Il dimagrimento localizzato esiste? La risposta dell'esperta

La nutrizionista Martina Donegani, ambassador scientifica di Gazzetta Active, spiega perché si tratta di una teoria scientificamente infondata. E spiega cosa invece è necessario fare per dimagrire

Quando si parla di “dimagrimento localizzato” si intende, impropriamente, la possibilità di dimagrire soltanto in alcune parti del corpo, come se si potesse addirittura “scegliere” dove ridurre il grasso. Un espediente che farebbe gola a molti, ma la realtà è ben diversa: lo ha spiegato a Gazzetta Active la dottoressa Martina Donegani, biologa nutrizionista.

dimagrimento localizzato: esiste?

La dottoressa Donegani va subito al dunque, togliendo ogni dubbio: “Il dimagrimento localizzato, nella pratica, non esiste. Perché allora se ne parla così tanto? A livello di marketing è una cosa che attira molto. Dire che esiste un rimedio specifico per far scendere la pancia o un esercizio fisico per dimagrire solo all’altezza delle cosce è un richiamo notevole”. ? importante capire, quindi, prima di tutto da dove nasce questo desiderio di dimagrire in alcune parti del proprio corpo. Ciò è legato alla predisposizione genetica di ogni essere umano, che tende ad accumulare del grasso in alcuni punti: “Gli uomini, tipicamente, hanno una distribuzione del grasso a livello addominale, che può anche essere pericoloso a livello cardiovascolare. Le donne, invece, hanno più comunemente un accumulo di tipo ‘ginoide’, o ‘a pera’, e tendono a concentrare il grasso nella zona dei glutei, dei fianchi e delle gambe. Da qui nasce spesso il desiderio di poter dimagrire proprio in quei punti specifici” spiega la dottoressa.

Il principio della dieta

Sgomberato il campo dagli equivoci, la dottoressa spiega qual è il vero principio base della dieta, dal quale partire per un reale dimagrimento, che però non sarà mai localizzato solo in uno specifico punto: “Il principio è quello della dieta ipocalorica. Per dimagrire deve esserci un deficit calorico, ma non è possibile prevedere in anticipo dove ci sarà un maggiore dimagrimento. Tutte le diete, per funzionare, devono basarsi su questo concetto chiave. Poi che vengano vendute come ‘dieta per la pancia’ o ‘dieta per far dimagrire i fianchi’ è una questione di marketing che non ha fondamento”.

L'allenamento

Anche per quanto riguarda l’attività fisica, è bene non cadere nella semplificazione secondo la quale per dimagrire in una determinata parte del corpo basta allenarla a dismisura: “Innanzitutto le cellule adipose non sono tutte uguali, hanno dei recettori di due tipi: recettori di tipo ‘alfa’ o di tipo ‘beta’. Durante la lipolisi, in cui gli ormoni attaccano le cellule di grasso, questi recettori reagiscono in maniera diversa. I recettori di tipo ‘beta’ reagiscono meglio, sono più reattivi e la cellula di grasso tende a svuotarsi più facilmente. I recettori di tipo ‘alfa’ invece sono più resistenti, e si farà molta più fatica a dimagrire. Con un’attività fisica ben programmata è possibile migliorare un distretto corporeo, ma da sola non basta. Un errore comune è pensare che facendo centinaia di addominali al giorno si faccia scendere la pancia: per togliere lo strato di grasso è comunque necessario abbinare una dieta sana e ipocalorica. Allenare un muscolo e non curare l’alimentazione non fa diminuire la percentuale di massa grassa” spiega la dottoressa.

Consigli

“Il messaggio che deve passare – conclude la dottoressa Donegani – è che è assolutamente possibile dimagrire, anche nei punti in cui vogliamo, ma non bisogna cadere in certe trappole di marketing. Le due parole chiave sono pazienza e costanza, con una dieta studiata da un professionista del settore e abbinata a un’attività fisica adeguata. Spesso si vuole tutto e subito e in tre giorni si pensa di poter far sparire il grasso solo dove si vuole. A livello fisiologico è una cosa che non può accadere, ma con il tempo, la costanza e senza cadere nelle trappole di marketing i risultati arrivano”.