Uno studio condotto in Cina rivela che i pesticidi sono in grado di penetrare anche nello strato superficiale della polpa dei frutti
Siamo tutti ben consapevoli dei rischi che i pesticidi di varia natura che vengono utilizzati per mantenere in buona salute le colture e impedire loro di essere distrutte da malattie e infestazioni possano finire sulla nostra tavola e nel nostro organismo. ? un?dato di fatto e anche per questo l'Unione Europea ¨¨ impegnata da anni nel fissare e ridurre il pi¨´ possibile il massimo livello di un residuo di pesticidi accettato legalmente nel cibo e nel mangime. Le nuove norme sui residui di pesticidi per rafforzare la sicurezza alimentare risalgono al 2023 e prendono in considerazione circa 1.100 pesticidi usati attualmente o in precedenza in agricoltura, nell¡¯Unione Europea e al di fuori.
Se finora abbiamo avuto la convinzione che per ridurre al minimo il rischio di assumere piccole quantit¨¤ di pesticidi fosse sufficiente lavare accuratamente la frutta prima di consumarla, uno studio in arrivo della Cina ci dice oggi che questo potrebbe non essere sufficiente.
LAvare la frutta non basta per rimuovere i residui di pesticidi
¡ª ?La scoperta arriva da uno studio condotto dall¡¯Universit¨¤ Agraria di Anhui, secondo il quale lavare la frutta e la verdura prima di mangiarla potrebbe non bastare a eliminare residui di pesticidi potenzialmente dannosi per il nostro organismo. Secondo i ricercatori, infatti, i pi¨´ comuni pesticidi sarebbero in grado di penetrare fino al primo strato della polpa, nel caso della frutta.
"Sebbene la comunit¨¤ scientifica, comprese le autorit¨¤ di regolamentazione competenti, sappiano che lavare frutta e verdura non rimuove i residui di pesticidi, la profondit¨¤ di penetrazione e la distribuzione spaziale dei pesticidi non sono state mai valutate": ¨¨ questa la premessa fatta alla rivista Newsweek da Dondong Ye, professore alla facolt¨¤ di Materiali e Chimica dell'Universit¨¤ agraria di Anhui in Cina e autore dello studio.
Lo studio ¨¨ servito proprio a questo. I ricercatori, utilizzando una tecnologia avanzata chiamata spettroscopia Raman con superficie migliorata, hanno progettato una membrana rivestita di metallo a partire da una pellicola di idrogel di cellulosa, e hanno applicato questa pellicola su frutti e verdure, dalle mele ai cetrioli, poi trattati con pesticidi comuni come il tiram e il carbendazim. Il?risultato ¨¨ chiaro: le analisi hanno rivelato la presenza di pesticidi non solo sulla buccia, ma anche all¡¯interno della polpa delle mele, dei cetrioli e altri prodotti oggetto dello studio, come gamberetti, riso e peperoncino in polvere.
"Il rischio di ingerire pesticidi dalla frutta non pu¨° essere evitato con un semplice lavaggio", ha spiegato il professor Dondong Ye: "Riteniamo che l¡¯operazione di pelatura possa evitare efficacemente i rischi dei pesticidi presenti nella buccia del frutto e nella polpa vicino alla buccia, riducendo cos¨¬ la probabilit¨¤ di ingerire pesticidi". Per ridurre al minimo il rischio di assumere residui di pesticidi, in definitiva, sarebbe preferibile non rimuovere soltanto la buccia, ma anche uno strato superficiale di polpa.? ?
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