Finalmente Keys! A Melbourne batte Sabalenka e conquista il suo primo Slam

Agli Australian Open, la statunitense piega la numero 1 al mondo 6-3 2-6 7-5 in due ore e realizza quel sogno che era sfumato 7 anni e mezzo fa

A 29 anni Madison Keys realizza il suo sogno e stupisce il mondo. L’americana compie un’impresa eccezionale, e dopo aver battuto la n.2 del mondo Iga Swiatek concede il bis battendo in finale la n.1 e campionessa in carica, Aryna Sabalenka (6-3 2-6 7-5 in 2 ore e 4 minuti), vincendo l’Australian Open, primo slam della sua carriera. Solo tre giocatrici nella storia erano riuscite a conquistare il primo major più tardi di Madison: Flavia Pennetta a 33 anni nel 2015, Ann Jones a 30 anni a Wimbledon e Francesca Schiavone a 29 anni e 347 giorni al Roland Garros. Statistiche a parte, la Keys è stata protagonista di un torneo straordinario: viene da 12 vittorie consecutive, ha giocato alla grande a Melbourne, ed è riuscita ad interrompere una maledizione, la sua, quando ormai sembrava troppo tardi. La statunitense, quinta americana a vincere in Australia dal 2000 (dopo Davenport, Capriati, Serena Williams e Kenin), aveva già giocato una finale slam nel 2017, agli Us Open, ma era rimasta per tutta la partita paralizzata dalla tensione, incapace di giocare, perdendo malamente dalla Stephens.

la nuova madison

Per tutta la sua carriera Madison era stata un’incompiuta, seppur fortissima e troppo fragile anche fisicamente, e adesso all’undicesimo Australian Open della carriera mette in bacheca il suo primo slam, diventando la seconda giocatrice più anziana dell’era Open a conquistare Melbourne. La Keys, inoltre, è la prima giocatrice a battere una dietro l’altra la n.1 e la n.2 al mondo dal 2009, quando ci riuscì Svetlana Kuznetsova al Roland Garros. Era tutto pronto per il trionfo della Sabalenka, che puntava al terzo successo di fila agli Australian Open. Per celebrare la sua impresa era pronta anche la grandissima Evonne Goolagong, che ci riuscì nel 1974-75-76, e che si è ritrovata a premiare (con grandissimo merito) la Keys. Aryna è scoppiata a piangere, andando negli spogliatoi prima di ritornare in campo a ricevere il trofeo, e in lacrime era anche Madison, ma le sue erano di gioia.

IL MATCH

Non ha giocato nemmeno troppo male la Sabalenka, tranne che nel primo set, dove francamente non è scesa in campo, venendo presa a pallare dall’uragano Keys. Perfetta sotto ogni punti di vista, l'americana, soprattutto al servizio, con una sbalorditiva percentuale di 86% di prime messe in campo: semplicemente ingiocabile. Ci si aspettava il calo dell’americana e la reazione della bielorussa, nel secondo set, e ci sono in effetti state entrambe le cose. La numero uno del mondo voleva mettere in chiaro che la regina di Melbourne voleva rimanere lei, e tutto lasciava presupporre che alla fine, il titolo sarebbe comunque rimasto nelle sue mani. Il terzo set, però, smentiva tutti. Un braccio di ferro fino al 5-5, e quando al servizio c’è andata la Keys, tutti pensavano in un break risolutivo della Sabalenka, troppo più forte mentalmente in carriera rispetto all’avversaria. Invece no. Era lo slam di Madison, e lo ha dimostrato fino alla fine. Una volta conservato il servizio, sul 6-5 era la Keys che andava all’attacco del trono. Sul 30-40, al secondo match point, ecco il dritto di Madison, atteso da una vita, un bolide che finiva in un lampo alle spalle dell’ormai ex regina d’Australia. L’americana scrive così una delle storie più belle del tennis degli ultimi anni, e davvero nessuno può essere dispiaciuto per questo lieto fine.