Desalu: "L'oro olimpico, lo spirito di gruppo e... il gladiatore"

Oro a Tokyo 2020 con la staffetta 4x100, Fausto Desalu ci spiega come si prepara ai grandi eventi con una tabella di allenamento mensile

“L’oro olimpico? ? il frutto di tanti anni di lavoro e di rinunce”. Fausto Desalu, primo nella staffetta 4x100 a Tokyo 2020 insieme a Lorenzo Patta, Marcell Jacobs e Filippo Tortu, ha il viso sorridente di chi rivive un momento magico della sua vita, quando parla dei recenti giochi a cinque cerchi. Ma il concetto che vuole sottolineare l’atleta delle Fiamme Gialle è ben più profondo della semplice soddisfazione: “Non mi piace parlare di sacrifici per il mio lavoro, soprattutto quando mi confronto con una platea di giovani. Ci si sacrifica solo se non si ha amore per ciò che si fa. E non è il mio caso. Dietro a questa medaglia ci sono anche tanti fallimenti che mi hanno permesso di migliorare”.

“L’atletica è uno sport individuale. La staffetta è qualcosa di anomalo nel nostro contesto: bisogna essere in grado di mettere da parte le proprie ambizioni per un obiettivo superiore. Un esempio: gli atleti degli Stati Uniti erano molto più forti di noi. Però non andavano d’ accordo e hanno commesso un errore fatale in batteria. Noi siamo riusciti ad accantonare i personalismi e a lavorare al meglio. Ci conosciamo da tanti anni: io e Jacobs addirittura dall’età di 14 anni”.

Come è nata l’alchimia tra i quattro moschettieri della staffetta?

“Cerchiamo di stare insieme più tempo possibile. Abbiamo capito che le abilità singole possono essere esaltate nel gruppo. Mai la Federazione Italiana ha avuto tanti atleti così forti nella stessa epoca. ? qualcosa che vale la pena valorizzare”.

“La preparazione invernale è la più importante perché permette di aumentare la massa muscolare. Si lavora per tante ore. Si fa attenzione alla quantità più che alla qualità. Con il passare dei giorni, diminuisce il tempo in pista o in palestra ma si cerca di portare il proprio corpo verso il suo limite”.

Quali tipologie di professionisti ha scelto al suo fianco?

“Il mio staff è composto da Sebastian Bacchieri, il mio allenatore: ha sette anni più di me ed è molto ambizioso. Siamo cresciuti insieme. Mi segue da anni e sa bene cosa mi serve per rendere al massimo. Con lui c’è Luca Caselli, fisioterapista e osteopata: elemento fondamentale all’interno del gruppo di lavoro a mia disposizione. Luca è molto preparato, collabora anche con la F.I.S.I. L’ultimo acquisto è Tindaro Bongiovanni, il nutrizionista. Ammetto che la sua presenza e le sue indicazioni mi hanno dato una spinta in più. L’alimentazione è fondamentale per ottenere determinati risultati”.

“Una volta conclusa la stagione agonista, mangio di tutto. Quando mi alleno, invece, sono molto più attento anche se ho a disposizione una buona varietà di cibi: al mattino, fette biscottate con marmellata o uova strapazzate. Per pranzo, riso o pasta con un condimento che mi piace: spesso con il tonno. Se ho ancora fame, aggiungo una fetta di carne rossa. A metà pomeriggio, uno spuntino con pane e prosciutto oppure con frutta secca. Ogni sera, la scelta è tra riso e pollo (o altra carne bianca). In alternativa, pesce”.

Ai fornelli, invece, che cuoco è?

“Non mi diverte cucinare: preferisco di gran lunga mangiare. Adoro gli hamburger, la pizza e, in generale, i primi: risotti, lasagne o pappardelle”.

“Altrettanto importante. Io sono cresciuto con i valori trasmessi da mia madre: impegno e dedizione quotidiana per raggiungere i miei obiettivi. Lei non mi ha mai regalato nulla. Non è un caso che, dato il mio approccio allo sport, sia stato inserito nel progetto ideato da Parmacotto con gli atleti dello sci alpino azzurro e Lorenzo Musetti, giovane campione del tennis: #caratterevincente”.

Quanto e? cambiata la sua vita post Olimpiadi?

“? cambiata parecchio, non lo nego. Ma non penso di essere cambiato io. Ora ricevo telefonate da hotel di lusso e da chef stellati per inviti che mi lusingano. Io, però, ho solo il desiderio di allenarmi sempre al meglio”.

“Sono contento di aver conosciuto Luca Word: è sempre stato un mio sogno. Ogni tanto ci sentiamo, ci siamo scambiati il numero di telefono. Mi ha emozionato con le famose frasi del film “Il Gladiatore”. Poi sono stato al box della Ferrari durante le giornate del Gran Premio di Monza a settembre: uno spettacolo vedere quelle macchine dal vivo”.