Davide c.t. della Nazionale femminile, Serena punto di forza della squadra che ora ¨¨ in Giappone per il torneo iridato. “Un fratellino per Gaia? Faccio gli ultimi anni di carriera, poi mi dedicher¨° alla famiglia. Presto”.
Due cuori nella pallavolo: fuori dai cartoni animati, era un tab¨´. Loro, n¨¦ i primi n¨¦ gli unici, l’hanno sdoganato coi risultati. Serena Ortolani e Davide Mazzanti sono la veterana e il c.t. della Nazionale che da ieri in Giappone ¨¨ impegnata al Mondiale. “Pensare che mi ero imposto di non mettermi mai con una giocatrice… – ride lui –. Ai corsi allenatori una delle domande pi¨´ frequenti ¨¨ come si fa ad allenare la propria ragazza: si vede che succede”. Aggiunge lei: “Non potevi stare con l’allenatore se non di nascosto, poi lo dicevi a fine anno. La nostra carriera penso abbia cambiato un po’ le cose”. In altri sport storie tra colleghi sono frequenti: “Con le persone con cui si sta a contatto tutti i giorni ¨¨ pi¨´ facile trovare l’anima gemella. Se ne conoscono i bisogni – dice Serena –. Per le mie compagne ¨¨ difficile far capire ai loro ragazzi che si sta via tanto, ci si allena tutti i giorni, non si ¨¨ reperibili per ore… Per noi ¨¨ normale”. La formula che portano in Nazionale, di cui Davide ¨¨ c.t. da un anno, dev’essere vincente se insieme, lei in campo e lui in panchina, hanno vinto tre scudetti: Bergamo 2011, Casalmaggiore 2015, Conegliano 2016. Dopo l’ultimo, due anni fa, il matrimonio. Con Gaia in ritiro E presto... un fratellino Hanno una bimba, Gaia, di 5 anni. “Ora che sono c.t. a volte siamo via entrambi – racconta Davide –, ma lei ¨¨ spettacolare, non ci ha mai fatti sentire in colpa, anche se quest’anno con sei ritiri e cinque settimane di competizione siamo stati lontani un centinaio di giorni”. Cos¨¬ quando i nonni, presentissimi, per una volta non c’erano, ¨¨ capitato che Gaia (con la tata) fosse “aggregata” al ritiro azzurro. Gi¨¤ due anni fa, con mamma in Nazionale, Gaia la segu¨¬ in camper col pap¨¤ (non ancora c.t.). “Prima c’era solo la pallavolo, con Gaia c’¨¨ la famiglia e poi la pallavolo – racconta Serena –. Se una partita va male, torni a casa e c’¨¨ lei che ti abbraccia… non hai neanche il tempo di pensarci. Aiuta a vivere la professione con pi¨´ serenit¨¤. Cos¨¬ come la pallavolo mi ha aiutato a staccare un po’ dagli impegni di mamma, quando Gaia era piccola”. Un fratellino? “Mamma mia, s¨¬: anche la piccolina mette pressione. Avevamo molta voglia subito dopo Gaia. Faccio gli ultimi anni di carriera, poi mi dedicher¨° alla famiglia. Presto”.
Gli scherzi, la scintilla e una proposta... rustica. “Il primo slancio ¨¨ stato mio, ma ho lanciato il sasso e tolto la mano – ammette lui –: avevo tanti timori per la carriera, poi ce ne siamo fregati, quando abbiamo deciso di vivere questa storia gi¨¤ volevamo una famiglia”. Ricorda lei: “Prima di Bergamo, ci eravamo conosciuti nel 2006 in Nazionale… Con la squadra avevamo finto che io e Davide – che allenava le giovanili – stavamo insieme, per fare lo scherzo a un fisioterapista che doveva tenere il segreto... Poi ci siamo messi insieme davvero! Nel 2012”. Lo ha conquistato con… una schiacciata? “Con le risate – dice lui –: a casa facciamo a gara a chi fa pi¨´ lo scemo”. Come ¨¨ scoccata la scintilla? “Lui ¨¨ di Marotta, io di Cervia – racconta lei –: nei viaggi insieme per i ritiri in Nazionale mi accorgevo che si stava bene insieme. Quando si ¨¨ interessato, ho aperto gli occhi: mi sono innamorata subito”.
