Decreto Milleproroghe, Mattarella firma "con riserva": cosa significa?

L’inquilino del Quirinale ha firmato perché non sarebbe stato saggio rimandare alla discussione del Parlamento un decreto legge a pochi giorni dalla sua scadenza

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha “firmato con riserva” il decreto Milleproroghe proposto dal Governo Meloni. Secondo l’inquilino del Quirinale, non sarebbe stato saggio e responsabile rimandare alla discussione del Parlamento un decreto legge a pochi giorni dalla sua scadenza. Questo perché “farebbe, inevitabilmente, venir meno, con effetti retroattivi, in molti casi in maniera irreversibile, tutte le numerose altre disposizioni che il decreto-legge contiene, determinando incertezza e disorientamento nelle pubbliche amministrazioni e nei destinatari delle norme”.?

cosa vuol dire "firmare con riserva"

La formula è particolarmente usata nel gergo politico-istituzionale e sostanzialmente indica il fatto che chi accetta qualcosa “con riserva” (in questo caso il Presidente della Repubblica) esprime diverse perplessità rispetto all’argomento. In questo caso, ad esempio, Mattarella ha esposto - in una lunga lettera destinata al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e ai Presidenti di Camera e Senato - i suoi dubbi rispetto a due punti fondamentali contenuti nel decreto Milleproroghe: la questione che riguarda i gestori degli stabilimenti balneari e le modalità di azione del Governo, che troppo spesso legifera attraverso i decreti legge bypassando la discussione parlamentare. L’espressione “con riserva”, però, ad esempio, è anche la stessa che il candidato Presidente del Consiglio utilizza quasi sempre dopo aver ricevuto l’incarico dallo stesso Presidente della Repubblica. In quel caso, il Premier incaricato - si dice così, per definizione - accetta con riserva l’incarico conferito a voce dal PdR e poi si assicura di avere la maggioranza in Parlamento prima di accettare e firmare il suo mandato governativo.

cos'è un decreto legge e cosa ha portato mattarella alla firma

Come detto nella sua stessa lettera, Mattarella ha firmato il decreto Milleproroghe perché si trovava a pochi giorni dalla sua scadenza. Questo perché i decreti legge - che la Costituzione (art.77) identifica come un atto normativo con valore di legge che deve essere utilizzato in casi “straordinari di necessità e di urgenza” - hanno effetto immediato, ma devono essere convertiti in legge dal Parlamento entro 60 giorni. Se ciò non avviene, i decreti perdono efficacia sin dall’inizio. In questo caso, il decreto Milleproroghe è stato approvato dal Parlamento (nella fattispecie dal Senato) il 29 dicembre 2022.

le riserve di mattarella sulle concessioni balneari

Nello specifico, le riserve del Capo dello Stato sul Milleproroghe si riferiscono alla necessità di non rinviare ulteriormente le gare per le concessioni balneari. In merito a queste, il Presidente scrive, "è evidente che i profili di incompatibilità con il diritto europeo e con decisioni giurisdizionali accrescono l'incertezza del quadro normativo e rendono indispensabili, a breve, ulteriori iniziative di governo e Parlamento". Inoltre, lo stesso Mattarella spiega che la correzione delle norme è necessaria per evitare problemi e impugnazioni con l'Unione europea, il Consiglio di Stato, enti locali e non solo. Il rinvio di un anno, quindi – fortemente voluto da Forza Italia e Lega – si scontrerebbe con queste indicazioni.

L’invito a non legiferare solo con i decreti legge

In ultimo, Mattarella non ha mancato di richiedere ulteriore collaborazione al Governo per quanto riguarda invece l’utilizzo eccessivo di decreti legge. Da questo punto di vista, il Presidente della Repubblica si aspetta un’inversione di tendenza, in linea con quanto continua ad affermare la premier Meloni. Come ha osservato la Presidente del Consiglio, dice Mattarella, "un'inversione di tendenza potrà aversi con il recupero di un'adeguata capacità di programmazione legislativa da parte del governo e di una corrispondente attitudine del Parlamento a consentire l'approvazione in tempi ragionevoli dei disegni di legge ordinaria. Rispetto a questa iniziativa del governo auspico piena collaborazione istituzionale e invito tutte le forze politiche a valutarla con senso di responsabilità".