Un'era al tramonto? I dubbi di Djokovic. Il ciclone Sinner fa tremare l'ultimo re
C redete ai segni? Quelli che arrivano non si sa da dove, magari dalle piccole credulit¨¤ quotidiane, dalla forma di una nuvola, dal volo di uno stormo di uccelli, dalle viscere di un animale sacrificato. Ci accompagnano da millenni, in forme diverse. Traducono in superstizione, pi¨´ o meno innocente, la nostra eterna incertezza sul futuro. Se il russo Andrej Rublev, qualche giorno fa, ci diffidava simpaticamente dal tentare di entrare nella sua testa "perch¨Ś ¨¨ come un film horror", anche Novak Djokovic deve averne una piuttosto complicata: molti suoi atteggiamenti in campo e fuori ce lo suggeriscono. Ebbene, qualcuno, da unĄŻarea evidentemente soprannaturale, ha mandato al serbo un paio di segni cos¨Ź potenti, da rimanere sbalorditi: sconfitto nella finale di Wimbledon dopo 2195 giorni di sua imbattibilit¨¤ su quel campo, battuto nella semifinale dellĄŻAustralian Open dopo 2195 di imbattibilit¨¤ in quel torneo. Erano i suoi due giardini di casa. ? tutto vero, come dice quel celebre titolone della Gazzetta: nessuno si ¨¨ inventato niente. Certo chi ha pensato questo annuncio deve saperla lunga, come quelli che decifrano gli insegnamenti esoterici della Cabala.