Il pisolino della giudice di linea sul match point a Wimbledon

Lei è deliziosamente british: décolleté chiare che stanno su tutto, tacco 5, tailleur appena sotto il ginocchio, chignon morbido, filo di perle. ? il giorno di apertura dei Championships, lunedì 22 giugno 1964, e all’ora di pranzo la squadra degli arbitri e dei giudici di linea ha tenuto il suo party annuale. I suoi colleghi hanno scherzato con lei, perché sarà la prima a esibirsi. Lei che a Wimbledon è giudice di linea emerito da anni. L’hanno assegnata al campo 3, alle 14, primo turno tra il sudafricano Abe Segal e l'americano Clark Graebner, parte bassa del tabellone. L’hanno presa un po’ in giro, gli altri giudici, le hanno detto che quel match è il classico snoozeathon, una sorta di invito a un lungo sonnellino pomeridiano. Dorothy ha riso per pura cortesia prima di avviarsi a passi cauti verso la periferia del torneo. Si è seduta sulla sua sedia di ferro, e ha inforcato gli occhiali per essere più precisa. Il match è cominciato cinque minuti dopo le 2 del pomeriggio, un pomeriggio assai più caldo della media del mese di giugno a Londra. Il primo set è andato via piuttosto liscio, con il sudafricano devoto al serve-and-volley che ha lasciato appena due giochi al suo avversario. Decisamente accaldata nel suo fresco di lana, Dorothy ha osato sperare che non si andasse troppo per le lunghe. Ha calcolato con orrore che il sole sarebbe arrivato presto dal suo lato del campo, le calze di nylon erano già una tortura all’ombra. Il secondo set è stato un duro colpo per le sue aspettative: l’occhialuto Graebner, bianco, protestante, benestante, ovviamente repubblicano, con un tennis solitamente rigido e prevedibile come lui, ha inspiegabilmente lottato come un leone, rischiando di pareggiare il conto. Meno male che l’altro ha chiuso 7-5. Quando ha capito che il terzo set si stava mettendo sul binario giusto - il sudafricano aveva già due break di vantaggio e l’altro aveva smesso di dibattersi - Dorothy si è finalmente rilassata. Lo snoozeathon era agli sgoccioli. La giudice di linea ha accavallato le gambe e ha socchiuso gli occhi per proteggersi dal sole. ? stato un attimo, un errore fatale, l’inizio della fine.