Conosciuto e apprezzato, per millenni ¨¨ stato l'unico dolcificante noto e sfruttato dall'uomo. L'esperta ci spiega come gestirlo nell'alimentazione quotidiana
Aristotele lo definiva ¡°sostanza che cade dal cielo¡± e in effetti, per diversi secoli, l¡¯origine rimase avvolta da un alone mitologico. ¡°Oggi il miele riveste un ruolo privilegiato all¡¯interno dell¡¯ampia gamma di sostante dolcificanti ¨C spiega Flavia Bernini, biologa, nutrizionista -, legando a s¨¦ l¡¯idea di alimento ricco di propriet¨¤ speciali e terapeutiche. Ma ¨¨ davvero cos¨¬? Scopriamone le caratteristiche alla luce di ci¨° che ci dice la ricerca.
Il miele non ¨¨ pi¨´ sano rispetto allo zucchero
¡ª ?Questa affermazione lascer¨¤ stupite molte persone, ma in realt¨¤ il miele non ha propriet¨¤ tali da renderlo migliore rispetto al classico zucchero. ¡°La sua composizione ¨¨ in prevalenza rappresentata da glucosio e fruttosio, due molecole che unite formano il saccarosio, ossia lo zucchero bianco che utilizziamo in cucina. La sua dolcezza, tuttavia, ¨¨ superiore rispetto a quella del saccarosio, a causa della maggiore percentuale di fruttosio che contiene e la sua speciale consistenza lo rende una scelta migliore rispetto allo zucchero quando occorre mantenere pi¨´ umido l¡¯impasto di una torta. ?Il miele si distingue per i suoi aromi che lo rendono unico e che dipendono dalla tipologia di fiori da cui le api ricavano il nettare: il miele di corbezzolo, ad esempio, avr¨¤ un sapore pi¨´ amarognolo rispetto a quello di fiori di arancio che invece risulter¨¤ molto aromatico. Contiene anche piccole quantit¨¤ di sali minerali e vitamine, ma si tratta di concentrazioni minime e senza alcun impatto sulla salute. Quello che dobbiamo sempre ricordare ¨¨ che il miele ¨¨ uno zucchero e, come tale, ne va limitato il pi¨´ possibile il consumo. L¡¯OMS raccomanda un¡¯assunzione giornaliera di zuccheri inferiore al 10% delle calorie giornaliere. Tradotto in cifre, per un soggetto che assume in media 2000 calorie al giorno, si tratta di 200 Kcal di zucchero, ossia 50 grammi: il quantitativo che ritroviamo ad esempio in una classica lattina di bibita gassata. E questo vale per tutti i tipi: dal saccarosio, al miele, allo sciroppo d¡¯acero, allo zucchero di cocco. Ecco perch¨¦ occorre non abbassare mai la guardia, considerare ¡°pi¨´ sani¡± e pi¨´ assumibili certi tipi di zucchero rispetto ad altri¡±.
Non ¨¨ un ¡°antibiotico naturale¡±
¡ª ?Quale mamma non ha sciolto un po¡¯ di miele nel latte o nella camomilla del proprio bimbo quando aveva mal di gola? "Una delle propriet¨¤ terapeutiche che viene attribuita al miele ¨¨ una sorta di azione antibatterica, che per¨° non trova alcun reale supporto scientifico. Quello che invece ¨¨ emerso in alcuni studi ¨¨ che nei bambini, il miele, preso prima di dormire, svolge un leggero effetto lenitivo nei confronti della frequenza e dell¡¯intensit¨¤ della tosse¡±.
Miele: da evitare ai neonati
¡ª ??Il miele ¨¨ un alimento sicuro da un punto di vista microbiologico perch¨¦ l¡¯alta concentrazione di zucchero che contiene inibisce la proliferazione batterica. ¡°Potrebbe per¨° contenere delle spore che, all¡¯interno di un sistema digerente non del tutto formato come quello dei neonati, possono oltrepassare lo stomaco e raggiungere l¡¯intestino, produrre?una tossina botulinica neurotossica e potenzialmente pericolosa. Per questa ragione le autorit¨¤ sanitarie sconsigliano il miele nei bambini con meno di 12 mesi. Negli adulti e nei bambini oltre l¡¯anno di et¨¤, questo rischio non sussiste¡±.
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