L’unica possibilit¨¤ di qualificarsi alle semifinali ¨¨ battere la Polonia 3-0. In questa maniera ci sarebbe un arrivo con tre squadre con lo stesso numero di vittorie, punti e quoziente set. Si andrebbero cos¨¬ a conteggiare i punti fatti e subiti in queste tre sfide, per trovare la seconda promossa
Approccio mentale o problemi tecnici, partita sbagliata o partita della vita degli avversari, squadra sopravvalutata o giornata da dimenticare. Tutto materiale per un buon psicanalista o per lunghe dissertazioni tra appassionati davanti a una birra. Cose che l’Italia non si pu¨° permettere: non c’¨¨ il tempo ed ¨¨ un esercizio pericoloso per dei giocatori che, dopo venti giorni di Mondiale passando da una vittoria all’altra e da un tripudio di pubblico all’altro (nei palazzetti e in tv), oggi devono comunque tirare fuori il massimo per non uscire. Eppure guardarsi indietro ¨¨ quasi inevitabile. La gara con la Serbia ¨¨ un mantello troppo pesante sulle spalle di cui gli azzurri devono disfarsi, non prima di aver capito cosa ¨¨ successo.
serbia stellare?? un po’ il punto su cui battono un po’ tutti nella squadra di Blengini: la difesa serba ha tirato su anche la polvere per terra in una prestazione quasi perfetta. ?Grossi erroracci da parte nostra non ne ho visto - dice il centrale Daniele Mazzone, ieri best scorer della squadra con 11 punti - a parte forse il pasticcio in difesa fra Lanza e Colaci su una free ball e qualcosa in battuta che a volte per¨° ci pu¨° stare. Ieri non bastavano cinque attacchi per metterla gi¨´. Se Ivan Zaytsev batte a 120 km/h e loro la ricevono con doppio pi¨´ (il segno che nel linguaggio degli scoutman significa ricezione perfetta, ndr) Ivan ha fatto quello che doveva, loro molto di pi¨´?.
nervosismo Eppure eppure... Nelle 8 partite precedenti l’Italia ha avuto momenti di difficolt¨¤, ma ha reagito con compattezza e determinazione: il tiebreak con la Russia ne ¨¨ la dimostrazione, ma anche momenti difficili con l’Argentina e la Slovenia. ?L’incipit della sconfitta di ieri - continua il piemontese - ¨¨ stato il primo set in cui ci siamo innervositi. Io stesso ho preso un pallone in faccia e sono rimasto fuori di testa per un po’. Non dobbiamo innervosisci e non dobbiamo fare cose straordinarie dobbiamo fare quello che sappiamo?. ?Eravamo l¨¬ inermi alla merc¨¦ della Serbia - ¨¨ l’ammissione dell’altro centrale Simone Anzani -, non riuscivamo a reagire, si ¨¨ trasformato in un nervosismo interno che non ci ha permesso di rimetterci in piedi. Penso che tutti i componenti della squadra hanno subito almeno una volta in carriera una sconfitta cos¨¬. E’ capitato anche a me. Bisogna vederla anche da un punto di vista positivo. E’ un insegnamento, si possono apprendere cose per diventare pi¨´ forti?. Simone Giannelli rifiuta la giustificazione mentale: ?? stato un problema tecnico, abbiamo fatto errori che di solito non facciamo. Le abbiamo provate tutte ma non venivano bene. Dobbiamo giocare meglio?.
polonia La sfida con i campioni del mondo in carica ¨¨ diventata dentro o fuori. E, a seconda dei casi, una partita che bisogna vincere nel modo migliore possibile. ?Non dobbiamo pensare di dover fare una partita eccezionale - dice Mazzone - secondo me quello che sappiamo fare basta e avanza. In questo momento non sono triste perch¨¦ non siamo ancora fuori, quella ce l’avr¨° quando, caduto l’ultimo pallone, non saremo pi¨´ nel Mondiale. Incazzato sicuramente, ma non abbiamo mollato?. ?Sar¨¤ una partita come quella con la Serbia - aggiunge Anzani -, una gara tosta con un carico emotivo altissimo che dobbiamo trasformare in determinazione per restare vivi?. Una finale.
Valeria Benedetti
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