La capitana di Novara sfida Conegliano: “A 18 anni avevo molta pi¨´ paura, a 39 ti godi questi momenti. bello inseguire il record di 10 finali della Benelli”
Francesca Piccinini, 39 anni, in azione nella semifinale con Busto RUBIN/LVF
La regina della pallavolo italiana non poteva mancare al gran ballo della finale scudetto. Francesca Piccinini ¨¨ pronta a giocarsi la nona serie playoff per il tricolore della carriera. E il saldo ¨¨ in positivo: 5 vittorie e 3 sconfitte. A 39 anni la capitana di Novara continua a vivere per la pallavolo dividendosi tra il campo e l’avventura in Consiglio Federale. Con un pensiero anche al futuro da mamma.
E’ la finale scudetto numero 9…
“Arrivare a giocarmi nove finali scudetto non ¨¨ una cosa da poco. Non ¨¨ stato facile e qui a Novara ¨¨ la seconda consecutiva. Un altro bel risultato. Ma di chi arriva al secondo posto non si ricorda nessuno. Delle otto gi¨¤ giocate infatti si ricordano di pi¨´ le 5 vinte”.
E’ seconda dietro Manuela Benelli per numero di finali giocate.
“Una cosa incredibile, fantastico dietro una campionessa del calibro della Benelli che ha fatto la storia della Ravenna di Guerra. E’ un traguardo a cui tengo molto come le 6 Champions vinte (l’ultima nel 2016 con Casalmaggiore, ndr)”.
Il futuro ¨¨ ancora in campo?
“Sono arrivata a 39 anni e preferisco pensare anno per anno al mio futuro sportivo. Conclusa la finale staccher¨° la spina per un qualche giorno e poi penser¨° al 2018-2019. Credo ancora da giocatrice”.
A Novara?
“Qui mi sono trovata bene. L’anno scorso ho vinto uno scudetto (il 5¡ã della carriera, ndr), quest’anno abbiamo gi¨¤ alzato due trofei. E c’¨¨ Barbolini, un tecnico con cui ho vinto molto (con la riconferma di Plak, Novara sta per¨° pensando a una delle due americane Robinson o Bartsch, ndr)”.
E’ la finale scudetto numero 9…
“Arrivare a giocarmi nove finali scudetto non ¨¨ una cosa da poco. Non ¨¨ stato facile e qui a Novara ¨¨ la seconda consecutiva. Un altro bel risultato. Ma di chi arriva al secondo posto non si ricorda nessuno. Delle otto gi¨¤ giocate infatti si ricordano di pi¨´ le 5 vinte”.
E’ seconda dietro Manuela Benelli per numero di finali giocate.
“Una cosa incredibile, fantastico dietro una campionessa del calibro della Benelli che ha fatto la storia della Ravenna di Guerra. E’ un traguardo a cui tengo molto come le 6 Champions vinte (l’ultima nel 2016 con Casalmaggiore, ndr)”.
Il futuro ¨¨ ancora in campo?
“Sono arrivata a 39 anni e preferisco pensare anno per anno al mio futuro sportivo. Conclusa la finale staccher¨° la spina per un qualche giorno e poi penser¨° al 2018-2019. Credo ancora da giocatrice”.
A Novara?
“Qui mi sono trovata bene. L’anno scorso ho vinto uno scudetto (il 5¡ã della carriera, ndr), quest’anno abbiamo gi¨¤ alzato due trofei. E c’¨¨ Barbolini, un tecnico con cui ho vinto molto (con la riconferma di Plak, Novara sta per¨° pensando a una delle due americane Robinson o Bartsch, ndr)”.
Com’¨¨ giocare una finale a 39 anni?
“Sei in grado di goderti l’evento in tutte le sue sfaccettature. A 18 anni hai molte pi¨´ paure”.
Novara-Conegliano al 7¡ã atto e minimo si arriver¨¤ a 9 partite…
“E’ la finale pi¨´ attesa senza nulla togliere a Busto Arsizio e Scandicci. Sia noi che l’Imoco siamo sempre state ai vertici del campionato, ci siamo giocate le finali degli altri due trofei e anche in Champions ci siamo fatte valere. E’ il giusto epilogo di questo campionato”.
Che finale sar¨¤?
“Penso che potremmo arrivare a gara-5. Nei 6 precedenti c’¨¨ sempre stato grande equilibrio (bilancio di 4 vittorie a 2 per Novara, ndr). Ci conosciamo cos¨¬ bene che sar¨¤ difficile trovare ormai punti deboli reciproci. Anche perch¨¦ siamo due squadre molto simili. La differenza la faranno i particolari e la condizione fisica”.
