Il voto
Direttiva Ue "Case green", via libera del Parlamento Europeo con 343 s¨¬. Cosa significa?
A due mesi dalla pubblicazione del documento sull'efficientamento energetico a livello europeo, la cosiddetta direttiva Case Green dell'Unione Europea, il percorso di questa serie di norme pensate per incoraggiare la ristrutturazione degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica in tutto il territorio europeo ha fatto un altro passo in avanti.
Dopo la spaccatura del dibattito di luned¨¬ scorso, oggi il Parlamento Europeo ha approvato il testo con 343 voti a favore, 216 contrari e 78 astensioni. Questo, per¨°, ¨¨ soltanto il primo di una serie di passaggi, anche se testimonia l'intenzione dell'Europa, o almeno della maggioranza degli eletti a rappresentare i cittadini dei Paesi membri, a proseguire su questa strada.
I prossimi passi in programma
¡ª ?Il testo approvato oggi sar¨¤ al centro di negoziati tra le istituzioni europee e da l¨¬ si arriver¨¤ a un nuovo documento, probabilmente ridimensionato anche sulla base di quello che sostiene il fronte dei contrari, che dovr¨¤ nuovamente essere votato dal Parlamento Europeo.
Cosa prevede il testo votato oggi
¡ª ?La bozza della direttiva Ue approvata oggi dal Parlamento Europeo prevede che gli edifici residenziali e le unit¨¤ immobiliari in territorio UE raggiungano almeno la classe energetica E entro il 1¡ã gennaio 2030 e almeno la classe di prestazione energetica D entro il 1¡ã gennaio 2033.
Un traguardo importante e molto difficile da raggiungere, tanto che la stessa direttiva europea ha gi¨¤ previsto una serie di importanti eccezioni. Dagli interventi che dovranno essere eseguiti nei prossimi anni, bozza alla mano, saranno esclusi gli edifici dei centri storici, quelli vincolati dai Beni Culturali e quelli che, a causa dei lavori, potrebbero subire una diminuzione del valore architettonico, ma le eccezioni riguardano anche le seconde case e i fabbricati indipendenti con una superficie fino a 50 metri quadrati.
La situazione in Italia
¡ª ?Il testo approvato oggi stabilisce che la priorit¨¤ dovr¨¤ essere data al 15% degli edifici pi¨´ energivori per ciascun paese europeo, quelli ad oggi collocati nella classe energetica pi¨´ bassa, la G. Secondo i dati dell'Istat in Italia sarebbero almeno 12 milioni gli edifici residenziali in questa categoria. Considerando il 15% del totale, quindi, stiamo parlando di poco meno di 2 milioni di edifici residenziali.
Impianti solari obbligatori per i nuovi edifici
¡ª ?La direttiva europea fissa anche l'obbligatoriet¨¤ dei pannelli solari per tutti i nuovi edifici pubblici e anche per quelli non residenziali di nuova costruzione, con scadenze diverse. Tutti gli edifici pubblici e gli edifici non residenziali esistenti dovranno essere dotati di pannelli solari entro il 31 dicembre 2026, mentre l'obbligo verr¨¤ esteso a tutti gli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti entro il 31 dicembre 2032.
Il no di Fratelli d'Italia
¡ª ?Tra i forti sostenitori del no alla direttiva europea ci sono gli europarlamentari di Fratelli d'Italia, il principale partito dell'opposizione guidato dal Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, secondo i quali "il testo approvato oggi detta tempi irragionevoli e non tiene conto delle differenze tra i vari stati membri". Nicola Procaccini, Carlo Fidanza e Pietro Fiocchi hanno cos¨¬ commentato il voto contrario di oggi: "si prospetta una vera e propria 'patrimoniale mascherata' ai danni dei cittadini che dovrebbero farsi carico di esborsi ingenti per ottemperare agli obblighi della direttiva. Il tutto ulteriormente peggiorato dal probabile aumento dei costi del materiale edilizio".
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