pillole di nutrizione
Bevande senza zucchero: light e zero cosa significano? Ecco tutte le controindicazioni
Le bibite ¡°senza zucchero¡± sono bevande a cui vengono aggiunti dolcificanti artificiali o naturali con lo scopo di sostituire lo zucchero, riducendo il contenuto calorico pur mantenendo il gusto dolce.?Tali bevande possono contenere in etichetta due diciture in particolare:
- ¡°light¡±: con un contenuto di zuccheri ridotto del 40-50% rispetto a quello solitamente presente nelle bevande, ora quasi totalmente escluse dal commercio;?
- ¡°zero¡±: con un contenuto di zuccheri semplici pari a zero.
Quali sono gli edulcoranti e come riconoscerli
¡ª ?Si chiamano sucralosio, aspartame, saccarina, acesulfame-K, neotame, advantame, allulosio, stevia, eritritolo ma ci sono anche molti altri. Secondo la normativa italiana vigente ¨¨ obbligatorio segnalare in etichetta l¡¯utilizzo di ogni ingrediente, compresi gli edulcoranti.?? impossibile poter conoscere a memoria tutte le sostanze utilizzate, quindi come riconoscerli??Un suggerimento: ¨¨ possibile identificarli tenendo presente che solitamente presentano desinenze quali ¨Cosio, -olo, e ¨Came.
Quali sono gli effetti degli edulcoranti?
¡ª ?Oltre a conferire un gusto dolce alla bevanda, diversi studi hanno evidenziato potenziali rischi ed effetti negativi. Sebbene non sia ancora del tutto chiaro in che modo le bibite dietetiche svolgono la loro azione nociva sulla salute, EFSA e OMS hanno messo in guardia contro l¡¯utilizzo degli edulcoranti per perdere peso e prevenire malattie croniche non trasmissibili per diversi motivi.
Educazione
¡ª ?consumare bevande o prodotti con edulcoranti possiede innanzitutto un valore diseducativo. Con la promessa delle ¡®zero calorie¡¯, questi prodotti attirano i consumatori verso cibi dal gusto troppo dolce, spesso di scarsa qualit¨¤, poveri dal punto di vista nutrizionale e ascrivibili nella categoria del junk food.?A fronte di un¡¯immediata riduzione delle calorie assunte, infatti, nel lungo periodo le bevande light o zero aumenterebbero la voglia di cibi ipercalorici.
Alterazione del microbiota
¡ª ?Gli edulcoranti interferiscono sui batteri intestinali sani, causando disagio e problemi digestivi, alterano il metabolismo degli zuccheri e inoltre un loro uso eccessivo ha effetti lassativi.?Infatti il consumo di bevande con edulcoranti ¨¨ sconsigliato per tutte quelle persone affette da IBS o sindrome dell¡¯intestino irritabile, per la loro capacit¨¤ di irritare l¡¯intestino dovuta tanto alla presenza di gas aggiunto, quanto al contenuto di zuccheri artificiali utilizzati, difficili da digerire e da assorbire dall¡¯intestino, con conseguenti gonfiori, diarrea e dolori addominali.?Altre patologie che risentono maggiormente dell¡¯assunzione di edulcoranti sono:
- emicrania: possono scatenare l¡¯emicrania o peggiorare le cefalee croniche in chi ¨¨ gi¨¤ predisposto a questi disturbi;?
- diabete: recenti studi hanno analizzato che un consumo giornaliero, o comunque regolare di edulcoranti induce una riduzione della sensibilit¨¤ insulinica cellulare, peggiorando il profilo glicemico del paziente. In poche parole ¡°il corpo percepisce l¡¯edulcorante come se fosse vero e proprio zucchero¡±. Inoltre, mantiene l¡¯abitudine al sapore dolce rendendo pi¨´ difficile mangiare in modo sano.
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Le Linee Guida INRAN ne sconsigliano il consumo per i bambini, soprattutto fino al terzo anno di et¨¤, nonch¨¦ durante gravidanza e allattamento.?Infatti, apportano poche calorie ma sembrano connessi a un maggior rischio futuro di obesit¨¤ e diabete.
Quante bibite con edulcoranti si possono bere?
¡ª ?La vera differenza ¨¨ data dalla frequenza di consumo di tali bevande.?Gli edulcoranti risultano sostanzialmente innocui nell¡¯ambito di un consumo occasionale, che si traduce in massimo una volta a settimana, ad esempio in concomitanza di una pizza nel weekend.?Le classiche bibite zuccherate hanno un contenuto di zucchero pari a 7 bustine (35 g) ogni lattina (33 cl), ma in virt¨´ del fatto che anche le bevande zero e light dovrebbero essere limitato, ¨¨ preferibile fare attenzione a mantenere occasionale (e bassa) la frequenza di consumo generale di questo tipo di prodotti.
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