Un anno fa, Matteo perdeva tutte e tre le partite nel girone delle Next Gen Finals a Milano, ora ha vinto una sfida che entra nella storia. Una prova di carattere poche settimane dopo la scomparsa del padre della fidanzata: "Dedico la vittoria a lui"
Alla fine si ¨¨ lasciato andare. Evaporata la tensione della partita pi¨´ importante della carriera, dagli occhietti vispi di Matteo Arnaldi sono scese le lacrime. Trascinare l¡¯Italia nella finale di Coppa Davis non era nemmeno un sogno, fino a qualche mese fa. Tutto troppo, per uno che ha vinto il primo match a livello Atp ad aprile. E anche con le spalle larghe di una carriera esplosa nel 2023, non era affatto scontato che Matteo fosse pronto a prendersi sulle spalle una nazione intera: "Un mese fa una persona molto importante per me e la mia ragazza ¨¨ venuta a mancare. Dedico a lui questa vittoria, non sa quanto significa per me".? ? ?
la risalita
¡ª ?Era il 29 ottobre, quando Arnaldi annunciava il ritiro da Parigi Bercy a causa della morte del padre della fidanzata, Mia Savio. Ragazza australiana, ma il suo tifo sar¨¤ tutto andato dalla parte del sanremese. A fine partita, dopo il match point trasformato contro Alexei Popyrin, Arnaldi ¨¨ andato da lei e si ¨¨ fatto cullare dalle braccia della partner. Spontaneo e dolcissimo: Matteo ¨¨ cos¨¬. Non nega mai un sorriso: quando giocava da ragazzino e iniziava a farsi un nome, ma pure adesso che tutti parlano di lui. Eppure in campo fa la faccia cattiva e, a tratti, diventa un incubo per gli avversari: in difesa pu¨° essere un muro, tra recuperi e spaccate. E poi ha la possibilit¨¤ di ribaltare la situazione come pochi, passando da una strenua difesa a colpi vincenti con una facilit¨¤ impressionante.? ? ?
modello nole
¡ª ?Non ¨¨ un caso che si ispiri a Novak Djokovic. ? il numero 1 del mondo l¡¯idolo di Arnaldi, professionista totalmente dedicato al tennis. Uno che da junior non era considerato il pi¨´ grande talento della sua generazione: ¨¨ entrato nell'¨¦lite grazie a un intenso lavoro e a una fame unica. Emblematico l¡¯aneddoto raccontato da Alessandro Petrone, attuale coach di Matteo, risalente al periodo del lockdown: a Sanremo diluviava, ma Arnaldi correva su una pista ciclabile. "Ho pensato che avesse qualcosa di speciale, che potevo fidarmi di lui". Da l¨¬ hanno iniziato a lavorare insieme. O ancora: Nicola Fantone, capitano della nazionale di Coppa Davis junior, ha recentemente raccontato a Gazzetta di essersi svegliato presto durante una trasferta e di aver trovato Arnaldi intento a fare stretching sotto al letto.? ? ?
che storia
¡ª ?Una carriera esplosa nel 2023 e cominciata a nove anni, con la prima partita giocata a Ospedaletti, vicino a Sanremo. Giocava a tennis ma faceva anche nuoto, prima di scegliere definitivamente la racchetta all¡¯et¨¤ di 12 anni. Si ¨¨ poi allontanato da casa, tra Milano e Tirrenia, prima di tornare a Sanremo per sentirsi a casa. Aveva bisogno del contesto giusto per crescere ancora. Ma nessuno, nemmeno lui, avrebbe pensato di essere gi¨¤ qui, a vincere una partita che lo porta di diritto nella storia del tennis italiano: mai verranno dimenticati il successo contro Popyrin e le 12 palle break annullate. Una vittoria di carattere poco pi¨´ di un anno dopo l¡¯apparizione alle Next Gen Finals di Milano: tre sconfitte su tre.? ? ?
eroe
¡ª ?All¡¯Allianz Cloud fu battuto da Passaro, Lehecka e Nakashima. Sembra passata una vita. Aveva nel curriculum una sola partita a livello Atp, contro Cilic a Roma, persa in due set. Avrebbe poi sbattuto contro Medvedev a Dubai prima di trovare il primo successo, da qualificato, a Barcellona contro Munar. Era aprile e Matteo era fuori dai primi 100. Aveva appena vinto il suo terzo titolo Challenger, ora ¨¨ a quota quattro. Da quella prima partita vinta ¨¨ stata tutta un¡¯ascesa, repentina: il primo successo contro un top-10 (Ruud a Madrid), la vittoria a Roma contro Schwartzman e al Roland Garros contro Galan, la semifinale a Umago e gli ottavi agli Us Open. Una salita da favola, prima dell¡¯incubo extra-campo con la scomparsa del padre di Mia. Ha reagito, vinto, poi pianto. Aveva perso sul filo contro Van de Zandschulp, non ci ha ripensato e si ¨¨ riscattato subito. Adesso Arnaldi ¨¨ eroe nazionale: ¨¨ pi¨´ di un sogno.
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