La coppia azzurra testa di serie n. 1, impegnata in questi giorni a Gstaad, ha vinto 3 degli ultimi 4 titoli: "Quest'anno non siamo riusciti a prepararci al meglio per l'infortunio di Daniele e ci sono tante coppie difficili"
"Ci vuole pazienza". ? il mantra che ripetono spesso durante il discorso, ma anche un po' il punto di forza della loro collaborazione. Paolo Nicolai e Daniele Lupo di pazienza ne hanno sempre mostrata tanta: quando hanno tentato di dividerli all'inizio della loro collaborazione, quando hanno rincorso la qualificazione all'Olimpiade del 2012 a Londra regalandosi subito un quinto posto, e per tutto il quadriennio fino a Rio 2016, sconfiggendo anche la brutta malattia che aveva aggredito Daniele a sorpresa e andandosi a prendere un favoloso argento olimpico. Per questo gli ostacoli di quest'anno li prendono con la giusta filosofia: l'infrazione al calcagno del piede destro di Daniele Lupo ha bloccato un avvio di stagione che era stato eccezionale: subito secondi (finale persa contro gli americani Dalhausser-Lucena) al primo 5 stelle di Fort Lauderdale a marzo: "Abbiamo giocato il torneo statunitense a un livello altissimo - racconta Paolo Nicolai, 29 anni - come forse ci ¨¨ successo solo poche altre volte. Poi ovviamente con un infortunio come quello di Daniele sei costretto a due mesi di stop, ognuno forzatamente ad allenarsi per conto proprio e poi riprendere. Il primo torneo lo abbiamo fatto dopo tre mesi. Ci manca per forza continuit¨¤, infatti abbiamo superato sempre il girone del main draw (come hanno fatto ieri con due vittorie a Gstaad, torneo 5 stelle, ndr) e ci siamo fermati sempre dopo. Solo il tempo e il gioco ci possono aiutare". Sulla stessa linea d'onda il romano Daniele Lupo che affronta con filosofia questo problema: "Non sono ancora al 100%, ma la forma sta tornando. Mi sono fatto male ricadendo sul piede ed ¨¨ stata una sfortuna visto come stavamo giocando, ma stiamo tornando al massimo, la stagione ¨¨ lunga, non c'¨¨ da preoccuparsi ".
europeo Intanto, se i due azzurri dovessero arrivare in finale a Gstaad, poi dovrebbero subito fare armi e bagagli per Utrecht dove comincia il loro Europeo (con i serbi Kolaric-Basta, n. 32 in tabellone) nel quale sono testa di serie n.1 dopo averne vinti tre degli ultimi quattro: "Siamo visti come i favoriti ed ¨¨ inevitabile - spiega Nicolai -, ma in realt¨¤ c'¨¨ un equilibrio molto alto fra quattro-cinque squadre. Noi ci arriviamo senza una preparazione tranquilla, ma siamo in crescita quindi siamo fiduciosi e siamo pronti a giocarcela con tutti. Gli avversari? Beh i padroni di casa olandesi Brouwer-Meeuwsen tanto per cominciare, ma anche i polacchi Kantor-Losiak e i lettoni Smedins-Samoilovs. Poi ci sono altre coppie. Il livello ¨¨ molto alto". "Nel beach ¨¨ difficile parlare di favoriti - aggiunge Lupo - ogni partita ha tante variabili?. Nel main draw maschile ci sono anche Rossi-Caminati, reduci dall'argento ai Giochi del Mediterraneo. ?Sono una coppia affiatata - dice Nicola - per¨° anche loro avevano iniziato la loro stagione con coppie diverse, poi l'infortunio di Ranghieri li ha rimessi insieme. Possono fare un bel risultato".
il movimento Intanto fra un 4 e un 5 stelle siamo al secondo anno della rivoluzione del World Tour e la coppia Nicolai-Lupo ha molte perplessit¨¤: "Hanno messo tutti insieme i tornei del World Tour con i vari Satellite e Challenger - spiega Paolo - dicendo che il montepremi totale ¨¨ aumentato, ma in realt¨¤ cos¨¬ ¨¨ diminuito e i tornei di alto livello sono molto pochi. In pi¨´ la Fivb tende a lasciare il peso dei costi solo all'organizzatore e questo di riflesso non pu¨° garantire tanti soldi. Insomma non mi pare sia un modo per incentivare il beach o incoraggiare i giocatori. Ora ¨¨ nata questa associazione di giocatori (International Beach Volley Players Association, ndr) creata da Madelein Meppelink e Anouk Verg¨¦-Depr¨¦ che sta cercando di unirci tutti quanti per fare fronte comune nei confronti della Federazione internazionale. Speriamo di ottenere qualcosa".
in italiaE nello Stivale come vanno le cose secondo Nicolai: "Mmm, mi sembra sempre a due velocit¨¤. A livello federale si sta lavorando su diverse coppie in maniera costante e penso che i risultati piano piano arriveranno. A livello locale non mi sembra che si vada oltre la programmazione anno per anno, senza una linea guida dall'alto. Le altre federazioni, quelle pi¨´ forti nel beach, stanno invece lavorando su programmi di incentivazione, incoraggiando tutte le societ¨¤ indoor ad avere anche un settore beach, o, come in America, puntando di pi¨´ sull'attivit¨¤ dei College. Da noi questo non esiste e richiamo di perdere un bel treno rispetto agli altri, bisogna mettersi al lavoro subito".
Valeria Benedetti
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