Dichiarazioni
Cecilia Sala, il racconto della detenzione: "Il silenzio ¨¨ un nemico"
Cecilia Sala?¨¨ finalmente tornata in Italia dopo ventuno lunghi giorni di detenzione nel carcere di Evin, a Teheran. In una lunga intervista con Mario Calabresi per il podcast Stories, la giornalista di Chora Media?ha rivelato a cuore aperto i momenti pi¨´ difficili della sua esperienza, tra isolamento e interrogatori, ma anche le emozioni legate alla liberazione. Un racconto diretto e toccante, vissuto in prima persona,? delle difficolt¨¤ affrontate, della resilienza e del profondo legame della giornalista con l¡¯Iran, il Paese in cui pi¨´ desiderava tornare.
l'arresto
¡ª ?Sala aveva deciso di andare in Iran per documentare la complessa situazione del Paese, spinta dal forte legame personale e professionale con quella terra. Tuttavia, il viaggio si ¨¨ trasformato in un incubo in seguito all'arresto. Durante i ventuno giorni di prigionia, ha vissuto condizioni estreme: "A un certo punto mi sono ritrovata, ad esempio, a passare il tempo, a contare i giorni, a contare le dita, a leggere gli ingredienti del pane che erano l¡¯unica cosa in inglese". Ha anche richiesto dei libri per evadere dalla realt¨¤ carceraria: "La cosa che pi¨´ volevo era un libro. Era la storia di un altro, qualcosa che mi portasse fuori. Un¡¯altra storia in cui mi potessi immergere e che non fosse la mia in quel momento". Senza occhiali, considerati pericolosi per le lenti, e privata di una penna, anch¡¯essa ritenuta un¡¯arma, Sala ha persino chiesto un Corano in inglese per trovare un appiglio, nella speranza che fosse pi¨´ facile da ottenere in una prigione della Repubblica islamica.
la prigionia
¡ª ?L¡¯isolamento ¨¨ stato uno degli aspetti pi¨´ difficili della sua esperienza. Sala ha raccontato di come il tempo sembrasse scorrere lentissimo e di quanto le mancassero gli affetti. "Ho riso due volte in cella di isolamento. La prima volta che ho visto il cielo e poi quando c'era un uccellino che ha fatto un verso buffo. Il silenzio ¨¨ un nemico in quel contesto. Ho pianto di gioia, ho riso di gioia", ha spiegato.
Il rapporto con le altre detenute
¡ª ?"Uno dei momenti pi¨´ complicati ¨¨ stato come avrei detto che mi avrebbero liberata a Farzan¨¨, la donna con cui sono stata insieme in cella negli ultimi giorni e che sarebbe rimasta l¨¬", ha raccontato con palpabile emozione. "Come sto?" Si domanda. "Sono confusa e felicissima, mi devo riabituare, devo riposare. Questa notte non ho dormito per l¡¯eccitazione e la gioia. Quella precedente per l¡¯angoscia. Sto bene, sono molto contenta".
La telefonata con Daniele Raineri
¡ª ?Durante la detenzione, Sala ha trovato conforto nella connessione con il compagno, Daniele Raineri. Kafka sulla spiaggia di Haruki Murakami ¨¨ stato il libro che li ha uniti a distanza: Sala ne ha chiesto una copia, mentre Raineri lo leggeva in Italia per condividere con lei le stesse parole, accorciando un po', per lo meno simbolicamente, la distanza che li separava.
? RIPRODUZIONE RISERVATA