l¡¯intervista
Tra allenamento e digiuno, i consigli dell¡¯esperto
Tutto di fretta, ancora una volta. Giornate intere in ufficio e ritmi forsennati, con pasti saltati tra mille cose da fare. Oggi per¨°, c¡¯¨¨ l¡¯allenamento. "Non ho mangiato, cosa faccio?", la domanda che risuona tornando a casa. Dal runner al palestrato, il tema del digiuno compare prima o poi nella testa di ogni atleta. Ne abbiamo parlato con Francesco Fagnani, dottore in dietistica e nutrizionista sportivo.
Quella dell¡¯allenamento a digiuno ¨¨ una pratica molto diffusa. Quali sono i vantaggi?
¡°Pu¨° essere utile per persone, penso ai maratoneti, con una buona potenza lipidica (abilit¨¤ di consumare grassi a scopo energetico) che devono allenare questa capacit¨¤ per migliorare le performance . Pi¨´ la caratteristica ¨¨ sviluppata, pi¨´ l¡¯atleta ¨¨ efficiente. L¡¯uomo, per natura, ha una riserva limitata di carboidrati, insufficiente in un¡¯attivit¨¤ impegnativa come la corsa di lunga durata. L¡¯organismo ¨¨ costretto quindi a utilizzare le riserve di grassi. Ecco, in questo caso allenarsi a digiuno ¨¨ vantaggioso perch¨¦ questa potenza aumenta¡±.
Che relazione c¡¯¨¨ con il dimagrimento?
¡°? un mito da sfatare, intendere l¡¯allenamento a digiuno come una pratica dimagrante ¨¨ sbagliato. Il running, per esempio, favorisce la perdita di peso perch¨¦ subentra un dispendio calorico importante. Con questo tipo di metodica, si costringe invece il corpo a consumare i grassi, con il miglioramento della prestazione come fine esclusivo. Ha senso per un professionista, nell¡¯amatore ¨¨ un¡¯esasperazione. Soprattutto quando sono tanti altri gli aspetti di cui prendersi cura¡±.
Qual ¨¨ il consiglio?
¡°Allenarsi, facendo per¨° prima un pasto che non preveda una stimolazione alla produzione di insulina. Se si mangia un pezzo di parmigiano e un po¡¯ di frutta secca, si assumono proteine, grassi , sali minerali e calcio. Si parte cos¨¬ senza la spiacevole sensazione di svuotamento gastrico e si previene il catabolismo muscolare¡±.
? corretto svegliarsi e andare a correre a digiuno?
¡°Dipende dallo sforzo programmato. Se c¡¯¨¨ tempo per la colazione, ¨¨ sempre meglio farla soprattutto quando si tratta di allenamenti prolungati o intensi. Andando a correre a stomaco vuoto si rischia il catabolismo. E per i dilettanti, pu¨° essere pericoloso¡±.
Che differenze ci sono, in questo senso, tra allenamenti di tipo aerobico e allenamenti di tipo anaerobico?
¡°In sala pesi, l¡¯allenamento a digiuno ¨¨ sempre sconsigliato. Non c¡¯¨¨ bisogno di una digestione totalmente ultimata, perch¨¦ l¡¯attivit¨¤ non comporta un impegno intestinale significativo. Nella corsa un ingombro gastrico pu¨° portare, al contrario, a un sequestro ematico (ridistribuzione del flusso sanguigno a livello dello stomaco). Mangiando tanto poco prima di cominciare, si rischia di star male o comunque di non rendere. Bisogna ragionare con criterio, senza esagerare¡±.
In caso di attacchi di fame improvvisi, cosa comporta uno spuntino?
¡°In alcuni sport ¨¨ difficile che arrivi, i programmi di solito non si improvvisano. Per l¡¯allenamento anaerobico invece, pu¨° succedere. In quel caso, un morso a una barretta proteica ci pu¨° stare, ma sempre meglio orientarsi su alimenti come parmigiano o frutta secca. Penso, per esempio, al saltatore o al lanciatore durante le ore di tecnica e velocit¨¤".
Qual ¨¨ lo stacco temporale corretto tra un pasto e qualsiasi tipo di allenamento?
¡°Varia, non c¡¯¨¨ una regola fissa. Il ciclista mangia un panino venti minuti prima di salire in bici. E una cosa simile accade nel bodybuilding, con poche problematiche di impegno gastrico. La corsa invece, dopo un pasto strutturato (anche il pi¨´ leggero) ha bisogno di almeno un paio d¡¯ore¡±.
Dopo un¡¯attivit¨¤ fisica, quanto si deve aspettare prima di un pasto?
¡°Bisogna bere e reintegrare quanto prima, per sfruttare la finestra metabolica o anabolica. Nelle ore successive allo sforzo, i muscoli assorbono il glucosio necessario a ripristinare glicogeno con una velocit¨¤ superiore alla norma. Carboidrati ad alto indice glicemico e proteine aiutano senz'altro la fase di recupero energetico e dei danni indotti alle miofibrille muscolari. Si prepara cos¨¬, al meglio, il fisico all'allenamento successivo o quanto meno, parlando di amatori o principianti, alla giornata lavorativa post-seduta¡±.
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