In Italia, pi¨´ che in altre parti del mondo la passeggiata ¨¨ entrata nelle abitudine sane. Ora diverse forme di camminate hanno visto luce con il lockdown
In Italia, pi¨´ che in altre parti del mondo la passeggiata ¨¨ entrata nelle abitudine sane. Ora diverse forme di camminate hanno visto luce con il lockdown. Tutte caratterizzate da un sapere rallentare e da una maggiore interiorizzazione dell¡¯esperienza.
La passeggiata ecologica
Dopoil trail consapevole di Tite Togni, non ci sono pi¨´ dubbi che il camminare al giusto ritmo ¨¨ un modo per farsi del bene. Stando sempre concentrato, cercando un'armonia tra passi e respiri, e ascoltando perch¨¦ no, il proprio battito cardiaco. L'ascolto interiore, permette di decidere le pause, il rallentare, il zigzagare adattando la propria attivit¨¤ fisica alle condizioni del terreno. Il zigzag di una strada di montagna non ¨¨ altro che un modo dinamico di salire in consapevolezza. Un tentativo di armonia tra corpo, mente e territorio.
La camminata in consapevolezza
Uno dei primi ad usare il cammino per meditare ¨¨ stato il monaco buddista zen Thich Nhat Hanh che ha ideato una metodologia terapeutica ai tempi della guerra del Vietnam. Autore di decine di libri di filosofia, militante per una vita interiore alla ricerca dell'armonia, il suo modo di camminare molto lento e consapevole mette in scena il cambio di stagione, lo stare bene nella vicinanza della natura, il supporto della terra ai nostri piedi. Molto lentamente, insieme a decine di persone, il monaco guida i partecipanti al seguire quello che accade in noi e l'ambiente intorno. Il risultato ¨¨ la produzione di gioia, e calma maggiore ben visibili sulle immagini di un documentario intitolato Walk with me. Domenica 10 ottobreThich Nhat Hanh, invita tutti a cimentarsi nella camminata libera da pensieri, condividendo una nostra foto, con il nome della citt¨¤ nella quale ci si trova, e il nostro stato d'animo, via email a WalkingInFreedom@tnhf.org
Scegliere la lentezza ¨¨ scegliere il respiro lieve
Spesso ci dimentichiamo di respirare come atto volontario, e ci troviamo in apnea, i nostri muscoli, incluso il cervello, in mancanza di ossigeno. Esistono mille esercizi per ossigenare di nuovo, dai sospiri che provocano un bell'inspiro, allo sbadiglio, movimenti interni appena percettibili. Ma il controllo del respiro, l'atto consapevole di respirare ¨¨ il pi¨´ efficace in quanto lavora sul medio termine a stati emotivi che potrebbero bloccare il respiro in futuro. Nel suo libro, The healing power of the breath, la coppia Brown e Gerbarg, di cui il protocollo sulla respirazione ¨¨ gi¨¤ stato inserito tra le terapie di molti ospedali, ci insegna il respiro totale. Ci ricordano le principali difficolt¨¤ mentre si vuole respirare senza pensieri: riuscire a visualizzare il respiro nel corpo, sentirsi "sveglio" anzich¨¦ calmo, ed essere in allenamento. Mettendo insieme la respirazione consapevole, la percezione della resistenza dell'aria, pi¨´ l'ascolto interiore del movimento del respiro, non facciamo solo un migliore uso del corpo, ma sviluppiamo il sistema nervoso.
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