"Se impostiamo adesso che siamo a casa delle abitudini pi¨´ sane, sar¨¤ pi¨´ semplice seguirle una volta che torneremo alla solita vita", spiega a Gazzetta Active la dottoressa Jessica?Falcone, nutrizionista
Tra la paura del coronavirus e il disagio di dover stare chiusi in casa per via del decreto, si pu¨° trarre anche qualche piccolo beneficio dall¡¯isolamento obbligato, magari trasformando il timore di alcuni di ingrassare nella possibilit¨¤ di scoprire un¡¯alimentazione pi¨´ equilibrata e sana. Partendo dal diario alimentare.?
"Adesso che siamo tutti a casa ¨¨ il momento migliore per iniziare un percorso nutrizionale: abbiamo tempo di organizzarci, di cucinare, di sperimentare. Se impostiamo ora delle abitudini pi¨´ sane, facendo anche un po¡¯ di educazione alimentare, sar¨¤ pi¨´ semplice seguirle una volta che torneremo alla solita vita, magari frenetica", spiega a Gazzetta Active la dottoressa Jessica?Falcone, biologa nutrizionista presso l¡¯IRCCS Ospedale San Raffaele Turro e RAF First Clinic di Milano.
Fondamentale nel percorso verso una nutrizione consapevole ¨¨ il diario alimentare. Come funziona? "Si scrive all¡¯inizio della settimana quello che si vuole mangiare giorno per giorno. Si sceglie una sorta di piano alimentare equilibrato, che poi dovremo rispettare. Ogni pasto deve vedere la presenza di carboidrati, proteine e grassi. Almeno due volte al giorno bisogna mangiare verdura, cotta o cruda, e poi ¨¨ bene alternare le fonti proteiche: per esempio tre volte alla settimana il pesce, due o tre volte la carne, ma inserire anche formaggi e legumi, magari anche secchi, visto che in questa situazione si pu¨° sfruttare il tempo a disposizione per metterli in ammollo", chiarisce la dottoressa Falcone.?
Il diario alimentare permette anche di avere un¡¯alimentazione varia. Ma non ¨¨ tutto. "Infatti il diario alimentare va compilato anche dopo i pasti, facendo una sorta di auto-monitoraggio:?alla fine della settimana si vede se si ¨¨ rispettato quel che si aveva in mente di fare. Inoltre ¨¨ bene scrivere anche la sensazione che si prova dopo il pasto: se si ¨¨ sazi oppure se si ha fame. E poi lavorare su questo per compilare piani alimentari pi¨´ calibrati. Inoltre segnalare le proprie sensazioni aiuta a capire la differenza tra fame fisiologica e fame emotiva".
Come si fa a non mangiare per noia? "Ascoltandosi, ascoltando i propri bisogni interni. All¡¯inizio non ¨¨ semplice, ma ¨¨ molto importante. Solo cos¨¬ riesco a capire se quella che provo ¨¨ fame fisiologica oppure fame emotiva, dettata dall¡¯ansia, dalla noia, dal disagio. E una volta capito posso decidere consapevolmente se ¨¨ davvero il caso che io mangi", spiega la dottoressa Falcone.?
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