Fine della "modalità aereo": da giugno 2023 i cellulari funzioneranno anche in volo

La Commissione Europea ha definitivamente dato il suo ok alla possibilità utilizzare gli smartphone, tablet e computer?mentre si è in aereo. Lo scorso novembre da Bruxelles è arrivata la decisione di aggiornare la legge del 2008 che impedisce l’utilizzo dei dati mobili a bordo dei velivoli. La Commissione ha quindi dato tempo fino al 30 giugno 2023 ai Paesi membri per assegnare ai velivoli le frequenze 5G per poter navigare e telefonare a bordo degli aerei in volo. In questo modo, “i passeggeri in volo dentro l’Ue potranno così utilizzare lo smartphone al massimo delle potenzialità, comprese le chiamate”, dice una nota ufficiale della Commissione.?

Come riporta un articolo del Corriere.it, sui social si è scatenata una polemica su quello che questo potrebbe comportare proprio a bordo dei voli. Secondo alcuni, il problema principale sarà il chiasso, il continuo vociare delle telefonate e videocall che questo implicherebbe, obbligando i passeggeri a rinunciare alla serenità del viaggio. Secondo le stime iniziali, il 40% dei clienti sulle tratte brevi potrebbe effettuare telefonate dopo il decollo.

come funzioneerà

Il mezzo che consentirà a questa tecnologia di funzionare è il 5G. Quando il jet volerà a bassa quota, i telefoni si agganceranno alle antenne al suolo, mentre in alta quota, i velivoli che avranno installato l’antenna dedicata (una pico-cellula) potranno consentire l’uso di smartphone, tablet e laptop come se si fosse a terra.??

La sicurezza a bordo e i litigi

L’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) sarà deputata a garantire la sicurezza informatica di questo strumento sia inattaccabile, attraverso dei test. Sempre il Corriere.it riporta la preoccupazione del personale di bordo che teme che consentendo le telefonate e non solo saranno sempre più numerosi i litigi tra passeggeri.

gli usa in direzione opposta

Nel 2013 un provvedimento simile è stato discusso anche negli Stati Uniti, sotto la presidenza Obama. Questo tentativo, però, è stato bocciato dalle compagnie e dall’ente federale per l’aviazione (Faa) proprio a causa dell’impatto che avrebbe sulla qualità del viaggio dei passeggeri, fino ad archiviare la questione nel 2020.