Il tecnico che ha vinto il primo scudetto della Lube e ha portato la citt¨¤ di Perugia alla prima finale scudetto analizza gara -5: "Arrivati a questa sfida anche il fattore campo conta poco. Grandi giocatori, faranno la differenza una palla o due"
"Non ci sono pi¨´ alchimie o strategie particolari. Alla quinta gara fra due squadre che oltretutto si sono gi¨¤ incontrate tante altre volte fra campionato e coppe varie, non c’¨¨ pi¨´ molto da inventare. La differenza la fa la qualit¨¤ con cui fai le singole cose". Fef¨¨ De Giorgi ¨¨ appena rientrato in Italia dalla sua stagione con lo Jastrzebski Wegiel in Polonia (terminata ai quarti dei playoff persi contro il Danzica di Andrea Anastasi), ma la finale scudetto l’ha guardata con un occhio di riguardo: dodici anni fa era sulla panchina della Lube che vinceva il suo primo scudetto, l’anno prima aveva portato l’allora Rpa alla prima finale maschile di Perugia. Insomma, per lui ¨¨ una specie di derby questa sfida infinita tra marchigiani e umbri. "S¨¬ solo che quella Perugia era arrivata ben oltre le sue previsioni e la differenza con Treviso in campo si ¨¨ vista, in questa sfida le due squadre fino a questo momento si sono equivalse".
in casa o no? "Il fattore campo? S¨¬ ¨¨ un lieve vantaggio per Perugia, ma ormai sei a gara -5. Con la Lube successe il contrario nel 2006, nelle prime quattro gare con Treviso vinse sempre la squadra in trasferta. Mi chiesero dove volevo giocare gara-5. Risposi: "Anche su Marte", non cambiava. E poi la Lube ha dei marpioni in squadra, non ¨¨ che gli tremano le gambe perch¨¦ hanno il pubblico contro". Per lo spettacolo finora gli appassionati del volley si sono divertiti per¨°. "Si ¨¨ vista della bella pallavolo - sottolinea il tecnico che il prossimo anno continuer¨¤ il suo lavoro in Polonia - con alti e bassi normali per queste gare. L’equilibrio ¨¨ notevole in questa finale ed entrambe le squadre hanno energie per emergere. Lo spettacolo che si vede anche all’estero ¨¨ quello di un livello molto alto, migliore di altri anni. Direi che per Perugia la tenuta di Russell in ricezione fa molto la differenza, considerando che poi in attacco ha sempre un buon livello. Le prestazioni di Juantorena nel Civitanova sono impressionanti, ma credo che l’equilibrio ora l’abbia trovato con Stankovic e Kovar. Anche Christenson mi sembra che abbia "le mani meno preoccupate" col serbo e giochi pi¨´ libero di testa. Stankovic d¨¤ sicurezza ed ¨¨ un terminale in pi¨´ al centro per il regista".
tensione Se ne ¨¨ vista parecchia in campo nelle quattro partite finora, in campo e fuori. Inevitabile ovviamente, come qualche provocazione. Ma aiuta alzare il livello della sfida dei nervi? "Diciamo che ci sono giocatori che ne hanno bisogno per esaltarsi, ma che ¨¨ sempre un giochino pericoloso perch¨¦ ci vuole un attimo ad oltrepassare il limite e farla diventare controproducente. La tensione ¨¨ inevitabile, figuriamoci in una gara come questa - continua l’ex palleggiatore azzurro che in campo ha vinto l’ultimo Mondiale dell’Italia nel ‘98 con Bebeto in panchina - per¨° dopo che l’hai aizzata la devi saper gestire. In campo devi essere focalizzato su quello che devi fare e non puoi rischiare di distrarti. Diciamo che giocatori di esperienza come ne hanno sia Perugia che Civitanova si conoscono abbastanza per fermarsi in tempo. Comunque l’importante ¨¨ che la tensione rimanga in campo. Alla fine un giocatore sfoga sulla palla la tensione in pi¨´, sugli spalti ¨¨ meglio non esagerare".
niente pronostici Dopo quattro gare in cui si ¨¨ visto tutto e il contrario di tutto, chiedere un pronostico ¨¨ impossibile: "Le differenze sono minime... Ripeto, ¨¨ una finale molto pi¨´ equilibrata del solito e alla fine decider¨¤ una palla o due. Il fattore campo pu¨° dare un minimo vantaggio. Come ho detto la qualit¨¤ con cui il singolo giocatore riuscir¨¤ a fare i gesti tecnici far¨¤ la differenza. La squadra aiuta nel momento di difficolt¨¤ a non scoraggiarsi, a tenersi su l’uno con l’altro, ma la differenza la fanno singoli palloni e azioni". Di sicuro De Giorgi sar¨¤ davanti alla tv per vedere stavolta a chi tocca la "sua" finale scudetto.
Valeria Benedetti
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