Finals da record: 210mila spettatori, impatto economico da mezzo miliardo di euro

“? stato un altro torneo dei record, siamo molto soddisfatti di com’è andata, cresce la soddisfazione soprattutto da parte del nostro pubblico. Tutti gli indicatori hanno il segno più”, dice Angelo Binaghi nella conferenza stampa di fine Atp Finals, dedicata in apertura al ricordo di Lea Pericoli, morta lo scorso mese (“con la sua classe e la sua intelligenza ha fatto innamorare al nostro sport milioni di persone”).?

numeri

Gli spettatori presenti alle partite, agli allenamenti, al Fan Village e alla cerimonia di apertura sono stati 210.275, il 77% in più rispetto alla prima edizione del 2021 condizionata dal Covid (capienza al 60%). La composizione dei visitatori, per via dell’effetto Sinner, si è andata modificando. Oggi sono in prevalenza italiani, mentre gli stranieri sono scesi dal 39% al 20% (in 33mila non sono riusciti a trovare biglietti e hotel per accedere al torneo). L’istituto Boston Consulting Group ha misurato l’impatto economico delle Finals?quest’anno: ammonta a 503,4 milioni, di cui 225,7 come impatto diretto, 192,3 come impatto indiretto e 85,4 come indotto, generando 3.431 posti di lavoro e un valore aggiunto per il Pil di 243,2 milioni. “Ci tengo a sottolineare il ritorno, in termini di entrate fiscali e previdenziali, per lo Stato: ben 84,5 milioni di euro, cioè più di cinque volte l’investimento che è pari ai 15 milioni di contributi stanziati dal Governo”, osserva Binaghi. L’impatto economico, grazie anche all’affinazione del metodo di calcolo, è schizzato dai 103 milioni del 2021 ai 306 del 2023 al mezzo miliardo di quest’anno. Open Economics, invece, ha stimato l’impatto sociale del torneo: ricadute per 332 milioni, la cui fetta principale dipende dall’aumento della pratica indotta.?

polemica

E i prezzi dei biglietti troppo alti per le Finals? Binaghi respinge con fermezza la critica: “Se ho un rimpianto è quello di non avere il coraggio di aumentarli ancora di più. Domani scatta la prevendita per il 2025 e i nostri tesserati, con lo sconto del 20%, potranno acquistare un tagliando per qualche decina di euro. Quelli che lo comprano un anno prima sono le categorie che noi dobbiamo tutelare: gli appassionati, i tesserati, i soci dei circoli, quelli che ci sono sempre. Poi scatta l’operazione Robin Hood, quella che riguarda i ricchi attratti dal grande spettacolo: a me piace molto che quei 9 milioni che spenderemo nella scuola dell’obbligo per aiutare lo Stato a diffondere lo sport, siano tutti soldi stranieri richiamati dalle nostre grandi manifestazioni, in termini sia di sponsor sia di biglietteria. Io li voglio spremere fino in fondo per investire per il tennis di base”.

calcio

Boston Consulting Group ha calcolato per la prima volta il valore dell’industria del tennis e del padel in Italia: 8,1 miliardi di euro annui, con 18,1 milioni di appassionati e 6,5 milioni di praticanti al tennis e al padel, la generazione di 57.541 posti di lavoro (12mila i maestri iscritti all’albo) e 1,2 miliardi di entrate fiscali. Numeri vicini a quelli del calcio, per praticanti (7,9 milioni quelli calcistici) e appassionati (21,9), divario enorme sull’impatto economico (19,1 miliardi). “Se ci confrontiamo con il calcio, che deve essere uno stimolo per migliorarci, questa è una buona base di partenza. E se la salute assisterà i nostri tennisti, avremo di fronte a noi 15 anni di ciclo sportivo positivo che si tramuterà in risorse economiche aggiuntive”, dice Binaghi che aggiunge: “Non siamo morti democristiani, non è detto che dobbiamo morire calciofili. Ho l’ambizione di far diventare il tennis il primo sport più praticato in Italia. Ma abbiamo una problematica importante sull’impiantistica: non si trovano campi da tennis e padel per giocare e per frequentare i corsi. Dobbiamo continuare a investire (gli utili federali saranno finalizzati a questo, ndr) e abbiamo bisogno che Sport e Salute ci aiuti per cercare di arrivare nelle scuole nei comuni medi e piccoli. Il calcio è presente nel 90% dei comuni italiani, noi siamo sotto il 30%”. Infine, una battuta sulla sfida degli ascolti di giovedì scorso tra la Nazionale (6,8 milioni di telespettatori) e Sinner (2,8). “Prima che iniziassero i due eventi, Raiuno faceva il 25% di share, Rai2 il 2%. Con Sinner lo share di Raidue è schizzato al 10% mentre Raiuno che trasmetteva il calcio è salita solo al 31%. Gli addetti ai lavori giudicano il risultato straordinario”.