Nik Zanella, sinologo, esploratore e surfista, con il libro "Children of the Tide" svela un ?inedito tassello della storia del surf
La storia del surf ¨¨ un percorso avventuroso, geograficamente vasto - vasto quanto l¡¯intero globo terrestre - e si addentra profondamente nel tempo. C¡¯¨¨ il racconto, diventato un mantra e un aneddoto da ripetere a memoria per ogni buon uso, che lo vuole nato alle Hawaii, dove fu osservato per la prima volta durante una spedizione del capitano Cook. Parliamo del 1770 circa, a spanne 250 anni fa. Ma c¡¯¨¨ un'altra storia, letteralmente scovata, approfondita, passata al setaccio in ogni sua parte, quindi ancora studiata e infine restituita al grande pubblico con un libro, che illumina il cammino di uno sport ormai diventato olimpico. Ed ¨¨ la seguente: in Cina, mille anni fa, c¡¯erano dei temerari che cavalcavano le onde di marea nei fiumi.
L'autore
¡ª ?Ad appurarlo, e a eseguire un lavoro tanto bello quanto sorprendente per contenuti e densit¨¤, ¨¨ l¡¯italiano Nik Zanella. Stiamo parlando del massimo conoscitore italiano di surf culture, sicuramente uno degli intellettuali di surf di maggior rilievo nel mondo. Zanella, 54 anni, ¨¨ un expat che vive nell¡¯isola di Hainan in Cina, coach di surf della nazionale cinese di surf, oltre che formatore ISA, surf-explorer e testimone dell¡¯inizio della moderna era surfistica cinese. Era presente ed ¨¨ stato uno dei protagonisti della costruzione di una squadra nazionale che a distanza di pochissimi anni e grazie a un sistema di reclutamento minuzioso e sistematico, ha portato al paese gi¨¤ ottimi risultati. Ma questa ¨¨ la vita recente di Zanella: ¨¨ soprattutto un surfista, nato e cresciuto tra le onde italiane di Ravenna, gi¨¤ direttore di SurfNews, magazine che ha fatto sognare migliaia di surfisti in Italia tra il 1994 e il 2012.
tradizione cinese
¡ª ?La biografia di Zanella, le sue missioni surfistiche ¨C lui il primo a surfare in Corea del Nord, per intenderci ¨C e non ultima la sua specializzazione in sinologia, servono a inquadrare meglio il lavoro di Children of the Tide, libro uscito per la prima volta nel 2019. Attenzione: tra le 256 pagine non c¡¯¨¨ nessun intento di retrodatare ulteriormente la nascita del surf, n¨¦ di attribuire ai cinesi e alla Cina il ruolo di primi a, quanto piuttosto l¡¯invito a vedere tutto in prospettiva, ad allargare la visuale. Lo rende pi¨´ esplicito in uno dei passaggi del libro, che ribadisce durante la chiacchierata con Gazzetta Active. ¡°I pesci surfano da milioni di anni, e le tracce del surf sono sparse in tutto il mondo¡±, ci racconta quando in Italia inizia il pomeriggio, mentre l¡¯isola di Hainan va a dormire con le finestre sbarrate per un tifone. ¡°Ed ¨¨ impossibile datare chi ¨¨ stato il primo: affermo per¨° che la versione di wave riding praticata in Cina era, come tante altre, completamente staccata dalla tradizione polinesiana e questo la rende interessante¡±.
come tutto ¨¨ nato
¡ª ?Giocare di immaginazione non ¨¨ difficile: nella Cina di un millennio fa, cos¨¬ come in quella odierna, i fiumi hanno regalato onde a ogni cambio di marea. In inglese si chiamano tidal bore, e i cinesi hanno da sempre avuto un sistema di tabelle di marea molto precise. Tutto questo significa, e ha sempre significato soprattutto per i pescatori, poter predire in modo esatto l¡¯arrivo delle onde e la loro intensit¨¤. Parliamo di fiumi molto estesi in larghezza, con onde che possono elevarsi per alcuni metri e per poi andare a sbattere sugli argini con moltissima forza. Storia recente conosciuta, e normata severamente dalle autorit¨¤, tanto che ¨¨ vietato surfare o sostare sulle banchine in occasione del fenomeno. Ma prima? Il libro di Zanella, scritto in un¡¯inglese scorrevole, inizia con il ritrovamento casuale a 600 chilometri di distanza dal mare di diverse statue d¡¯argilla racchiuse nel tempio di Qiongzhu, anche chiamato tempio del Bamboo. Raffigurano delle persone che surfano su animali mitologici. Per Zanella si apre un mondo. E inizia una lunga ricerca.
i ragazzi della marea
¡ª ?Viene fuori il racconto di un viaggio avventuroso, che attraversa circa tre decadi. Dai primi passi sul surf di Zanella, accompagnato da Emiliano Mazzoni (talentuoso fotografo e photo editor di SurfNews) e il pioniere della costa est italiana Ludovico 'Guancia' Borroncelli, alle missioni di surf exploration in luoghi remoti e scarsamente mappati, zone di guerra incluse, con Emiliano Cataldi e il team del fotografo John Seaton Callahn. Il trait d¡¯union ¨¨ proprio la Cina, gli studi universitari alla Ca¡¯ Foscari, l¡¯approfondimento del mandarino, e la storia dei Nong Chao Er, che nella traduzione inglese d¨¤ il titolo al volume, cio¨¨ i ¡®bambini della marea¡±. Sono le parole chiave che Zanella scopre dopo la chiacchierata con il monaco del tempio di Qiongzhu e che da quel momento va analizzando, con una ricerca costante tra editti imperiali, canzoni popolari, poesie, cronache e moltissimi altri documenti che attestano in modo inequivocabile come gi¨¤ mille anni fa i cinesi amassero in qualche modo le onde, e sulle onde giocavano.
una nuova narrazione?
¡ª ?Nik Zanella ha il grande merito di restituire un pezzo finora mancante alla storia del surf, sport che nella sua storia moderna ¨¨ stato esportato soprattutto dagli Stati Uniti d¡¯America. Una storia che ¨¨ stata sempre occidentale, con tutte le sue letture e risvolti culturali. Non ¨¨ un fatto politico, ma almeno ¨¨ curioso, e forse non dovrebbe stupire vista la tradizione di cinque mila anni della Cina, che anche in quella parte di mondo, in qualche modo, il divertimento sulle onde a bordo di una tavola ha fatto parte della vita quotidiana.
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