E' un alimento bilanciato, ma l'apporto calorico varia molto in base alla farcitura, come spiega la dottoressa Claudia Delpiano, dietista e nutrizionista
Per molti italiani ¨¨ uno dei riti del sabato sera o dei giorni di festa e leggerezza anche in tempi di lockdown: da asporto, a domicilio o fatta in casa, la pizza resta uno dei piatti preferiti. Ma per la linea, o per chi ¨¨ a dieta, pu¨° essere un piatto adatto? "Sicuramente ¨¨ un alimento completo dal punto di vista nutrizionale: contiene infatti carboidrati, grassi e proteine. E se aggiungiamo sopra della verdura anche fibre", spiega a Gazzetta Active la dottoressa Claudia Delpiano, dietista e biologa nutrizionista presso l¡¯IRCCS Policlinico San Donato e il Policlinico San Pietro.?
E dal punto di vista calorico?
"L¡¯apporto calorico della pizza varia molto in base al condimento, alla farcitura. Ragionando su una base di cento grammi si parte da una marinara rossa, senza mozzarella, magari con qualche cappero tritato, dell¡¯aglio o della cipolla, che danno sapore senza calorie: in questo caso l¡¯apporto calorico ¨¨ di circa 240 calorie per cento grammi. Con la margherita si sale un po¡¯, a circa 260 calorie per cento grammi. Se poi parliamo di una pizza come la quattro formaggi si arriva a 350 calorie circa. Ma in generale si pu¨° dire che basta davvero poco per aumentare l¡¯apporto energetico: se su una semplice margherita aggiungo un cucchiaio di olio o scelgo la mozzarella di bufala al posto di quella normale si sale di un centinaio di calorie".
Se una persona ha problemi di peso quali pizze consiglia?
"Suggerisco la marinara, magari con aggiunta di capperi e qualche filo di acciuga sgocciolata. Oppure anche una focaccia con bresaola, rucola e pomodorini, una margherita con eventuale aggiunta di funghi o cipolla, o anche la vegetariana".
Se, invece, una persona non ha problemi di peso ¨¨ meglio scegliere una pizza che abbia anche una fonte proteica?
"S¨¬, in questo modo ¨¨ pi¨´ bilanciata".
Che cosa causa i problemi di gonfiore che talvolta si hanno dopo aver mangiato la pizza?
"E¡¯ un discorso di fermentazione. Non ¨¨ colpa del condimento o della pizza in s¨¦, ma dell¡¯impasto, che non ha fatto una buona lievitazione. Un buon impasto ben lievitato richiede almeno dalle 24 alle 48 ore, meglio se con lievito madre, cio¨¨ quello naturale, non chimico. Il lievito madre, infatti, rende la pizza pi¨´ digeribile. Inoltre ¨¨ fondamentale anche la cottura: se si aggredisce l¡¯impasto con cotture spinte la pizza resta bruciata fuori e cruda dentro. Il forno deve essere ben caldo ma bisogna ridurre le temperature e aumentare i tempi di cottura: si deve dare modo all¡¯impasto di asciugare, in modo da favorire la digeribilit¨¤. Altrimenti si hanno anche problemi di acidit¨¤. Per fare le cose buone ci vuole tempo".
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