Il discorso di fine anno di Mattarella: giovani, cambiamento climatico e digitale

Il Presidente ha parlato della novità di un Governo guidato da una donna o delle sfide globali che ci attendono, ma ha invitato gli italiani a prestare attenzione ai giovani

“Guardiamo al domani con uno sguardo nuovo. Guardiamo al domani con gli occhi dei giovani”. ? con queste parole che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha salutato ieri il 2022 nel suo rituale discorso di fine anno. Un discorso complesso, articolato, lungo il quale Mattarella non solo ha parlato della novità di un Governo guidato da una donna o delle sfide globali che ci attendono, ma ha invitato gli italiani a prestare attenzione ai giovani. “Guardiamo i loro volti - ha concluso Mattarella prima degli auguri - raccogliamo le loro speranza. Facciamole nostre. Facciamo sì che il futuro delle giovani generazioni non sia soltanto quel che resta del presente ma sia il frutto di un esercizio di coscienza da parte nostra”. Delle parole chiare, forti, che vanno nella direzione della speranza, pronunciate da uno dei Presidenti che nelle nuove generazioni ha più investito il suo tempo istituzionale.

la prima donna premier

“Cari concittadini e care concittadine, un anno addietro, rivolgendomi a voi in questa occasione, definivo i sette anni precedenti come impegnativi e complessi. Lo è stato anche l’anno trascorso, così denso di eventi politici e istituzionali di rilievo”. Come di consueto, il discorso del presidente della Repubblica del 2022 inizia con un giudizio dell’anno appena passato, in cui lui, politicamente, ha avuto un ruolo di massimo rilievo. Sua infatti la decisione di sciogliere le camere dopo la mancata fiducia al governo Draghi dello scorso luglio, da lui tanto voluto e supportato. “Il risultato elettorale - ha continuato l’inquilino del Quirinale - ha consentito la veloce nascita del nuovo governo, guidato, per la prima volta, da una donna. Una novità di grande significato sociale e culturale, che era da tempo matura nel nostro Paese”.

le sfide globali

Paese che, come sottolinea Mattarella, si trova ad affrontare sfide globali difficili ed essenziali, come la “folle guerra scatenata dalla Federazione russa”, ma anche ovviamente la pandemia (a cui il Presidente ha dedicato un lungo momento del suo discorso), il cambiamento climatico e la crisi energetica. “Sfide globali” che costringono tutti e tutte a “riconoscere la complessità” e ad “esercitare la responsabilità delle scelte, perché è la modernità, con il suo continuo cambiamento, a essere globale”. Per farlo, la bussola della nazione deve continuare a essere lo “Spirito della Costituzione”, entrata in vigore il 1 gennaio 1948 e che quindi oggi compie 75 anni di attività. Secondo il presidente, questa “resta la nostra bussola, il suo rispetto il nostro primario dovere; anche il mio”.

il cordoglio per papa benedetto xvi

Come ci si aspettava, Mattarella non ha mancato di presentare il suo cordoglio per la morte di Papa Benedetto XVI, Joseph Ratzinger, venuto a mancare proprio ieri. Dopo aver ricordato che Papa Francesco “esorta costantemente alla Pace”, il presidente si è rivolto direttamente a lui per esprimergli “il sentito cordoglio dell’Italia per la morte del Papa emerito”.?

le nuove generazioni e la civiltà dei diritti

L’esortazione di Mattarella, dopo aver a lungo parlato dei morti causati dalla guerra in Ucraina, è chiara: “Non ci rassegniamo a questo presente. Il futuro non può essere questo. La speranza di pace è fondata anche sul rifiuto di una visione che fa tornare indietro la storia”. La “forza della libertà” e la “volontà di affermare la civiltà dei diritti” sono, osserva il presidente, radicati “nel cuore delle donne e degli uomini”. Soprattutto in quelli delle nuove generazioni. Il riferimento di Mattarella, esplicito, è alle “giovani dell’Iran” che con il loro coraggio, ormai da mesi scendono in piazza (e continuano a morire) per riaffermare i loro diritti. E alle “donne afghane che lottano per la loro libertà”, ma soprattutto ai “ragazzi russi che sfidano la repressione per dire il loro no alla guerra”.

povertà minorile

Ancora di giovani parla Mattarella quando, dopo aver lanciato un monito sull’aumento dei costi dell’energia, si riferisce al lavoro. “La carenza di lavoro sottrae diritti e dignità”, spiega, “ancora troppo alto è il prezzo che paghiamo alla disoccupazione e alla precarietà”. Il presidente esprime quindi la sua preoccupazione per la povertà minorile, quadruplicata dall’inizio della crisi globale del 2008 a oggi. Poi con un fermo richiamo alla Costituzione, ricorda che questa “prescrive che la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che ledono i diritti delle persone, la loro piena realizzazione. Senza distinzioni”.

la repubblica e il senso civico di chi paga le tasse

“La Repubblica siamo tutti noi. Insieme”, dice Mattarella. “La Repubblica è nel senso civico di chi paga le imposte perché questo serve a far funzionare l’Italia”, ma anche “nel sacrificio di chi, indossando una divisa, rischia per garantire la sicurezza di tutti”, o “nello spirito di solidarietà di chi si cura del prossimo”. “Ci sono ragioni concrete che nutrono la nostra speranza ma è necessario uno sguardo d’orizzonte, una visione del futuro”, precisa Mattarella.

il cambiamento climatico e l'innovazione digitale

“Dobbiamo stare dentro il nostro tempo, non in quello passato, con intelligenza e passione”, esorta ancora il Presidente. Per farlo, spiega, “dobbiamo cambiare lo sguardo con cui interpretiamo la realtà”. Mattarella mette in guardia tutti e tutte: “Rigettare il cambiamento e rinunciare alla modernità” non è solo un errore, ma una vera e propria “illusione”. "L’innovazione - digitale - va interpretata per migliorare la nostra condizione di vita. La sfida è progettare il domani con coraggio, mettere al sicuro il pianeta, e quindi il nostro futuro, significa affrontare anzitutto con concretezza la questione della transizione energetica”, spiega il capo dello Stato. “Il complesso lavoro che occorre per passare dalle fonti tradizionali, inquinanti e dannose per salute e ambiente, alle energie rinnovabili, rappresenta la nuova frontiera dei nostri sistemi economici”.

L’invito ai giovani sulla strada

Come detto, in chiusura il Presidente si è rivolto esplicitamente ai giovani. “Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d’auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti. Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza non cancellate il vostro futuro”.

la conclusione

“Guardiamo al domani con uno sguardo nuovo. Guardiamo al domani con gli occhi dei giovani” dice Mattarella, “la Repubblica vive della partecipazione di tutti. ? questo il senso della libertà garantita dalla nostra democrazia. ? anzitutto questa la ragione per cui abbiamo fiducia. Auguri!”