I probiotici non sono tutti uguali: impariamo a distinguerli con la nutrizionista
Si fa presto a dire probiotici, ma non tutti i probiotici sono uguali. Questi microrganismi che popolano la nostra flora batterica intestinale, ovvero il microbiota, sono utili contro disturbi che vanno dalla diarrea alla stipsi, dalle intolleranze alimentari ad alcuni problemi dermatologici, ma proprio questa variet¨¤ di utilizzi fa intuire come un probiotico non sia uguale all¡¯altro. "La scelta del probiotico deriva dai batteri che abbiamo nel nostro intestino. Questi vengono determinati dalla nascita, con il parto; dall¡¯allattamento, attraverso cui la madre trasmette i propri microrganismi al figlio; e dallo stile di vita", premette la dottoressa Giulia Temponi, biologa nutrizionista.
Probiotici: che cosa sono e qual ¨¨ la differenza con i prebiotici
¡ª ?Spesso, poi, si fa confusione con i prebiotici, che per¨° sono cosa ben diversa dai probiotici. "Come indica l¡¯etimologia stessa del termine, probiotico deriva dal greco 'pro' e 'bios', ovvero ¡®a favore della vita¡¯. Il termine prebiotico, invece, indica qualcosa che viene ¡®prima¡¯: i prebiotici, infatti, favoriscono la crescita dei probiotici, svolgendo una azione complementare a quella dei probiotici. Li troviamo nelle fibre alimentari, in particolare nell¡¯inulina, nei fruttoligosaccaridi e nelle fibre lattogeniche", spiega la dottoressa Temponi.?Che aggiunge: "I probiotici sono batteri fisiologici, gi¨¤ presenti naturalmente nel nostro intestino crasso. Quelli assunti attraverso integratori sono in grado di raggiungerlo e colonizzarlo, favorendo al proliferazione di particolari ceppi batterici che sono diminuiti per motivi diversi, magari a causa dello stress, di una dieta squilibrata, di intolleranze alimentari o di una terapia antibiotica".
I vari ceppi di probiotici
¡ª ?I probiotici, dunque, non sono solo quelli che si assumono attraverso gli integratori, ma sono microrganismi gi¨¤ naturalmente presenti nel nostro microbiota, la cui presenza e quantit¨¤ pu¨° per¨° cambiare in base a condizioni particolari che stiamo vivendo. "Nel nostro intestino ci sono batteri patogeni, batteri potenzialmente patogeni e batteri benefici. Quando questi sono in una condizione di equilibrio si parla di eubiosi intestinale. Se ci sono situazioni di squilibrio si parla di disbiosi intestinale. I batteri benefici, nello specifico, si suddividono in tre gruppi: bifidobacteria (bifidobatteri), lactobacilli ed eubacteria (eubatteri)", spiega la dottoressa Temponi.
A cosa servono i probiotici
¡ª ?Ma a cosa servono esattamente i probiotici? "Sappiamo che il nostro microbiota pu¨° alterarsi in seguito ad intolleranze alimentari, a terapie antibiotiche, con antidepressivi o con antinfiammatori FANS, oppure a causa di uno stile di vita particolarmente stressogeno o ancora per via di infezioni come la candida o la cistite. In queste situazioni un¡¯integrazione di probiotici pu¨° aiutare a ripristinare lo stato di eubiosi intestinale", chiarisce la nutrizionista.
Come scegliere il giusto probiotico
¡ª ?Importante, dunque, ¨¨ saper scegliere il giusto probiotico adatto a noi in quel determinato momento della nostra vita. "Se una persona soffre di allergie o intolleranze alimentari dovr¨¤ scegliere alcuni probiotici specifici, ma in questi in casi pu¨° essere utile fare un test genetico del microbiota per capire quali sono i probiotici di cui si ha bisogno. Per quanto riguarda la diarrea, ci sono diversi probiotici a seconda che questa sia causata dall¡¯utilizzo di antibiotici, dal rotavirus o da altre cause. Se una persona ha la candida, che si nutre di lieviti e zuccheri, sar¨¤ importante evitare che gli integratori contengano lieviti, mentre si privilegeranno i lactobacilli acidofili. In caso di stipsi solitamente il consiglio ¨¨ di prendere bidifobatteri, perch¨¦ i lactobacilli hanno, tendenzialmente, un potere astringente. Ma questo in linea generale. In caso di terapia antibiotica il consiglio ¨¨ di abbinarvi una terapia probiotica con tutti e tre i ceppi, perch¨¦ l¡¯antibiotio va a distruggere la flora batterica senza distinzioni. Alimenti che contengono naturalmente probiotici?come lo yogurt e, soprattutto, il kefir, non sono sufficienti in caso di terapia antibiotica proprio perch¨¦ contengono solo alcuni ceppi di probiotici. Nel caso della candida?se si assume il kefir ¨¨ bene controllare che questo non abbia aggiunte di lieviti, proprio perch¨¦ i lieviti nutrono la candida. Per quanto riguarda la formulazione, vanno bene sia in capsule sia in bustina. Di certo, la terapia probiotica va seguita per almeno 3-4 settimane perch¨¦ sia efficace. E salvo diverse indicazioni, i probiotici andrebbero presi prima dei pasti per non venir degradati dai succhi gastrici", conclude la dottoressa Temponi.
? RIPRODUZIONE RISERVATA