le parole
Le guerre, i femminicidi e l'appello ai pi¨´ giovani: il discorso di fine anno di Mattarella
¡°Sappiamo di trovarci in una stagione che presenta tanti motivi di allarme. E, insieme, nuove opportunit¨¤. Avvertiamo angoscia per la violenza cui, sovente, assistiamo: tra gli Stati, nella societ¨¤, nelle strade, nelle scene di vita quotidiana¡±: ¨¨ con queste parole che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato il 2023 nel suo rituale discorso di fine anno, il nono per lui, trasmesso in diretta a reti unificate e su YouTube a partire dalle 20.30 del 31 dicembre 2023, a poche ore dall'inizio di un 2024 che si preannuncia carico di sfide per l'Italia e per il mondo intero.
Un discorso complesso e articolato, il 75esimo per un Presidente della Repubblica italiano, nel corso del quale il Capo dello Stato ha toccato tanti temi a lui cari, gi¨¤ affrontati a pi¨´ riprese nel corso dell'ultimo anno; dalle guerre che insanguinano il pianeta e le loro conseguenze - il conflitto in Ucraina e la guerra tra Hamas e Israele - alle elezioni europee del prossimo giugno, passando per la crisi climatica, il lavoro sottopagato, la violenza contro le donne e la violenza su internet, ma anche la crisi migratoria e l'intelligenza artificiale.
"L¡¯orribile ferocia di Hamas, l¡¯invasione russa in Ucraina, la reazione del governo israeliano che provoca migliaia di vittime civili. Ogni guerra genera odio, che durer¨¤ moltiplicato anche dopo il conflitto. La guerra ¨¨ il rifiuto di riconoscersi come pari", ha detto Mattarella nella prima parte del suo discorso, sottolineando come sia sempre pi¨´ concreto "il rischio di abituarsi a quest¡¯orrore".
il discorso integrale di Sergio Mattarella
¡ª ?"Parlare di pace, oggi, non ¨¨ astratto buonismo. Al contrario, ¨¨ il pi¨´ urgente e concreto esercizio di realismo, se si vuole cercare una via d¡¯uscita a una crisi che pu¨° essere devastante per il futuro dell¡¯umanit¨¤. Sappiamo che, per porre fine alle guerre in corso, non basta invocare la pace. Occorre che venga perseguita dalla volont¨¤ dei governi. Anzitutto, di quelli che hanno scatenato i conflitti. Ma impegnarsi per la pace significa considerare queste guerre una eccezione da rimuovere; e non la regola del prossimo futuro. Volere la pace non ¨¨ neutralit¨¤; o, peggio, indifferenza, rispetto a ci¨° che accade: sarebbe ingiusto, e anche piuttosto spregevole. Perseguire la pace vuol dire respingere la logica di una competizione permanente tra gli Stati. Che mette a rischio le sorti dei rispettivi popoli. E mina alle basi una societ¨¤ fondata sul rispetto delle persone. Per conseguire la pace non ¨¨ sufficiente far tacere le armi. Costruirla significa, prima di tutto, educare alla pace. Coltivarne la cultura nel sentimento delle nuove generazioni. Nei gesti della vita di ogni giorno. Nel linguaggio che si adopera. Dipende, anche, da ciascuno di noi. Pace, nel senso di vivere bene insieme. Rispettandosi, riconoscendo le ragioni dell¡¯altro. Consapevoli che la libert¨¤ degli altri completa la nostra libert¨¤".
I femminicidi
¡ª ?"Vediamo, e incontriamo, la violenza anche nella vita quotidiana. Anche nel nostro Paese. Quando prevale la ricerca, il culto della conflittualit¨¤. Piuttosto che il valore di quanto vi ¨¨ in comune; sviluppando confronto e dialogo. La violenza. Penso a quella pi¨´ odiosa sulle donne. Vorrei rivolgermi ai pi¨´ giovani. Cari ragazzi, ve lo dico con parole semplici: l¡¯amore non ¨¨ egoismo, possesso, dominio, malinteso, orgoglio. L¡¯amore ¨C quello vero ¨C ¨¨ ben pi¨´ che rispetto: ¨¨ dono, gratuit¨¤, sensibilit¨¤. Penso alla violenza verbale e alle espressioni di denigrazione e di odio che si presentano, sovente, nella rete".?
