Contrordine. Un po' di vino rosso farebbe bene, ma solo nel contesto di una dieta mediterranea bilanciata
Il dibattito sul consumo di vino e i suoi effetti sulla salute ¨¨ stato a lungo oggetto di analisi e controversie. Numerosi studi precedenti hanno evidenziato risultati talvolta contrastanti: mentre alcuni suggerivano potenziali benefici di un consumo moderato di vino, altri non rilevavano alcuna associazione significativa con la salute del cuore. Un recente studio spagnolo, condotto da un team di ricercatori internazionali e pubblicato sull'autorevole European Heart Journal, tuttavia ha fatto nuova luce su questo tema spinoso.?A differenza delle precedenti, spesso basate sull'autodichiarazione dei partecipanti, questa ricerca ha utilizzato un biomarcatore pi¨´ affidabile: l'acido tartarico presente nelle urine. Un approccio che consente di ottenere dati epidemiologici pi¨´ precisi e di valutare l¡¯effetto del vino sulla salute, superando cos¨¬ le semplici dichiarazioni dei soggetti intervistati.
lo studio
¡ª ?La popolazione oggetto di studio comprendeva 1.232 individui di et¨¤ avanzata, selezionati in base al rischio elevato di sviluppare patologie cardiovascolari, tra cui soggetti con diabete di tipo 2, ipertensione, colesterolo alto, abitudine al fumo e storia familiare di malattie coronariche. Nessuno presentava una diagnosi di malattia cardiovascolare all¡¯inizio dell¡¯osservazione. Tutti i partecipanti seguivano un regime alimentare ispirato alla dieta mediterranea, quindi ricca di alimenti freschi e di origine vegetale come olio d¡¯oliva, frutta, verdura, noci, pesce, e con un basso consumo di cibi ultra-processati.
Per una maggiore accuratezza, i ricercatori hanno valutato il consumo di vino utilizzando sia questionari sulle abitudini alimentari sia l¡¯analisi dell¡¯acido tartarico nelle urine: questo composto, infatti, viene espulso entro circa cinque o sei giorni dal consumo di vino o di uva, e fornisce un¡¯indicazione pi¨´ precisa sulla reale assunzione. Lo studio ha seguito i partecipanti per un periodo di quattro-cinque anni.
risultati sorprendenti
¡ª ?I dati raccolti hanno evidenziato un¡¯associazione significativa tra un consumo da leggero a moderato di vino (da mezzo bicchiere a un bicchiere al giorno) e una riduzione fino al 50% del rischio di eventi cardiovascolari, come infarto, ictus o morte per cause cardiache, rispetto a chi non ne beveva affatto o ne assumeva quantit¨¤ trascurabili. Ulteriori analisi hanno rivelato che perfino un¡¯assunzione modesta (da un bicchiere a settimana a meno di mezzo bicchiere al giorno) comportava una riduzione del rischio, quantificata intorno al 38%. Nessun effetto protettivo si verificava invece?se il consumo superava un bicchiere al giorno.
limiti dello studio
¡ª ?L¡¯adozione della nuova metodologia di studio ha verosimilmente incrementato l¡¯accuratezza dei dati. Ciononostante, gli stessi autori dello studio invitano alla prudenza nell¡¯interpretare i risultati, poich¨¦ la coorte di riferimento era caratterizzata da uno stile di vita tipicamente mediterraneo e da un profilo di rischio cardiovascolare elevato: fattori non immediatamente estendibili ad altre popolazioni con diverse abitudini alimentari e differenti contesti socio-culturali. Inoltre, bench¨¦ siano stati presi in considerazione diversi parametri (come attivit¨¤ fisica e altri stili di consumo), ¨¨ possibile che esistano fattori non ancora identificati che contribuiscono a spiegare la riduzione del rischio cardiovascolare.
Insomma, lo studio suggerisce che un¡¯assunzione leggera o moderata di vino, all¡¯interno di una dieta mediterranea, potrebbe essere associata a un potenziale effetto protettivo sulle malattie cardiovascolari in persone gi¨¤ a rischio. Tuttavia, fino a quando non ci saranno studi definitivi a riguardo, vale la regola d'oro: il consumo di vino deve avvenire con moderazione e preferibilmente durante i pasti, all'interno di un equilibrio complessivo delle abitudini alimentari e dello stile di vita. Non ¨¨ un tana libera tutti, ma solo uno ulteriore stimolo a portare avanti la ricerca: l'indicazione, per ora, resta sempre quello di evitarlo il pi¨´ possibile:?l'alcol ¨¨ cancerogeno.
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