Bianca Bustamante: "Per andare veloce servono fisico e concentrazione"

I suoi occhi chiari e luminosi e il suo sorriso solare da neo 18enne non devono ingannare. Dietro la bellezza di Bianca Bustamante c’è lo spirito guerriero di una giovane ragazza nata nelle Filippine e pronta ad affrontare il percorso necessario per diventare una grande pilota. I primi step importanti sono stati già compiuti al punto che Bianca è stata ufficializzata come guida per la squadra italiana Prema nella F1 Academy 2023: “Il mondo dei motori non è molto conosciuto nelle Filippine. Mio padre però ha sempre avuto una grande passione per le quattro ruote. Così, sin da piccola, mi sono innamorata delle macchine che sfrecciavano ad alta velocità”.

“? stato molto complicato avvicinarsi a questo sport in maniera professionale, proprio perché nella mia nazione non era seguito. Si è trattata di una sfida che sto ancora affrontando, spinta da un grande desiderio di arrivare in alto. Fin da quando avevo sei anni ho iniziato a gareggiare a livello nazionale e internazionale. Oggi sono felice di ciò che ho raggiunto. Ma c’è ancora tanta strada da fare”.

Quali sono le principali difficoltà affrontate all’inizio?

“Arrivo da una cultura come quella asiatica, molto diversa da quella occidentale. Papà era impegnato in tre lavori per mantenere la famiglia. Sin da piccola avevo la consapevolezza che la nostra situazione economica non era florida. Per questo sono ancora più grata a mio padre per avermi permesso di sviluppare la mia passione”.

“L’esempio della mia famiglia mi è servito per essere disciplinata come persona e come atleta. Non mi ha mai spaventato il duro lavoro. Sono cosciente che sia necessario faticare per crescere”.

Qual è il suo sogno professionale?

“Ho avuto l’opportunità di entrare nel programma della Formula 1 Academy. Sono una dei piloti più giovani presenti nella serie femminile. Ho l’occasione di dimostrare quello che so fare. Non voglio lasciarmela sfuggire. Il mio desiderio è quello di lavorare tanto perché so bene che impegnandomi al massimo riuscirò a ottenere migliori risultati”.

“La nostra stagione parte da aprile e termina a ottobre ma fondamentalmente non ci fermiamo mai. Non esiste uno stacco netto come può essere per il basket, il calcio o il badminton. Negli sport come il mio, è tutto diverso: innanzitutto la componente economica ha un peso rilevante. Io sono grata del fatto che c’è chi mi sostiene durante tutta la stagione” .

Nello specifico?

“Svolgo sia allenamenti fisici che mentali perché quando si guida e bisogna gestire una macchina che va a oltre 250 chilometri orari, non ci si può permettere il minimo errore. Ecco allora che devo preparare il mio corpo alle variazioni come l’accelerazione, e la mia mente a mantenere la concentrazione per lunghi periodi”.?

“Sono convinta che il cervello debba essere stimolato in continuazione per tenere alte le sue performance. ? fondamentale capire le proprie debolezze e lavorare per migliorarsi. Nel mio caso, come in quello di molte donne, l’aspetto emotivo richiede grande attenzione”.

Perché è utile questo percorso?

“Consente di gestire al meglio tutto quello che riguarda l’esperienza personale, lo stress, i dubbi. Gli atleti sono esseri umani che vivono, come tutti, le loro incertezze. ? quindi indispensabile trovare un equilibrio tale per cui, quando si è nell’abitacolo, il pensiero sia orientato solo alla guida”.?

“Il mio sport non richiede un peso entro cui mantenersi. Tuttavia ho una tabella da seguire. La mia dieta è povera di carboidrati e ricca di proteine. ? importante anche per una questione legata alla massa muscolare”.

Quali sono gli insegnamenti che porta sempre con sé quando è in un’auto da corsa?

“Bisogna saper crescere valutando gli errori che si commettono. Io sto cercando di imparare a concedermi la possibilità di sbagliare.?Questo è uno degli aspetti che affronto ogni giorno.?Sono consapevole, tuttavia, di avere una grande responsabilità. ”.?

“Molte persone si focalizzano sull’obiettivo. Io cerco di godermi il viaggio in tutti i suoi aspetti. Sia quelli più piacevoli che quelli più impegnativi. Voglio assaporare il piacere di essere un’atleta a 360 gradi”.

La sua bellezza, secondo lei, è un vantaggio o uno svantaggio in questo viaggio?

“Io non mi vedo così bella: non sono magra, non sono alta. Non sono diversa da tante mie coetanee nelle Filippine. Per questo non credo di avere avuto particolari vantaggi dal mio aspetto fisico. Sembrerà retorica ma ritengo che la bellezza parta da dentro, dalla personalità di un uomo o di una donna. Sapersi presentare in un certo modo, comportarsi in una determinata maniera, mettono in evidenza il meglio di una persona. Quello che ho imparato in questi anni è l’importanza di lavorare duramente”.?

“? sempre stato Niki Lauda: documentandomi sulla sua carriera, ho sempre visto in lui una grande dedizione verso la professione, un’incredibile costanza, concretezza e solidità mentale. Un vero fenomeno sotto questi punti di vista. Anche io voglio dedicarmi al 100% al mio lavoro. Per questo è e sarà sempre un esempio per me”.?