I giovani e la violenza
¡ª ?"Penso alla violenza che qualche gruppo di giovani sembra coltivare, talvolta come espressione di rabbia. Penso al risentimento che cresce nelle periferie. Frutto, spesso, dell¡¯indifferenza; e del senso di abbandono. Penso alla pessima tendenza di identificare avversari o addirittura nemici. Verso i quali praticare forme di aggressivit¨¤. Anche attraverso le accuse pi¨´ gravi e infondate. Spesso, travolgendo il confine che separa il vero dal falso. Queste modalit¨¤ aggravano la difficolt¨¤ di occuparsi efficacemente dei problemi e delle emergenze che, cittadini e famiglie, devono affrontare, giorno per giorno".?
Il lavoro che manca e quello sottopagato
¡ª ?"Il lavoro che manca. Pur in presenza di un significativo aumento dell¡¯occupazione. Quello sottopagato. Quello, sovente, non in linea con le proprie aspettative e con gli studi seguiti. Il lavoro, a condizioni inique, e di scarsa sicurezza. Con tante, inammissibili, vittime. Le immani, differenze di retribuzione tra pochi superprivilegiati e tanti che vivono nel disagio. Le difficolt¨¤ che si incontrano nel diritto alle cure sanitarie per tutti. Con liste d¡¯attesa per visite ed esami, in tempi inaccettabilmente lunghi. La sicurezza della convivenza. Che lo Stato deve garantire. Anche contro il rischio di diffusione delle armi. Rispetto allo scenario in cui ci muoviamo, i giovani si sentono fuori posto. Disorientati, se non estranei a un mondo che non possono comprendere; e di cui non condividono andamento e comportamenti. Un disorientamento che nasce dal vedere un mondo che disconosce le loro attese. Debole nel contrastare una crisi ambientale sempre pi¨´ minacciosa. Incapace di unirsi nel nome di uno sviluppo globale".?
L'appello di Mattarella ai giovani
¡ª ?"In una societ¨¤ cos¨¬ dinamica, come quella di oggi, vi ¨¨ ancor pi¨´ bisogno dei giovani. Delle loro speranze. Della loro capacit¨¤ di cogliere il nuovo. Dipende da tutti noi far prevalere, sui motivi di allarme, le opportunit¨¤ di progresso scientifico, di conoscenza, di dimensione umana. Quando la nostra Costituzione parla di diritti, usa il verbo ¡°riconoscere¡±. Significa che i diritti umani sono nati prima dello Stato. Ma, anche, che una democrazia si nutre, prima di tutto, della capacit¨¤ di ascoltare. Occorre coraggio per ascoltare. E vedere - senza filtri ¨C situazioni spesso ignorate; che ci pongono di fronte a una realt¨¤ a volte difficile da accettare e affrontare. Come quella di tante persone che vivono una condizione di estrema vulnerabilit¨¤ e fragilit¨¤; rimasti isolati. In una societ¨¤ pervasa da quella ¡°cultura dello scarto¡±, cos¨¬ efficacemente definita da Papa Francesco. Cui rivolgo un saluto e gli auguri pi¨´ grandi. E che ringrazio per il suo instancabile Magistero".?
Gli anziani e le loro difficolt¨¤
¡ª ?"Affermare i diritti significa ascoltare gli anziani. Preoccupati di pesare sulle loro famiglie; mentre il sistema assistenziale fatica a dar loro aiuto. Si ha sempre bisogno della saggezza e dell¡¯esperienza. E di manifestare rispetto e riconoscenza per le generazioni precedenti. Che, con il lavoro e l¡¯impegno, hanno contribuito alla crescita dell¡¯Italia. Affermare i diritti significa prestare attenzione alle esigenze degli studenti, che vanno aiutati a realizzarsi. Il cui diritto allo studio incontra, nei fatti, ostacoli. A cominciare dai costi di alloggio nelle grandi citt¨¤ universitarie; improponibili per la maggior parte delle famiglie. Significa rendere effettiva la parit¨¤ tra donne e uomini: nella societ¨¤, nel lavoro, nel carico delle responsabilit¨¤ familiari. Significa non volgere lo sguardo altrove di fronte ai migranti".?
L'invito di Mattarella all'ascolto e all'azione
¡ª ?"Ma ascoltare significa, anche, saper leggere la direzione e la rapidit¨¤ dei mutamenti che stiamo vivendo. Mutamenti che possono recare effetti positivi sulle nostre vite. La tecnologia ha sempre cambiato gli assetti economici e sociali. Adesso, con l¡¯intelligenza artificiale che si autoalimenta, sta generando un progresso inarrestabile. Destinato a modificare profondamente le nostre abitudini professionali, sociali, relazionali. Ci troviamo nel mezzo di quello che verr¨¤ ricordato come il grande balzo storico dell¡¯inizio del terzo millennio. Dobbiamo fare in modo che la rivoluzione che stiamo vivendo resti umana. Cio¨¨, iscritta dentro quella tradizione di civilt¨¤ che vede, nella persona - e nella sua dignit¨¤ - il pilastro irrinunziabile. Viviamo, quindi, un passaggio epocale".?
