Si parte alle 13: Jannik e Matteo in campo per chiudere subito la partita: all'orizzonte c'¨¨ la finale con l'Olanda
Ora non separi lĄŻuomo ci¨° che il cielo ha unito. Matteo e Jannik, la coppia dei sogni. I dioscuri del rinascimento italiano che a fine 2021 si ritrovarono entrambi in top ten, la prima volta nellĄŻEra Open in cui lĄŻItalia poteva fregiarsi di due campioni sotto lo stesso favoloso tetto dei primi dieci del mondo. Berrettini aveva aperto la strada, Sinner stava cominciando ad allargarla. E il pensiero, accanto agli Slam che poi la Volpe Rossa avrebbe effettivamente portato alla causa azzurra, mentre il Martello si era fermato a un passo dal paradiso a Wimbledon, era corso subito alla Davis: con due cos¨Ź, si scommetteva. possiamo puntare a vincerla per dieci anni di fila.?
la scelta
ĄŞ ?E invece tra impedimenti, infortuni e rinunce, capitan Volandri non ¨¨ mai riuscito a convocarli insieme e dunque men che meno a vederli entrambi in campo nello stesso incontro. Fino allĄŻapparizione divina di gioved¨Ź sera, quando la loro sublime alchimia ha messo le ali al doppio schiantando gli inermi argentini e regalando alla Nazionale il passaggio alla semifinale di oggi contro lĄŻAustralia, la rivincita della partita per il titolo di un anno fa. La plastica rappresentazione, purtroppo mai ammirata prima, di quanto possa diventare letale la loro presenza combinata: "Matteo ¨¨ arrivato allĄŻappuntamento molto carico, con una grande voglia - conferma il ct azzurro - e io sono perfettamente consapevole di cosa pu¨° dare alla squadra. In doppio ho scelto lui e Jannik, ma Bolelli e Vavassori ci hanno aiutato tanto a preparare la partita. Anche Davide, il pap¨¤ di Andrea, mi d¨¤ un sacco di informazioni sui doppisti avversari. ? il solito grande lavoro di squadra".
Uno dei fondamenti della Davis, insieme alla capacit¨¤ strategica di leggere le situazioni del momento in una sfida su tre match che non consente margini di recupero dagli errori. Ecco perch¨Ś il doppio dellĄŻaltro ieri ¨¨ stato decisivo per orientare le scelte odierne nel confronto con gli australiani: Berrettini torner¨¤ titolare in singolare dopo i tre successi di settembre a Bologna che hanno contribuito alla qualificazione alle Finali. Il suo uno-due dirompente servizio-dritto e lĄŻesplosiva condizione mentale possono subito metterci in posizione di vantaggio, e cercare di sbrigare la pratica con un 2-0 contro una squadra che in Thompson-Ebden possiede un doppio decisamente pi¨´ solido e competitivo di quello dei gauchos sarebbe balsamico. Se peraltro ci fosse la necessit¨¤ di ricorrere unĄŻaltra volta alla partita decisiva, lĄŻopzione Jannik-Matteo resta privilegiata, ma qualora Berrettini fosse stanco insieme al numero uno verrebbero schierati Vavassori o Bolelli: "Sappiamo che Jannik e Matteo hanno le spalle larghissime - dice ancora Volandri - e Berrettini ha dimostrato quanto ci tenga a essere qui. ? stato con noi lĄŻanno scorso, ma non poteva giocare. QuestĄŻanno, invece, ¨¨ protagonista e siamo felici che sia accaduto".
che botte
ĄŞ ?Gli orientamenti del capitano azzurro sono emersi sottotraccia anche dallĄŻallenamento di ieri, in cui ha messo lĄŻuno contro lĄŻaltro la Volpe Rossa e il Martello per una sessione ad altissima intensit¨¤. Quando hanno cominciato a palleggiare sulla diagonale del dritto, il rumore dei colpi ha fatto tremare le tribune vuote del palazzetto. Poi sono passati a lavorare sul rovescio, sulle vol¨Śe e su qualche smash prima di servizio e risposta. A ogni pausa, confronto di opinioni reciproche e consulto con Volandri e gli altri tecnici. Sinner e Berretto avrebbero voluto concludere la loro fatica con la disputa di un set, ma lĄŻimprovviso calo di tensione delle luci dellĄŻarena li ha fermati dopo tre game. Alla fine, scherzoso siparietto con lo scambio delle racchette e Jannik che si ¨¨ rivolto allĄŻamico pregandolo di "non insultarla" con la potenza dei suoi colpi. Un altro sintomo dellĄŻarmonia che regna nel team e del legame tra i due. La leggerezza mentale pu¨° diventare lĄŻarma in pi¨´ per la semifinale: "Dimentichiamoci la sfida di un anno fa - mette in guardia per¨° il ct azzurro - perch¨Ś si riparte da zero. Noi abbiamo fatto il primo passo con lĄŻArgentina, e siamo pronti a quello successivo, ma aver vinto nel 2023 non conta nulla. Le cose cambiano, Jannik per esempio qui allĄŻinizio aveva qualche dubbio se giocare il doppio. Diceva che il campo era veloce e avrebbe dovuto eseguire delle vol¨Śe complicate. Alla fine, per¨°, ¨¨ il numero uno del mondo e il modo in cui lui lo ¨¨ in questo momento sicuramente ci aiuta". Rosso fuoco.
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