Clima ostile, minacce e intimidazioni nei confronti della famiglia della vittima. Domani Meloni in visita
Aumenta la tensione nei confronti della famiglia della bambina?vittima degli stupri denunciati a fine luglio, nel Parco Verde di Caivano. La madre della dodicenne ha rivelato di essere oggetto di minacce da parte del quartiere. La situazione ¨¨ cos¨¬ preoccupante che il fratello della bambina, tra i primi a scoprire e denunciare i video degli abusi subiti dalla sorella, ¨¨ stato vittima del furto dello scooter. Un episodio interpretato come una forma di intimidazione da parte dei familiari della vittima. La madre ha dunque deciso di rivolgersi direttamente alla presidente Giorgia Meloni, che si recher¨¤ sul posto domani, 31 agosto.
l'appello alla premier
¡ª ?"Stiamo subendo minacce dal quartiere"?ha denunciato la madre della bambina stuprata a Caivano. "Non mi sento al sicuro" ha chiosato. "Ho bisogno di parlare con la presidente Meloni, voglio parlare con lei. Domani venga nella scuola frequentata da mia figlia e da mia nipote" ha aggiunto.?Nei giorni scorsi la donna aveva scritto una lettera alla premier, chiededole di intervenire: "Presidente, siamo nelle sue mani", aveva scritto, "ci porti via da questo inferno. La aspettiamo per farle vedere gli orrori e il degrado di queste periferie. Qui non c¡¯¨¨ solo criminalit¨¤, droga e camorra, spesso alibi della politica nel non risolvere i problemi, ma pedofilia, violenza e prostituzione".
gli indagati
¡ª ?Attualmente sono in corso indagini su due individui maggiorenni e almeno quindici minorenni coinvolti nella vicenda degli stupri denunciati nel Parco Verde di Caivano. Questa zona, gi¨¤ nota per una serie di episodi di cronaca nera, si erge come uno dei principali centri di spaccio di sostanze illecite dell'hinterland di Napoli.
pi¨´ cultura ed educazione
¡ª ?"Quanto accaduto a Caivano fa comprendere ancora di pi¨´, se ce ne fosse bisogno, quanto sia necessario un intervento teso a far comprendere ai nostri giovani i maggiori rischi dell'uso improprio del web e la maggiore lesivit¨¤ che la diffusione di messaggi chat e video possono produrre sulle potenziali vittime". Parole dell'avvocato Clara Niola, legale di una delle due famiglie finite nell'orrore degli stupri di Caivano che hanno coinvolto due bambine di 10 e 12 anni. "Non pensiamo quindi a cosa avremmo potuto fare per evitare che questa ulteriore tragedia" ha concluso. "Ma domandiamoci cosa possiamo ancora fare, e quali strategie possiamo mettere in campo sinergicamente, per aiutare tutti i nostri giovani a costruirsi un futuro migliore".
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