Il c.t. sulle tre sconfitte in Turchia: "Manca un mese, stiamo lavorando sul salto di qualit¨¤ ma non sono preoccupato"
Ritorno a casa dopo una settimana tutt'altro che indimenticabile per l'Italia femminile: 3 sconfitte su 3 nel torneo in Turchia a un mese dal Mondiale giapponese.
Senza girarci attorno Davide Mazzanti: c'¨¨ aria di crisi sulla strada che porta al Mondiale?
?No, assolutamente. Penso che sia stata una di quelle settimane in cui non c'¨¨ riuscito nulla e siamo andati spesso in difficolt¨¤. Un po' il freno a mano tirato. Mancava serenit¨¤?.
Problemi tecnici o fisici?
?Si era gi¨¤ stabilito con le ragazze un'alternanza. Abbiamo un programma di 18 amichevoli prima del Mondiale, non volevamo caricare sempre le stesse giocatrici. In pi¨´ abbiamo avuto qualche problema fisico che andava gestito. Ma il vero problema ¨¨ che non ci sono riuscite per nulla le cose. Nella prima partita - continua il c.t. azzurro -, quella con la Russia, non siamo riusciti a entrare in gara mai. Nelle altre due ci siamo stati dentro, ma con troppa discontinuit¨¤?.
Ha parlato con le ragazze?
?Con loro c'¨¨ un confronto continuo, anche in questa fase di preparazione. Abbiamo parlato dopo ognuna delle gare, cercando di fare il punto della situazione?.
C'¨¨ di che preoccuparsi?
?Secondo me no. Manca ancora un mese alla prima partita (29 settembre in Giappone; ndr). Sappiamo il percorso che dobbiamo fare?.
Le scelte finali sulla squadra? Tanti dubbi?
?No. Ho ancora qualche perplessit¨¤ legata all'aspetto fisico. Dopo il Torneo di Montreux penso che sar¨° in grado di dare le 14. Aspettiamo solo qualche risposta ancora?.
Ci possono essere recuperi all'ultimo minuto come Caterina Bosetti?
?Ne ho parlato con lei e penso che non ci siano proprio le possibilit¨¤. Per due motivi: non ha partite nelle gambe e in pi¨´ e, forse anche la preoccupazione principale, inserirla in un ambiente cos¨¬ competitivo come quello azzurro avrebbe comportato troppi rischi per lei stessa. Visto il grandissimo recupero che stava facendo ho ritenuto giusto metterla nella lista delle 22. Ci sono poi altre azzurre che fanno parte del progetto, anche esse infortunate, ma che restano comunque nel gruppo allargato: come Folie, Bonifacio, Terry Enweonwu che hanno avuto un recupero differente?.
I vari infortuni hanno dato spazio a nuovi talenti, anche molto giovani. Un bel segnale?
?Assolutamente. Penso a Lubian, Fahr, Nwakalor alla quale ho voluto dare un po' di chilometri nelle gambe in questa fase. Sono molto giovani appunto e soprattutto lei non aveva grande esperienza nel ruolo (schiacciatrice ricevitrice, ndr). Era normale che restasse in campo di pi¨´, anche perch¨¦ a parte qualche dubbio iniziale da parte sua, sono certo che possa ritagliarsi - nei prossimi anni - uno spazio molto importante in questo ruolo?.
A proposito di giovani o quasi. Paola Egonu ha pochissimi anni e una responsabilit¨¤ sempre crescente. Tutto questo si concilia? Ci possono essere problemi secondo la sua esperienza?
?Questa ¨¨ una delle stagioni pi¨´ delicate per la crescita di Paola, con la quale ho parlato pi¨´ volte. La squadra ¨¨ assolutamente cosciente del peso che ha nel gioco azzurro Egonu. Lei ¨¨ normale che si trover¨¤ sulle spalle una grande responsabilit¨¤: tanta per una ragazza di 20 anni. Dovr¨¤ gestirla con intelligenza e maturit¨¤. Non ¨¨ un compito facile?.
In chiusura lei ¨¨ ottimista sulla sua squadra?
?S¨¬. Ci manca ancora il salto di qualit¨¤ finale. Sappiamo dove dobbiamo migliorare e dove crescere. Come in questa settimana non ci ¨¨ riuscito. Dobbiamo essere un po' pi¨´ intraprendenti per andare a prendere quello che vogliamo. Ma sono fiducioso che nelle prossime settimane faremo l'ultimo gradino che ci manca?.
Gian Luca Pasini
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