Attualmente possiamo trovare sulle etichette la data di scadenza o il termine minimo di conservazione. Ecco la recente proposta della Commissione Europea
Ogni anno in Italia si sprecano in media oltre 27 chili di cibo per abitante a livello domestico. In UE si parla di 57 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari (127 chili per abitante) prodotti ogni anno. Le ragioni dello spreco sono legate alla commestibilit¨¤ dell¡¯alimento stesso, ma anche a come l¡¯alimento si presenta dopo un po¡¯ di tempo (per esempio frutta e verdura lievemente annerita) e all¡¯errata comprensione di ci¨° che viene indicato in etichetta: ¨¨ molto importante riconoscere la differenza tra data di scadenza e termine minimo di conservazione (TMC).
Differenze tra DS e TMC
¡ª ?Il regolamento europeo 1169/2011 stabilisce l¡¯obbligo di indicare sull¡¯etichetta informazioni rispetto alla durata dell¡¯alimento, quindi la data di scadenza o il termine minimo di conservazione. La DS viene indicata sull¡¯etichetta con la dicitura ¡°da consumarsi entro¡± seguita da giorno, mese e anno. Il TMC invece, viene indicato con la dicitura ¡°da consumarsi preferibilmente entro¡± seguita da giorno, mese e anno, oppure solo mese e anno, o ancora solo anno. La data di scadenza ¨¨ utilizzata per gli alimenti facilmente deperibili come latte pastorizzato, formaggi freschi, pasta fresca o carne fresca, che quindi dopo la data di scadenza non possono pi¨´ essere consumati per ragioni igienico-sanitarie. Il TMC invece ¨¨ usato per i prodotti non facilmente deperibili come pasta secca, caff¨¨ macinato, prodotti da forno o conserve sott¡¯olio come il pesce in scatola, e indica la data dopo la quale non sono garantite le caratteristiche organolettiche dell¡¯alimento, che risulta tuttavia sicuro anche se consumato dopo quella data.
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Quando ¨¨ necessario buttare gli alimenti
¡ª ?Per quanto riguarda i prodotti deperibili, non devono essere consumati dopo la data di scadenza, poich¨¦ il consumatore potrebbe incorrere in rischi per la sua salute a causa della possibile presenza di microrganismi patogeni sull¡¯alimento. Il prodotto non pu¨° essere consumato neanche cotto e non pu¨° essere congelato dopo questa data. I prodotti non deperibili, invece, se non presentano alterazioni, possono essere consumati dopo la data indicata e ci¨° non comporta rischi per la salute del consumatore. Nello specifico i prodotti in cui ¨¨ indicato il TMC sono suddivisibili in tre macro-gruppi:
- quelli con conservabilit¨¤ inferiore a 3 mesi: presentano in etichetta una data avente sia giorno, che mese che anno;
- quelli con conservabilit¨¤ superiore a 3 mesi ma inferiore a 18 mesi: presentano in etichetta una data avente solo mese e anno;
- quelli con conservabilit¨¤ superiore a 18 mesi: presentano in etichetta una data avente solo l¡¯anno.
? importante ricordare che il TMC e la DS sono termini validi solo qualora l¡¯alimento venga conservato correttamente.
¡°Spesso buono oltre¡±
¡ª ?Una recente proposta della Commissione Europea riguarda l¡¯aggiunta della dicitura ¡°spesso buono oltre¡± accanto al TMC ¡°da consumarsi preferibilmente entro¡±. L¡¯idea della dicitura ¡°spesso buono oltre¡± nasce nel 2011 dalla famosa applicazione salva-sprechi ¡°Too Good To Go¡±. L¡¯obiettivo ¨¨ quello di rendere pi¨´ chiaro il significato del TMC riducendo gli scarti e lo spreco alimentare. L¡¯iniziativa nasce per sensibilizzare i consumatori e renderli consapevoli del senso delle indicazioni dell¡¯etichetta. Accanto alla nuova dicitura ¨¨ anche indicato ¡°osserva ¨C annusa ¨C assaggia¡± che sono i sensi da utilizzare per percepire eventuali modificazioni organolettiche che non rendono pi¨´ l¡¯alimento idoneo al consumo. Se il prodotto non si presenta alterato nell¡¯aspetto, nell¡¯odore e nel gusto significa che pu¨° essere consumato in sicurezza, nonostante sia stata oltrepassata la data. Ricorda di conservare correttamente gli alimenti come indicato sull¡¯etichetta in modo da evitare il loro precoce deterioramento e non buttare cibo che pu¨° ancora essere consumato.
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