I consigli della dottoressa Giulia Temponi, biologa nutrizionista
Due spuntini al giorno per un metabolismo attivo: il consiglio arriva dalla dottoressa Giulia Temponi, biologa nutrizionista, che ci spiega perch¨¦ mangiare apparentemente di pi¨´ pu¨° invece portare a dimagrire, ben pi¨´ che seguendo una dieta ipocalorica o periodi di digiuno. "Una delle situazioni pi¨´ frequenti tra i miei pazienti ¨¨ quella di un metabolismo rallentato. I sintomi pi¨´ comuni sono un senso di stanchezza, gonfiore, fatica a riposare, accumulo di massa grassa oltre che di ritenzione idrica", spiega a Gazzetta Active la dottoressa Temponi. "Questo accade soprattutto se si arriva da un periodo di diete ipocaloriche o di digiuni, magari anche solo intermittenti", sottolinea la nutrizionista.
Metabolismo: i rischi di alcune diete e digiuni
¡ª ?Se si saltano i pasti, non si mangia per molte ore o ci si priva del tutto di molti alimenti, ad esempio di tutti i carboidrati, ci spiega la dottoressa Temponi, il rischio ¨¨ proprio che si vada ad intaccare il metabolismo basale. "Il metabolismo basale rappresenta quella quantit¨¤ minima di energia necessaria al nostro organismo per soddisfare le proprie funzioni vitali. Dipende da diversi fattori: dal genere, dall¡¯et¨¤ e dalla composizione corporea della persona. Inoltre varia a seconda dello stile di vita che si segue. Il metabolismo basale rappresenta circa il 60% del dispendio energetico totale".
Metabolismo basale e falsi miti
¡ª ?La nutrizionista ricorda come alcune credenze sul metabolismo, e sul metabolismo basale in particolare, siano in realt¨¤ falsi miti privi di basi scientifiche. "Non ¨¨ vero, ad esempio, che chi ¨¨ magro ha un metabolismo basale pi¨´ alto rispetto ad un coetaneo sovrappeso. Il metabolismo basale dipende infatti molto dalla composizione corporea pi¨´ che dal peso: la massa muscolare, infatti, ¨¨ associata ad una spesa energetica maggiore. Dunque il solo peso non ¨¨ un indicatore valido per calcolare il tasso metabolico di una persona, mentre lo sono i risultati di una bioimpedenziometria, che fornisce i valori relativi alla massa muscolare, alla massa grassa e alla massa liquida", spiega Temponi.
Cosa fare per riattivare il metabolismo lento
¡ª ?Per riattivare o mantenere attivo il proprio metabolismo basale, dunque, sono necessari alcuni comportamenti costanti che nulla hanno a che vedere con diete estemporanee, chiarisce la nutrizionista: "Per mantenere un metabolismo attivo ¨¨ fondamentale non saltare mai i pasti, preferire i cibi integrali e consumare proteine ad alto valore biologico. Inoltre ¨¨ importantissimo curare qualit¨¤ e quantit¨¤ del sonno e fare regolarmente attivit¨¤ fisica, che non significa fare sport ad alta intensit¨¤: basta una semplice camminata a passo svelto, ma fatta tutti i giorni per almeno 45 minuti, ad esempio. Ricordiamoci che anche lavorando, pure semplicemente facendo smart working e persino dormendo il nostro metabolismo basale lavora e brucia calorie. E¡¯ questo il motivo per cui quando ci alziamo vogliamo fare colazione. Se invece non abbiamo fame pu¨° significare una di queste due cose: o abbiamo mangiato troppo a cena oppure il nostro metabolismo basale non funziona correttamente", spiega Temponi.
Spuntini sani per il metabolismo lento
¡ª ?Per tutti questi motivi gli spuntini, uno al mattino e uno al pomeriggio, svolgono un ruolo fondamentale, dice la nutrizionista: "Gli spuntini aiutano a gestire meglio la fame, evitando di farci arrivare a pranzo o cena affamati. Inoltre tengono sempre sveglio il metabolismo. Ma questo non vuol dire che possiamo mangiare tutto quello che ci va¡", chiarisce Temponi. Ecco allora qualche esempio di spuntino sano: "Un frutto fresco, meglio se di stagione (pi¨´ ricco di vitamine e antiossidanti) e non troppo maturo, per evitare un eccesso di zuccheri che causa fermentazione e picchi glicemici. Vanno bene anche 30 grammi di frutta secca o di semi, come quelli di girasole o di zucca, o ancora dei lupini. Meglio, invece, evitare la frutta secca tostata o salata. Pu¨° andare bene anche un cubetto di cioccolato fondente, di 20-30 grammi. Ma attenzione all¡¯etichetta e agli ingredienti: deve essere fondente almeno all¡¯80% e il primo ingrediente (che ¨¨ quello maggiormente presente nell¡¯alimento) deve essere il cacao, non lo zucchero o altro. Per chi preferisce uno spuntino proteico possono andare bene anche 30 grammi di grana o parmigiano oppure uno yogurt, magari greco, o un kefir o uno skyr, che sono pi¨´ proteici e meno ricchi di grassi", ricorda la dottoressa.?
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