"Per ottenere un effetto depurativo, basterebbe eliminare gli alimenti che creano pi¨´ tossine, che contengono additivi o metalli pesanti", spiega a Gazzetta Active la dottoressa Emanuela Russo
Si parla spesso di dieta detox: prima o dopo le feste, prima o dopo le vacanze, e anche adesso che la quarantena per l¡¯emergenza coronavirus sembrerebbe sulla via della fine. Ma in che cosa consiste una dieta che davvero aiuti il nostro corpo a depurarsi dalle tossine? "Quando si parla di dieta detox si pensa spesso a ridurre alcuni macronutrienti di cui si ¨¨ magari abusato, come carboidrati o grassi. Ma dal punto di vista clinico per ottenere un effetto depurativo basterebbe eliminare gli alimenti che creano pi¨´ tossine. Parlo di alimenti che contengono additivi o metalli pesanti. Il pesce, per esempio, va bene ma non se ¨¨ come il tonno o altri pesci grossi che contengono agenti inquinanti", spiega a Gazzetta Active la dottoressa Emanuela Russo, dietista INCO (Istituto Nazionale per la Cura dell¡¯Obesit¨¤) dell¡¯IRCCS Policlinico San Donato di Milano.
Come funziona quindi una dieta detox?
"Bisogna andare a lavorare sulla materia prima della nostra alimentazione, eliminando i cibi che appesantiscono gli organi deputati a smaltire le tossine: il fegato, la milza e i reni. Negli anni la dieta detox ha cambiato un po¡¯ la propria funzione, ma il rischio adesso ¨¨ che quando si segue una dieta che si presume detox per lungo tempo, soprattutto se ci si affida al fai da te, si tolgono molti alimenti ricchi anche di vitamine e sali minerali, che non avrebbe senso eliminare. Le diete, poi, andrebbero seguite per un periodo limitato e allo scopo poi di riprendere un'alimentazione ben bilanciata".
Cosa prevede una vera dieta depurativa?
"Di base prevede un'alimentazione pi¨´ ricca di acqua e quindi di alimenti vegetali, come frutta e verdura, che hanno una composizione a base di acqua. Benissimo anche centrifugati, minestroni e passati di verdura, che ci permettono di saziarci e di avere un buon contenuto di fibra ma anche di sali minerali e vitamine, che spesso con un'alimentazione poco bilanciata non forniamo. E poi lavorare sulla riduzione di quegli alimenti che possono portare ad una infiammazione a livello intestinale".
Per esempio?
"Qualcuno sostiene che il glutine abbia un'azione infiammatoria, attivando alcune citochine infiammatorie, e quindi andrebbe eliminato o comunque limitato almeno per qualche giorno. Stesso discorso per gli zuccheri semplici. Molto meglio cereali come miglio, mais, amaranto, quinoa o riso, che lavorano su un nutrimento attivo dell¡¯intestino, producendo glutammina. Ma vanno bene anche grassi non animali come quelli presenti nella frutta secca e nei semi oleosi. Bisogna poi anche ricordarsi di bere molto, in particolare bevande non zuccherate come tisane e infusi, o t¨¨ verde e t¨¨ matcha, con propriet¨¤ antinfiammatorie".
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