Due traguardi gi¨¤ raggiunti. Ma c’¨¨ da digerire l’eliminazione nei quarti di Champions League…
“E’ presto per tracciare un bilancio ma abbiamo gi¨¤ vinto 2 trofei come la Supercoppa e la Coppa Italia. E ora ci giochiamo il 3¡ã di quattro obiettivi stagionali. Peccato per la Champions. Dobbiamo trasformare questa delusione in energia positiva”.
In questa finale si vivr¨¤ anche una sorta di passaggio di consegne tra generazioni. Quando lei gioc¨° la sua prima finale nel 1997 a 18 anni, Paola Egonu non era ancora nata.
“Sicuramente Paola inizier¨¤ un lungo percorso con le finali. E’ un po’ come successo a me con Irina Kirillova (campionessa russa che ha giocato con la giovane Piccinini, ndr). E a Egonu consiglio di godersi ogni momento di questi appuntamenti cos¨¬ difficili da raggiungere. Se pensate che in 23 anni di A-1 sono solo alla nona finale…”.
A 39 anni la voglia di sposarsi e creare una famiglia non le manca?
“Credo sia il desiderio di ogni donna. Ci sar¨¤ il momento anche per questo. Sono per¨° cose private che per ora voglio custodire gelosamente”.
Intanto studia da dirigente in Consiglio Federale.
“Giocando ancora non sono una presenza costante. Ma cerco di tenermi aggiornata sulle decisioni e provo comunque a dare il mio contributo. E’ un’esperienza interessante che potrei continuare in futuro”.
Novara-Conegliano al 7¡ã atto e minimo si arriver¨¤ a 9 partite…
“E’ la finale pi¨´ attesa senza nulla togliere a Busto Arsizio e Scandicci. Sia noi che l’Imoco siamo sempre state ai vertici del campionato, ci siamo giocate le finali degli altri due trofei e anche in Champions ci siamo fatte valere. E’ il giusto epilogo di questo campionato”.
Che finale sar¨¤?
“Penso che potremmo arrivare a gara-5. Nei 6 precedenti c’¨¨ sempre stato grande equilibrio (bilancio di 4 vittorie a 2 per Novara, ndr). Ci conosciamo cos¨¬ bene che sar¨¤ difficile trovare ormai punti deboli reciproci. Anche perch¨¦ siamo due squadre molto simili. La differenza la faranno i particolari e la condizione fisica”.
Due traguardi gi¨¤ raggiunti. Ma c’¨¨ da digerire l’eliminazione nei quarti di Champions League…
“E’ presto per tracciare un bilancio ma abbiamo gi¨¤ vinto 2 trofei come la Supercoppa e la Coppa Italia. E ora ci giochiamo il 3¡ã di quattro obiettivi stagionali. Peccato per la Champions. Dobbiamo trasformare questa delusione in energia positiva”.
In questa finale si vivr¨¤ anche una sorta di passaggio di consegne tra generazioni. Quando lei gioc¨° la sua prima finale nel 1997 a 18 anni, Paola Egonu non era ancora nata.
“Sicuramente Paola inizier¨¤ un lungo percorso con le finali. E’ un po’ come successo a me con Irina Kirillova (campionessa russa che ha giocato con la giovane Piccinini, ndr). E a Egonu consiglio di godersi ogni momento di questi appuntamenti cos¨¬ difficili da raggiungere. Se pensate che in 23 anni di A-1 sono solo alla nona finale…”.
A 39 anni la voglia di sposarsi e creare una famiglia non le manca?
“Credo sia il desiderio di ogni donna. Ci sar¨¤ il momento anche per questo. Sono per¨° cose private che per ora voglio custodire gelosamente”.
Intanto studia da dirigente in Consiglio Federale.
“Giocando ancora non sono una presenza costante. Ma cerco di tenermi aggiornata sulle decisioni e provo comunque a dare il mio contributo. E’ un’esperienza interessante che potrei continuare in futuro”.
Finita la finale scudetto parte la stagione della Nazionale. C’¨¨ una giovane toscana che gioca con la maglia numero 12. Pietrini ¨¨ la sua erede?
“Sono molto felice per la crescita di Elena (nata a Livorno, Francesca ¨¨ di Massa, ndr) e il suo arrivo nel gruppo della Nazionale per quest’estate. E’ molto promettente e mi sembra una giocatrice molto completa. Non so se sar¨¤ la mia erede ma la seguir¨° con attenzione”.
“Sono molto felice per la crescita di Elena (nata a Livorno, Francesca ¨¨ di Massa, ndr) e il suo arrivo nel gruppo della Nazionale per quest’estate. E’ molto promettente e mi sembra una giocatrice molto completa. Non so se sar¨¤ la mia erede ma la seguir¨° con attenzione”.
Davide Romani
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