Sulle tribune del Pietrangeli ad ammirare Sinner, per almeno una mezzora, si ¨¨ visto anche Djokovic. Jannik sorride: “Non me ne sono accorto…”. Segno per¨° che ormai tutti lo considerano un avversario temibile. Tsitsipas, che lo aveva eliminato lo scorso anno a Roma, di certo non lo sottovaluter¨¤ pi¨´. “Beh ma in un anno si cambia tantissimo, soprattutto alla mia et¨¤ – dice Sinner – io sono migliorato in tutto, a partire dal servizio. Contro Stefanos non ¨¨ mai facile, un anno fa era il mio primo match contro un top 10 e allora ho imparato molte cose. Ora sapevo di avere i mezzi per competere e ho meritato di vincere, sono davvero contento”.
il protagonista
Sinner dopo la battaglia: "Ho usato la testa. Musetti? Ha pi¨´ potenziale di me"
Vince davanti agli occhi di Djokovic: “Lo scorso anno era la prima volta contro un top 10, sono migliorato in tutto, a partire dal servizio”
TESTA
¡ªContento anche per come ha gestito la situazione dopo il secondo set: “Ho messo via tutto e sono ripartito fresco. In questo sport la testa ¨¨ fondamentale, non si pu¨° giocare bene tutto l’anno, devi trovare il modo per risolvere le situazioni. Io l’ho fatto”. Per questo a fine gara ha puntato l’indice sulla sua tempia. Ci vuole testa. Anche se per un attimo l’ha persa, ha scagliato la pallina fuori dallo stadio prendendo un warning: “A volte la reazione ci vuole, qualche frustrazione ¨¨ bene che esca, non si pu¨° stare sempre zitti!”. E sorride.
TRA PRESENTE E FUTURO
¡ªJannik rimpiange poi l’assenza del pubblico (“A me piace, qui a Roma poi mi ha sempre aiutato tanto”), confessa che la bolla gli va un po’ stretta (“¨¨ tosta, ma qui abbiamo spazio e l’hotel ¨¨ bello, non ci possiamo lamentare”) ed ¨¨ felice per la prova di Musetti: “E’ positivo che dietro di me ci sia qualcun altro. Ho visto la partita in albergo, ha giocato veramente bene, come potenziale ¨¨ forse anche meglio di me. Adesso ha buone chance anche con Nishikori, ma ha dimostrato di poter mettere in difficolt¨¤ chiunque. Sono felice che il tennis italiano stia crescendo cos¨¬”. Lo siamo anche noi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA