Il punto del direttore dellĄŻUnit¨¤ Operativa Clinica Malattie Infettive del San Martino di Genova: "Protocolli vecchi, bisogna agire subito per non fermarsi pi¨´"
Ci risiamo. Ancora una volta le Asl tornano protagoniste della Serie A. Una situazione particolare, anche per via delle diverse decisioni prese da Regione a Regione. Il professor Matteo Bassetti, direttore dellĄŻUnit¨¤ Operativa Clinica Malattie Infettive del San Martino di Genova, prova a fare chiarezza sulla questione.
1) Professor Bassetti, nel calcio sembra essere tornati al settembre 2020.
"? vero, ma perch¨Ś il protocollo ¨¨ rimasto fermo a quello che fu stipulato dopo il famoso Napoli-Genoa. E invece nel frattempo sono cambiate tantissime cose, anche a livello di conoscenza del virus. Il problema oggi ¨¨ riuscire ad adattarsi a questa nuova variante, che ¨¨ completamente diversa dalle altre. ? arrivata lĄŻora di cambiare le regole del gioco, perch¨Ś con quel protocollo era solo questione di tempo: se il campionato non si ferma stavolta, si fermer¨¤ la prossima...".
2) In che modo cambierebbe lei le regole?
"Il calcio in questo momento ¨¨ lo specchio del Paese. CĄŻ¨¨ un problema sociale in larga scala, bisogna prendere decisioni immediate, non continuare a temporeggiare. Oggi il virus va attaccato, non possiamo pi¨´ farci attaccare dal virus. Ho sentito che dal 1Ąă febbraio ci sar¨¤ vaccino obbligatorio nel calcio e va benissimo. Ma intanto penso che ci sono gi¨¤ tantissimi giocatori vaccinati, mi sembra oltre lĄŻ80 per cento. Un numero sufficiente di atleti per cambiare le regole: chi ha due o tre dosi di vaccino, se risulta asintomatico, dovrebbe essere libero di giocare e di svolgere il proprio lavoro".
3) Ma come ¨¨ possibile che non si trovi una direzione unica neanche da una Asl allĄŻaltra?
"Perch¨Ś ogni Regione ha un suo protocollo e ognuno cerca di far rispettare il suo. Vede, in Italia siamo troppo bloccati dalla burocrazia e invece qui bisogna accelerare con fatti concreti. Ci vuole un tavolo di lavoro che coinvolga la Figc, la Lega - che ovviamente ha tutto lĄŻinteresse a far giocare le partite - e il ministero della Salute. Bisogna riscrivere le regole tenendo conto, come dicevo prima, che il protocollo fatto nel 2020 ¨¨ stato superato dagli eventi e che oggi cĄŻ¨¨ una percentuale altissima di vaccinati e guariti".
4) Dunque, si poteva evitare di arrivare di nuovo a uno stop forzato dalle Asl?
"Assolutamente s¨Ź, ma non con il protocollo che in questo momento ¨¨ in vigore. Francamente, quando parliamo di vaccinati e asintomatici, io non vedo quale sia il problema a mandarli regolarmente in campo. Poi se uno ¨¨ sintomatico, allora si mette in quarantena secondo la legge vigente. Ma chi sta bene non deve essere costretto allĄŻisolamento o alla quarantena, altrimenti non ripartiamo pi¨´".
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