Berrettini e Rune, mine vaganti a Melbourne: sfida tra chi vuole ritrovarsi

Un 2025 tutto da scrivere dopo una stagione fatta di alti e bassi, sia per l'azzurro sia per Holger: l'Australian Open un punto di inizio per loro?

C’è chi ha perso la sua migliore forma fisica e vuole riconquistarla. E c’è chi ha perso il focus e vuole recuperare terreno sui due rivali, Sinner e Alcaraz, ormai distanti anni e Slam luce. Matteo Berrettini e Holger Rune si scontreranno nella John Cain Arena al secondo turno degli Australian Open, ma i due si trovano accumunati da uno stesso possibile destino: ritrovarsi a Melbourne e sparigliare le carte nel tabellone maschile. Perché entrambi, nella loro migliore condizione fisica e mentale, possono essere le mine vaganti di questo torneo: giocatori ostici, difficili da battere e, ognuno a modo suo, del tutto imprevedibili. Chi esce vincitore dalla sfida può regalarsi un cammino all’Australian Open che da tempo sperava e sognava.

GLI OBIETTIVI DI BERRETTINI

Matteo non ha faticato molto all’esordio a Melbourne. Si è distratto nel primo set, poi ha reso tutto facile contro Cameron Norrie. “Sono contento perché è stata la prima partita vinta qui dopo tanto tempo”, ha spiegato Berrettini, che contro il britannico ha trovato anche il primo successo del 2025. The Hammer, sotto il sole australiano, sfodera il miglior servizio e dritto, le sue armi migliori, ma è consapevole che questo contro Rune non può bastare: “Sarà importante variare il gioco, soprattutto al servizio, ed essere aggressivi in risposta. Al primo turno ha giocato cinque set, quindi un po’ di stanchezza ci sarà”. L’obiettivo del romano è la top 10, ma non ci vuole pensare “perché devo prima essere positivo d’animo per riconquistarla”. Il ranking, però, non è l’unico pensiero. Matteo sa come si gioca bene negli Slam e sa come andare avanti a Melbourne: nel 2022 è diventato il primo italiano a fare semifinale all’Australian Open, sconfitto solo da un Nadal ancora eroico. Non è un tabellone facile per lui, ma il quarto turno contro Sinner, in un altro scontro tutto azzurro sul cemento blu di Melbourne, non è solo fantasia.

LE MONTAGNE RUSSE DI RUNE

Il derby ha sempre il suo fascino, ma Sinner-Rune non sarebbe da meno. Il tennis espresso dai due è sempre di livello molto alto e lo show è assicurato. Dopotutto, è ciò che Holger sa fare meglio: trasformare il caos in energia per vincere punti e match importanti. Una dote che il danese, però, non riesce più a mostrare. Continui cambi di allenatori e risultati scarsi sono la fotografia di un 2024 che ha confermato Alcaraz e ha incoronato Sinner. Holger rincorre, ma per ora fatica. Come nel match di primo turno che ha giocato in questo Australian Open, contro Zhang. Sotto nel primo set, avanti di due, chiudendo al quinto set: al via si regala già una faticosa maratona. Non il migliore inizio se spera di tornare a essere il giocatore da temere, ma contro Berrettini può tornare a far vedere il suo vero tennis. “Sarà una partita dura, Matteo è un giocatore molto talentuoso”, ha detto dopo la prima vittoria. Holger, però, ha dalla sua parte i precedenti: su quattro scontri diretti disputati (escludendo Montecarlo 2023) ne ha vinti tre, con una sola vittoria di Berrettini che risale al 2022 a Indian Wells. Molti dei riflettori di Melbourne saranno puntati su di loro: Matteo e Holger sono pronti per risplendere e avvisare i colleghi che loro sono lì per vincere.