ALIMENTAZIONE
Carenza di vitamina D? Ecco perch¨Ś ¨¨ facile averla e come evitarla
Vitamina D: una vitamina diversa, molto particolare. "Io preferisco definirla un ormone", chiarisce a Gazzetta Active il professor Andrea Giustina, primario di Endocrinologia allĄŻOspedale San Raffaele di Milano, ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo allĄŻUniversit¨¤ Vita-Salute San Raffaele e presidente della European Society of Endocrinology.
Perch¨Ś questa vitamina, o meglio, questo ormone ¨¨ cos¨Ź particolare?
"A differenza delle altre vitamine la fonte principale non ¨¨ il cibo, bens¨Ź la luce solare. E infatti lo stile di vita attuale, che ci vede trascorrere sempre pi¨´ tempo in luoghi chiusi, pu¨° portare a deficit di vitamina D che una alimentazione anche ricca di quelle che sono le fonti alimentari di questa vitamina non ¨¨ in grado di sopperire".
Quali sono i sintomi di una carenza di vitamina D?
"La vitamina D in s¨Ś quando ¨¨ carente non d¨¤ segnali evidenti. Ma dal momento che la sua azione principale ¨¨ lĄŻassorbimento del calcio, in caso di carenze gravi si possono avere i sintomi tipici di una ipocalcemia, come formicolii e parestesie alle mani e ai piedi. Anche una propensione alle fratture pu¨° essere un segnale in questo senso, come pure lĄŻastenia, la debolezza muscolare e la conseguente facilit¨¤ alle cadute, poich¨Ś la vitamina D ha funzioni extrascheletriche, sul muscolo".
Come si diagnostica una carenza di vitamina D?
"Con un semplice esame del sangue che misuri i livelli di calcifediolo o 25 idrossivitamina D. Livelli inferiori ai 20 nanogrammi per millilitro indicano una carenza di vitamina D".
Quali sono le possibili cause di una carenza di vitamina D?
"Le cause possono essere molteplici, ma quella principale ¨¨, appunto, la ridotta esposizione al sole. La gran parte della vitamina D che serve allĄŻorganismo viene prodotta dalla pelle sotto forma di vitamina D3 o colecalciferolo (la forma inattiva della vitamina D), in risposta alle radiazioni solari. Come abbiamo visto parlando del possibile legame tra deficit di vitamina D e Covid, lo stile di vita attuale, che ci vede sempre pi¨´ in luoghi chiusi, ¨¨ un fattore di rischio in questo senso. Per questo il consumo di cibi addizionati di vitamina D pu¨° essere risolutivo, soprattutto a livello di popolazione generale, come sanno i Paesi del Nord Europa, in cui questa ¨¨ una consuetudine consolidata e il deficit di vitamina D ¨¨ meno diffuso che nei Paesi del Mediterraneo".
Sono pi¨´ efficaci i cibi addizionati o gli integratori di vitamina D?
"Quello dei cibi addizionati ¨¨ un aspetto utile dal punto di vista della popolazione. A livello di singolo, i supplementi di vitamina D sono sicuramente pi¨´ indicati, anche perch¨Ś dosaggio e somministrazione possono essere modulati".
Riguardo al sole, quanto se ne dovrebbe prendere per assumere sufficiente vitamina D? E una crema con fattore protettivo alto o totale impedisce la sintesi della vitamina D?
"Bisognerebbe esporsi ogni giorno almeno per mezzĄŻora, lasciando scoperti non solo il viso e le mani, ma anche le braccia o le gambe, almeno. E purtroppo s¨Ź, un fattore protettivo elevato blocca la produzione di vitamina D".
Esistono dei fattori che possono predisporre a deficit di vitamina D?
"Oltre alla scarsa esposizione solare abbiamo problemi specifici, come quello legato allĄŻet¨¤. Negli anziani, infatti, la pelle ¨¨ meno capace di produrre colecalciferolo (la vitamina D inattiva, che poi il nostro organismo metabolizza a forma attiva) dopo lĄŻirradiazione della luce solare, e quindi cĄŻ¨¨ una cute meno efficiente. Questo ¨¨ un elemento che predispone lĄŻanziano ad avere livelli di vitamina D pi¨´ bassi rispetto ai giovani, che hanno una pelle pi¨´ efficiente nel produrre la vitamina D. Poi ci sono anche problematiche legate a situazioni patologiche: per esempio ci sono malattie gastrointestinali, i cosiddetti malassorbimenti come la celiachia, in cui anche quel poco di vitamina D presente nei cibi non viene correttamente assorbito. E questo aggrava ulteriormente il problema, localizzandolo anche in fasce di popolazione pi¨´ giovani. Anche l'ipoparatiroidismo ¨¨ una patologia che tipicamente nellĄŻuomo provoca una carenza di vitamina D. Quando le paratiroidi, piccole ghiandole dietro la tiroide, vengono asportate o lesionate generalmente a seguito dell'asportazione della tiroide, viene meno anche lĄŻormone che queste ghiandole producono, e che ¨¨ fondamentale per attivare la vitamina D. Come conseguenza si ha anche una grave carenza di calcio, dal momento che la vitamina D ¨¨ fondamentale per assorbirlo".
Esistono anche dei farmaci che possono ridurre la biodisponibilit¨¤ della vitamina D?
"S¨Ź: il cortisone riduce la produzione e la conversione della vitamina D da colecalciferolo (inattiva) a calcifediolo e calcitriolo (attiva). Anche gli antiepilettici agiscono a livello epatico e ne riducono la conversione".
Abbiamo sottolineato come la fonte principale di vitamina D sia il sole. Ma a livello di dieta, quali sono gli alimenti che la contengono?
"Le uova, i pesci grassi come il salmone o lo sgombro, i crostacei, i funghi. Ma se manca il sole ¨¨ facile avere carenze".
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