L'impegno
Maurizio Costanzo e la lotta la mafia: dalle maratone in tv all'attentato del 1993
Nel corso della sua lunga carriera Maurizio Costanzo ¨¨ stato impegnato in prima persona nella lotta contro la mafia, tanto da diventare un bersaglio di Cosa Nostra. Era amico del giudice Giovanni Falcone e lo ospitava spesso nelle sue trasmissioni. Inoltre, nel 1991, dopo l'uccisione dell'imprenditore Libero Grassi, organizz¨° con Michele Santoro una maratona tv contro la mafia, una iniziativa che coinvolgeva sia la Rai sia Fininvest (oggi Mediaset).?
La maglietta bruciata in diretta tv
¡ª ?Un'immagine simbolica della lotta di Maurizio Costanzo contro la mafia fu il suo gesto di bruciare in diretta televisiva una maglietta su cui c'era la scritta "Mafia Made in Italy". Questi gesti eclatanti lo hanno messo in prima linea nella battaglia contro i mafiosi, i quali hanno reagito tentando di ucciderlo.?
Maurizio Costanzo e l'attentato del 1993
¡ª ?Era il 14 maggio 1993 e Maurizio Costanzo stava andando via dal Teatro Parioli dove aveva finito di registrare il suo Maurizio Costanzo Show. Era in auto, una Mercedes blu blindata, con l'autista Stefano Degni e la sua compagna e futura moglie Maria De Filippi. Con loro c'era anche un'altra auto, una Lancia Thema, a bordo della quale viaggiavano le guardie del corpo Fabio De Palo e Aldo Re. La Mercedes blu era stata presa a noleggio quella mattina stessa. Mentre erano in via Ruggero Fano, vicino al Teatro Parioli, una Fiat Uno imbottita di 90 kg di tritolo ¨¨ esplosa, ma per fortuna non ci sono state vittime.?
Come Costanzo si ¨¨ salvato dall'attentato
¡ª ?La Fiat Uno ¨¨ esplosa in ritardo a causa di un problema con il telecomando e la Mercedes su cui viaggiava Costanzo di fatto si ¨¨ ritrovata a essere protetta da un muretto di una scuola. Sia i passeggeri della stessa auto in cui sedeva il giornalista, sia le guardie del corpo nella Lancia Thema non subirono gravi danni. De Palo rest¨° leggermente ferito, mentre Re pi¨´ che altro sub¨¬ delle lesioni a causa dello shock, mentre Degni, Costanzo e De Filippi restarono illesi.?
Le indagini successive
¡ª ?Le indagini sull'attentato sub¨¬to da Maurizio Costanzo il 14 maggio 1993 hanno accertato che gli autori erano alcuni mafiosi di Brancaccio, quartiere di Palermo, e che il giornalista era un obiettivo di Cosa Nostra proprio a causa delle sue trasmissioni in tv. Nel 2019 la Procura di Firenze ha contestato a Silvio Berlusconi anche l'ipotesi di reato di mandante dell'attentato contro Maurizio Costanzo oltre che di altri attentati in combutta con Cosa Nostra. Da quando ha sub¨¬to l'attentato, il giornalista ¨¨ stato sottoposto a un protocollo di protezione, per qualche anno ha avuto cinque uomini di scorta, in seguito solo due.
? RIPRODUZIONE RISERVATA