L¡¯utilizzo di integratori sportivi ¨¨ sempre pi¨´ comune, ma spesso si sottovalutano i rischi connessi al consumo di questi supplementi. Ecco 7 regole per salvaguardare salute e carriera sportiva
L¡¯utilizzo di farmaci in grado di migliorare le prestazioni ¨¨ stato fatto per secoli.?Per promuovere l¡¯eticit¨¤ dello sport e salvaguardare la salute degli atleti, il Comitato Olimpico Internazionale ha proibito l¡¯utilizzo di queste sostanze a partire dal 1967 e formato, nel 1999, la WADA (World Anti-Doping Agency).?Questa agenzia si occupa annualmente di aggiornare la sua ¡°Lista Proibita¡±, in cui sono riportate tutte le sostanze vietate dal Comitato. Inoltre, sebbene la WADA stabilisca gli standard internazionali, ogni organizzazione sportiva crea la sua lista specifica, basandosi sulle sostanze che possono mettere a rischio la salute degli atleti o che potrebbero portare a un vantaggio illecito.
Sette considerazioni per l¡¯utilizzo di integratori
¡ª ?Dati recenti indicano che l¡¯utilizzo di integratori sportivi ¨¨ diffuso tra il 40 e il 70% degli atleti e che il 10-15% dei supplementi potrebbero contenere sostanze proibite.
Sebbene molte aziende produttrici di integratori facciano il possibile per mettere in commercio prodotti di qualit¨¤, i dati dimostrano che continuano a esserci aziende poco ¡°etiche¡± o poco attente che commercializzano prodotti volontariamente o involontariamente contaminati con sostanze proibite.
Per questo motivo, ¨¨ importante che, prima di lanciarsi nell¡¯acquisto di un nuovo integratore, ogni sportivo faccia queste sette considerazioni:
- Informarsi riguardo alla lista di sostanze proibite per il tuo sport. Tutti gli atleti dovrebbero sapere se esiste una lista di sostanze proibite per il loro sport e quali sono le sostanze incluse, o almeno avere un professionista sanitario di fiducia da consultare quando considera di utilizzare un integratore.
- Essere consapevole della responsabilit¨¤ oggettiva e del fatto che gli atleti usano qualsiasi prodotto a loro rischio. Gli atleti sono i soli responsabili per le sostanze che assumono e per qualsiasi conseguenza in caso vengano rilevati nei loro fluidi metaboliti o marker di sostanze proibite, a prescindere dal fatto che le abbiano assunte intenzionalmente o inavvertitamente.
- Essere consapevole che la normativa riguardo gli integratori ¨¨ diversa da quella per farmaci. Sebbene spesso si dia per scontato il contrario, le due normative sono molto diverse. I supplementi non vengono obbligatoriamente testati prima di essere messi in commercio e non sono tenuti agli stessi rigidi standard di sicurezza o efficacia dei farmaci. Fino a prova contraria, un integratore messo in commercio ¨¨ considerato sicuro.
- Essere scettico: se le promesse dell¡¯etichetta sembrano troppo belle per essere vere, probabilmente non lo sono. Frasi come "Usa in modo pi¨´ efficiente l¡¯ossigeno", "15 kg di muscoli in una settimana", "Neutralizza il grasso ostinato" dovrebbero farci venire qualche dubbio sulla loro realisticit¨¤ e sulla sicurezza del prodotto che abbiamo tra le mani.
- Leggere la lista degli ingredienti e capisci, per ogni sostanza, di cosa si tratta.
- Cercare prodotti con una certificazione di terza parte che garantisca la veridicit¨¤ della lista degli ingredienti. Sebbene non annulli il rischio di contaminazione, il fatto che un¡¯azienda si affidi a un ente certificatore esterno minimizza il rischio e dimostra come stia cercando di fare il possibile per garantire la sicurezza del proprio prodotto e la salute dei consumatori.
- Proteggere la propria salute e la propria reputazione. Ogni atleta deve consultarsi con il proprio medico o con un professionista sanitario di fiducia prima di includere nella propria routine un integratore. Non bisogna assumere integratori acquistati in negozio, online o provenienti da amici e conoscenti senza prima consultare un professionista che abbia a cuore gli interessi e la salute dell'atleta.
Cadwallader, A. B. (2022). Seven Points for Athletes to Consider Before Using a Dietary Supplement. AMA Journal of Ethics, 24(5), 443-451.
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