Il professionista che fa il Giro dĄŻItalia e pedala per 3 settimane ha esigenze nutrizionali diverse da quelle dellĄŻamatore, anche ben allenato. La differenza? Il professionista, al termine di una tappa, deve mangiare non solo per reintegrare le energie ma anche per prepararsi al tragitto che lo aspetta il giorno seguente. LĄŻamatore, terminata la corsa, pu¨° dedicarsi invece anche ai piaceri della tavola!
[tps_title]Professionisti subito dopo l'arrivo [/tps_title]
Per i professionisti - quelli che corrono il Giro d'Italia pedalando per tre settimane a 40 km/h di media, sfidando l'altimetria e l'escursione termica e bruciando in media 6mila calorie a tappa - il pasto dell'after-race ¨¨ il pi¨´ importante della giornata. Il regime alimentare, infatti, oltre ad integrare l'enorme dispendio energetico della gara appena conclusa, deve essere anche modulato in base alle fatiche del giorno dopo. Ricordiamo che, al termine di impegni fisici cos¨Ź sostenuti, l'organismo ¨¨ particolarmente ricettivo e dunque assimila pi¨´ velocemente le sostanze nutrienti che gli vengono somministrate.
Nelle borracce che i ciclisti ricevono dai massaggiatori subito dopo il traguardo, oltre a soluzioni saline e zuccheri, sono preparati diluiti a base di polveri proteiche al 90% di facile e rapida assimilazione. Nello stesso tempo, parallelamente ai processi di reidratazione, i corridori iniziano ad assimilare carboidrati ad alto indice glicemico (come riso, pasta o patate lesse) che consentono un veloce recupero delle scorte di glucosio muscolare. Inoltre inseriscono nella loro dieta le verdure (sconsigliate, invece, nella fase Ą°preĄą e durante la gara).
Inserendo nei pasti successivi una fonte di proteine di facile assimilazione - come pollo, vitello o uova - il corridore professionista riuscir¨¤ inoltre a fermare il catabolismo (distruzione della massa muscolare e non solo) innescato dall'attivit¨¤ fisica, stimolando subito dopo la crescita e il ripristino muscolare funzionale allo sforzo del giorno dopo.
(Continua nella prossima scheda)
[tps_title]Amatori?subito dopo l'arrivo [/tps_title]
Terminata una Gran Fondo, l'amatore - a differenza del professionista - pu¨° pensare esclusivamente al recupero energetico senza l'assillo di dover ripetere uno sforzo analogo anche il giorno successivo. Uno scenario mentale che gli consentir¨¤ di cedere, senza rimorsi, alle gioie aggreganti e ristoratrici del pasta-party.
Per questo, subito dopo il traguardo, potr¨¤ nutrirsi con cibi che lo gratifichino anche da un punto di vista psicologico, concedendosi dunque pietanze con carboidrati ad alto indice glicemico, come ad esempio un piatto di pasta, una bella fetta di crostata o dissetandosi con una birra fresca.
A questo punto, per ripristinare il glicogeno muscolare e facilitare le dinamiche di recupero, potr¨¤ abbinare delle fonti proteiche isolate oppure, per coloro che non hanno necessit¨¤ di recuperi velocissimi, delle proteine alimentari come pollo, pesce, uova o affettato.
In generale - al di l¨¤ dei surrogati solubili, delle fialette e degli integratori in polvere - il ciclo-amatore, a differenza del ciclista professionista, potr¨¤ soddisfare pienamente anche il palato, concedendosi quelle pietanze che, oltre a compensare le energie spese, sono in grado di appagare anche la sua sfera emozionale, ripagando i sacrifici e premiando lo sforzo profuso.
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