Guerra in Ucraina, Putin ordina il cessate il fuoco per il Natale ortodosso

Dopo oltre 10 mesi di guerra pressoché ininterrotta, il Natale ortodosso sancisce il primo cessate il fuoco del conflitto tra Russia e Ucraina. A indirlo è stato proprio il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, per mezzo del suo ministro della Difesa, Sergei Shoigu, a cui è stato ordinato di predisporre proprio una tregua temporanea dalle 12 del 6 gennaio alle 24 del 7 gennaio.

il cessate il fuoco

Il cessate il fuoco, è bene precisare, nasce per volontà unilaterale della Russia, che però si aspetta che l’Ucraina faccia lo stesso. “In considerazione del fatto che un gran numero di cittadini di fede ortodossa vivono nelle zone di combattimento - si legge nel comunicato rilasciato dal Cremlino e poi ripreso dall’agenzia stampa Ria Novosti - facciamo appello alla parte ucraina perché dichiari un cessate il fuoco, per dare loro la possibilità di presenziare alle cerimonie della vigilia così come del giorno della Natività di Cristo”.

l'appello del patriarca di mosca

La notizia arriva dopo quello che è stato definito l’accorato appello del patriarca di Mosca, Kirill, che aveva chiesto una “tregua natalizia” per la popolazione di religione ortodossa, perché questa possa “assistere alle funzioni alla vigilia di Natale e nel giorno della Natività di Cristo”. Subito dopo, c’era stata una richiesta analoga da parte del presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

la risposta di kiev

A pochi minuti di distanza, è arrivata la risposta di Kiev: “La Russia deve ritirarsi dai territori occupati, solo allora avrà una tregua temporanea. Tenetevi la vostra ipocrisia - ha scritto su Twitter il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak - L’Ucraina non attacca territori stranieri e non uccide civili. Come fa la Federazione Russa. L’Ucraina distrugge solo appartenenti alle forze di occupazione sul proprio territorio”. Lo scetticismo di Kiev era arrivato già qualche minuto dopo la richiesta di Krill: “? una cinica trappola, un elemento di propaganda”, aveva fatto sapere lo stesso Podolyak in veste di negoziatore. “Si tenga pure la sua ipocrisia: la Russia avrà la sua tregua dopo che avrà ritirato le sue truppe?.

cos'è e quando si festeggia il natale ortodosso

Il Natale ortodosso è quello che si festeggia il 7 gennaio, ovvero la venuta di Cristo secondo il calendario giuliano, che vale sia per le Chiese orientali cattoliche che le Chiese ortodosse. La storia quindi risale al 1582, quando papa Gregorio XIII decise di modificare il vecchio calendario introdotto da Giulio Cesare, chiamato in suo onore giuliano. Così, i giorni tra il 5 ed il 14 ottobre 1582 furono cancellati e il nostro 25 dicembre è diventato il 7 gennaio. In realtà, quindi, è il loro 25 dicembre che semplicemente coincide con il nostro 7 gennaio.

come si festeggia il natale ortodosso

Secondo la tradizione, il Natale ortodosso viene preceduto da un lungo periodo di digiuno e preghiera della durata di quaranta giorni. Il digiuno, però, non è totale: si può mangiare il pesce il mercoledì e il venerdì. A Natale gli ortodossi usano offrire candele e germogli di grano in segno di regalo. Nel giorno della vigilia, invece, invece, il digiuno è rigidissimo e prevede il consumo di cibo "socivo" ovvero grano lesso e frutta. Il digiuno si conclude generalmente in chiesa, con la solenne Messa di mezzanotte. Terminata la preghiera i fedeli intonano l’inno di Natale e al centro della chiesa viene portata l’icona che rappresenta la festività: una candela accesa che simboleggia la Stella Cometa. In quel momento, i fedeli possono mangiare il pane benedetto. Durante la cena della vigilia in Russia si consumano il miele e l’aglio, che simboleggiano la dolcezza e l’amarezza della vita.