"Possiamo dare tutti qualcosa alla nostra Italia. Qualcosa di importante. Con i nostri valori. Con la solidariet¨¤ di cui siamo capaci.?Con la partecipazione attiva alla vita civile. A partire dall¡¯esercizio del diritto di voto. Per definire la strada da percorrere, ¨¨ il voto libero che decide. Non rispondere a un sondaggio, o stare sui social. Perch¨¦ la democrazia ¨¨ fatta di esercizio di libert¨¤. Libert¨¤ che, quanti esercitano pubbliche funzioni - a tutti i livelli -, sono chiamati a garantire. Libert¨¤ indipendente da abusivi controlli di chi, gestori di intelligenza artificiale o di potere, possa pretendere di orientare il pubblico sentimento. Non dobbiamo farci vincere dalla rassegnazione. O dall¡¯indifferenza. Non dobbiamo chiuderci in noi stessi per timore che le impetuose novit¨¤ che abbiamo davanti portino soltanto pericoli. Prima che un dovere, partecipare alla vita e alle scelte della comunit¨¤ ¨¨ un diritto di libert¨¤. Anche un diritto al futuro. Alla costruzione del futuro".?
"Partecipare significa farsi carico della propria comunit¨¤. Ciascuno per la sua parte. Significa contribuire, anche fiscalmente. L¡¯evasione riduce, in grande misura, le risorse per la comune sicurezza sociale. E ritarda la rimozione del debito pubblico; che ostacola il nostro sviluppo. Contribuire alla vita e al progresso della Repubblica, della Patria, non pu¨° che suscitare orgoglio negli italiani. Ascoltare, quindi; partecipare; cercare, con determinazione e pazienza, quel che unisce. Perch¨¦ la forza della Repubblica ¨¨ la sua unit¨¤. L¡¯unit¨¤ non come risultato di un potere che si impone".?
L'unit¨¤ e la Costituzione
¡ª ?"L¡¯unit¨¤ della Repubblica ¨¨ un modo di essere. Di intendere la comunit¨¤ nazionale. Uno stato d¡¯animo; un atteggiamento che accomuna; perch¨¦ si riconosce nei valori fondanti della nostra civilt¨¤: solidariet¨¤, libert¨¤, uguaglianza, giustizia, pace. I valori che la Costituzione pone a base della nostra convivenza. E che appartengono all¡¯identit¨¤ stessa dell¡¯Italia. Questi valori ¨C nel corso dell¡¯anno che si conclude - li ho visti testimoniati da tanti nostri concittadini. Li ho incontrati nella composta piet¨¤ della gente di Cutro. Li ho riconosciuti nella operosa solidariet¨¤ dei ragazzi di tutta Italia che, sui luoghi devastati dall¡¯alluvione, spalavano il fango; e cantavano ¡®Romagna mia¡¯. Li ho letti negli occhi e nei sorrisi, dei ragazzi con autismo che lavorano con entusiasmo a Pizza aut. Promossa da un gruppo di sognatori. Che cambiano la realt¨¤. O di quelli che lo fanno a Casal di Principe. Laddove i beni confiscati alla camorra sono diventati strumenti di riscatto civile, di impresa sociale, di diffusione della cultura. Tenendo viva la lezione di legalit¨¤ di don Diana. Nel radunarsi spontaneo di tante ragazze, dopo i terribili episodi di brutalit¨¤ sulle donne. Con l¡¯intento di dire basta alla violenza. E di ribellarsi a una mentalit¨¤ di sopraffazione. Li vedo nell¡¯impegno e nella determinazione di donne e uomini in divisa. Che operano per la nostra sicurezza. In Italia, e all¡¯estero. Nella passione civile di persone che, lontano dai riflettori della notoriet¨¤, lavorano per dare speranza e dignit¨¤ a chi ¨¨ in carcere. O di chi ha lasciato il proprio lavoro ¨C come ¨¨ avvenuto - per dedicarsi a bambini, ragazzi e mamme in gravi difficolt¨¤. A tutti loro esprimo la riconoscenza della Repubblica. Perch¨¦ le loro storie raccontano gi¨¤ il nostro futuro. Ci dicono che uniti siamo forti. Buon anno a tutti!"
Gazzetta dello Sport
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