Il biologo nutrizionista Roberto Scrigna chiarisce il legame tra alimentazione e melanina, spesso discusso durante la bella stagione
LĄŻinterrogativo torna di moda in estate, tra mare, sole e abbronzatura. CosĄŻ¨¨ la melanina? E soprattutto, si lega allĄŻalimentazione? Gazzetta Active ha toccato il tema con il dottor Roberto Scrigna, biologo nutrizionista specializzato in sport da combattimento, per chiarire alcuni aspetti fondamentali. "Parliamo di un pigmento biologico - spiega - prodotto da cellule dellĄŻepidermide, i melanociti, che si trovano nella pelle, negli occhi, nei capelli e nelle aree corporee esposte alla luce".
Quanti tipi ne esistono?
"Generalmente due. La eumelanina, che conferisce colori scuri come nero e marrone, e la feomelanina, che determina colori pi¨´ chiari come giallo e rosso".
Quali sono i suoi compiti?
"La funzione della melanina ¨¨ proteggere dalla radiazione ultravioletta e la quantit¨¤ prodotta determina le variazioni del colore della pelle. Il pigmento assorbe la luce e la disperde, riducendo i danni al Dna dati dalla radiazione luminosa. Oltre a svolgere un ruolo di protezione, ¨¨ fondamentale nella guarigione dalle ferite, nella difesa dai radicali liberi e contribuisce alla termoregolazione".
Come viene prodotta?
"La melanogenesi coinvolge diversi passaggi influenzati da pi¨´ ormoni. Uno ¨¨ lĄŻalfa-MSH (Melanocyte Stimulating Hormone), poi abbiamo beta-MSH, beta LPH (lipotropina), ACTH (ormone adrenocorticotropo), bFGF, estrogeni e testosterone. I precursori primari per la sua produzione sono la tirosina e la Dopa. In sintesi, la tirosina viene convertita in Dopa dalla tirosinasi. La Dopa viene poi trasformata in L-Dopachrome e quindi in eumelanina e feomelanina".
La sua produzione ¨¨ influenzata da diversi fattori, stimolanti o inibenti.
"Tra i primi abbiamo lĄŻesposizione al sole, gli ormoni citati, le infiammazioni e le lesioni cutanee. I secondi sono invece lĄŻinvecchiamento, gli inibitori della tirosinasi e alcuni farmaci. Tra le cose da fare cĄŻ¨¨ di sicuro proteggersi da radiazione Uv, infiammazione e radicali liberi. Questi tre fattori sono quelli di cui occuparsi a livello nutrizionale, bisogna assumere ci¨° che aiuta in questo senso".
Cosa pu¨° essere utile a livello nutrizionale? "Intanto cibi che contengono antiossidanti, dalla vitamina C alla vitamina E, e fonti nutrizionali come agrumi e frutta secca oleosa. Sono importanti anche il licopene (pigmento rosso contenuto per esempio nei pomodori, che assorbe la radiazione Uv), il selenio (contenuto in enzimi che aiutano a neutralizzare radicali liberi), il coenzima Q10 (che si usa anche molto nelle creme), lĄŻastaxantina e lĄŻestratto di flavonoidi. Come sempre, per avere una pelle in salute ¨¨ fondamentale lĄŻintake proteico".
Discorso da approfondire per il betacaroteneĄ
"Qui alcune evidenze suggeriscono una relazione tra consumo di betacarotene e abbronzatura e si sa che chi esagera con la supplementazione inizia a sviluppare una colorazione gialla-arancione in tutto il corpo. Il betacarotene viene convertito in vitamina A nei tessuti e sembra che sia coinvolto nella salute della pelle, visto che la vitamina A ¨¨ coinvolta in regolazione, crescita e differenziazione delle cellule epiteliali. In questo modo pu¨° aiutarci nellĄŻabbronzatura, ma cĄŻ¨¨ un problema. Assunzioni elevate, soprattutto nei fumatori, aumentano rischi di tumore al polmone".
Cosa pu¨° essere invece utile per contrastare le infiammazioni?
"I maggiori elementi che proteggono dallĄŻinfiammazione sono acidi grassi omega 3 e la boswellia, molto utilizzata per problemi articolari".
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