Il dottor Riccardo Roveda spiega come sostituire una proteina cos¨¬ importante e come affrontare gli eventuali sintomi allergici
Scoprire di essere allergici alle uova pu¨° essere molto fastidioso. Non solo per i sintomi, che possono essere pi¨´ o meno gravi a seconda dell¡¯importanza dell¡¯allergia, ma anche perch¨¦ si ¨¨ costretti ad eliminare dalla propria dieta un alimento molto importante. Come bisogna comportarsi in questi casi? Lo ha spiegato il dottor Riccardo Roveda, biologo nutrizionista.
Come capire se si ¨¨ allergici alle uova
¡ª ?¡°Non ci sono particolari test specifici per le allergie alle uova, si possono utilizzare classiche le analisi del sangue o il prick test, ma solitamente la diagnosi ¨¨ molto pi¨´ empirica: il paziente accusa dei sintomi, li associa alle uova, le elimina dalla dieta e si sente meglio¡± spiega il dottore.
Allergia alle uova: sintomi e cosa fare
¡ª ?¡°I sintomi sono quelli classici: irritazioni cutanee, l¡¯orticaria, la rinite allergia fino a disturbi della digestione, nausea, vomito, dolori allo stomaco. Nei casi pi¨´ gravi si pu¨° avere asma, tosse, mancanza di respiro e solo in eventualit¨¤ ancora pi¨´ gravi si ha lo shock anafilattico. Chiaramente se si soffre di allergie alimentari ¨¨ bene dotarsi di un antistaminico, che non potr¨¤ magari agire sui sintomi pi¨´ gravi come lo shock ma pu¨° diminuire i disturbi nel caso si presentassero¡± prosegue Roveda.
Uova: come si sostituiscono
¡ª ?¡°L¡¯uovo ¨¨ una proteina nobile, quindi ricca di aminoacidi e ad alto valore biologico. Si pu¨° sostituire con la carne, il pesce e in alcuni casi i derivati del latte, pur senza abusarne. Anche se assumiamo questi alimenti per sostituire le uova, dobbiamo sempre ricordarci la piramide alimentare: quindi una volta a settimana la carne rossa, 2 volte a settimana la carne bianca, 2-3 volte alla settimana il pesce, un paio di volte i formaggi. La sostituzione pu¨° essere fatta anche con i legumi, che per¨° hanno un valore biologico minore a livello di proteine. Ovviamente ¨¨ una sostituzione che va pensata caso per caso, in base a quanto e a cosa mangia solitamente quella persona e al suo tipo di dieta¡± conclude Roveda.
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