Gli scherzi, la scintilla e una proposta... rustica. “Il primo slancio ¨¨ stato mio, ma ho lanciato il sasso e tolto la mano – ammette lui –: avevo tanti timori per la carriera, poi ce ne siamo fregati, quando abbiamo deciso di vivere questa storia gi¨¤ volevamo una famiglia”. Ricorda lei: “Prima di Bergamo, ci eravamo conosciuti nel 2006 in Nazionale… Con la squadra avevamo finto che io e Davide – che allenava le giovanili – stavamo insieme, per fare lo scherzo a un fisioterapista che doveva tenere il segreto... Poi ci siamo messi insieme davvero! Nel 2012”. Lo ha conquistato con… una schiacciata? “Con le risate – dice lui –: a casa facciamo a gara a chi fa pi¨´ lo scemo”. Come ¨¨ scoccata la scintilla? “Lui ¨¨ di Marotta, io di Cervia – racconta lei –: nei viaggi insieme per i ritiri in Nazionale mi accorgevo che si stava bene insieme. Quando si ¨¨ interessato, ho aperto gli occhi: mi sono innamorata subito”.
verso il s¨¬ —
La proposta di matrimonio la racconta lui: “Era il suo compleanno, in allenamento l’ho fatta arrabbiare facendole dire dal preparatore che non si impegnava, non era vero. E davanti alla squadra le ho chiesto: ‘Cosa vuoi fare?’. E lei: ‘Vincere’. Io: ‘E basta?’. Gliel’ho chiesto ancora finch¨¦ lei ha urlato: ‘Che cacchio vuoi da me?’. Io: ‘Non mi vuoi sposare?’. Mi avrebbe ucciso: ‘Non potevi fare una cosa romantica come tutti?’. No, dovevamo farne una scema. Volevo una cosa rustica, forse lo ¨¨ stata un po’ troppo!”. Gestione del rapporto dentro lo spogliatoio Il momento pi¨´ difficile? “L’inizio – dice Serena –. Poi la prima esperienza in un club insieme: era la prima volta, un po’ strano. E due anni fa, quando mi giocavo il posto con una compagna”. Inevitabile avere sempre gli occhi addosso, e la pressione di non dare adito a ipotesi di favoritismo (o di eccessiva severit¨¤): “Gli unici problemi sono quando c’¨¨ un dualismo – spiega lui –, e le mie scelte possono essere criticate in base a questi retropensieri. Quando ¨¨ successo nel club non ¨¨ stato facile. In Nazionale mai: la titolare ¨¨ Paola Egonu, Serena ha chiara la gerarchia. Nell’ambiente femminile i dualismi non credo siano mai di beneficio, creano l’effetto di mettere in discussione la persona”. Ma negli spogliatoi del volley non si parla male dell’allenatore? “Io sono la prima ogni tanto – fa lei –. All’inizio andavo a casa a far la doccia per lasciare le ragazze libere di sfogarsi. Poi il capitano mi disse di non farmi problemi. E quando vedevo l’ambiente un po’ particolare ero io a lanciare la battutina: ‘Cos’ha oggi Davide?’. Ma ¨¨ raro, lui ¨¨ bravissimo a rapportarsi con le persone”. Cos¨¬ l’unico problema ¨¨ coi nomignoli: “A casa – rivela lei – io lo chiamo babbo e lui mamma. In palestra no, torniamo Davide e Serena”. Famiglia mondiale.
Giuseppe Nigro
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