna, è vero. Ma credo anche che non abbiamo lavorato abbastanza bene. Però non è finita. Stiamo cercando soluzioni. La sfortuna è stata anche di avere avuto sei gare molto serrate: ci è mancato il tempo di migliorare. Poi finalmente abbiamo avuto quattro settimane, e contiamo di averle messe a frutto".

La Maserati è subentrata al team Venturi. Quanta continuità c’è? E quanto di diverso?

“La squadra è la stessa. Gli ingegneri sono più o meno quelli di prima. Ma ci sono stati tantissimi rimescolamenti nelle competenze. Quindi di fatto è cambiato molto. E’ nuovo il team principal (James Rossiter, ndr) e soprattutto è cambiato il fornitore dei motori, non più Mercedes, è Stellantis. E quindi serviva un po’ di tempo per adattarci. E’ una fase di transizione, difficile da gestire”.

Al netto degli episodi sfavorevoli in Sudafrica, Brasile e India, ha solo 3 punti: quali sono le prospettive?

“Mi piacerebbe fare una gara con gli altri: sono tre gare che non ci riesco. In India e in Brasile mi hanno buttato fuori quando ero nei primi cinque. In Sudafrica sono andato molto bene nelle libere e poi in qualifica non ha funzionato niente. Quindi sono curioso di cominciare a capire quanto valiamo veramente, secondo me non siamo così male. Sono abbastanza ottimista e fiducioso che faremo meglio”.

Cosa significa essere su una Maserati, proseguire idealmente la tradizione di Juan Manuel Fangio?

“Da italiano è una cosa molto speciale. Mi farebbe davvero super-piacere fare risultati con e per la Maserati. Per il momento non sono arrivati: ma spero che arrivino. A livello di supporto ci stanno aiutando davvero un sacco. E si vede l’esperienza, il background: stanno capendo quel che succede. Sanno, e tutti sappiamo, che nel mondo delle gare non è tutto bello. A volte ci sono momenti in cui soffri. Ma se restiamo tutti uniti penso che ce la faremo”.

Il campionato è partito con Porsche ufficiali e Andretti-Porsche davanti a tutti, poi sembra che qualcosa stia cambiando. Come la vede?

“All’inizio la Porsche sembrava imprendibile. Poi si sono viste Jaguar e Envision. La DS, che ha il nostro stesso motore, è cresciuta. E quindi questo mi fa molto ben sperare”.

Come vede il format delle qualifiche a sfida diretta uno contro uno?

“Non mi dispiace per nulla. E sì, forse dovrebbero pensare a una cosa del genere anche in altre categorie del motorsport. Da pilota posso dire che è una sfida pura. E’ interessante vedere le dinamiche nella fase dei duelli, l’aspetto psicologico. Inevitabilmente pensi a chi è il tuo avversario, a quali saranno i suoi punti di forza e quali magari quelli più deboli. E questo riporta come preponderante il fattore umano. E’ un dilemma sui rischi da prendere”.

Per esempio ci si rilassa se si pensa di essere superiori all’antagonista…?

“No. Ma hai visto quello che ha fatto nelle libere e più in generale fino a quel momento in stagione”.

Cosa farà Mortara da grande?

“Il pilota”

A Roma hanno già aperto la prevendita…

“Prima di tutto mi piace la città. Anche solo esserci, a Roma, mi fa essere felice. Poi mi piace il circuito, molto completo e tecnico. Soprattutto, da italiano, è il mio solo E-prix di casa. Ho sempre sentito il supporto: immagino che quest’anno, da pilota Maserati, sarà ancora più bello”.

Anche se siamo abituati a vederla con la bandierina svizzera al fianco del nome…

“E’ anche un po’ colpa mia: ho cominciato a correre con la nazionalità italiana, poi ho cambiato e ora lo faccio con la licenza svizzera. Così magari molti non sanno che sono metà italiano e metà svizzero (è nato e vive a Ginevra, il padre è torinese, ndr) quindi quando vengo a Roma vorrei che fosse più chiaro a tutti che mi sento a casa. Che sto correndo il mio E-prix”.

Chi è favorito a questo punto, per il titolo?

“Vedo che le cose stanno cambiando parecchio. Non saprei dire che riuscirà a sviluppare al meglio i software da qui alla fine. Negli ultimi tre weekend la Jaguar ha fatto molti passi avanti: Evans e Bird potrebbero rientrare in lotta. Così come Vergne con la DS-Penske. E poi, sinceramente…”.

Sinceramente…

“Noi, anche se finora abbiamo avuto una stagione disastrosa, fino a quando abbiamo anche solo una chance di vincere il campionato garantita dall’aritmetica continuo a sperarci. Anche perché abbiamo lottato per il titolo negli ultimi due anni. Non ho certo avuto l’inizio in cui speravo: ma sogno la rimonta. Per adesso penso a tornare competitivo. Competitivo con la Maserati. Non solo per me, ma perché la Maserati se lo merita a livello di squadra e a livello di brand”.

Un risultato di Mortara su Maserati potrebbe cambiare la percezione degli sportivi italiani?

“Lo spero. Lo spero davvero molto. Farà bene a tutti vedere un italiano ottenere risultati con una macchina italiana…”? ?