Djokovic e l’arte dell'illusione. Ma Sinner può svelare il trucco

C’è un trucco nel tennis e lo possiede il più forte di tutti. ? l’illusione, artificio datato ma sempre di grande effetto. Far credere che le cose stiano in incerto modo, e invece. Se ne serve, Djokovic, con maggiore impiego rispetto ad anni di più sfacciata esibizione di forza atletica. L’approdo è lo stesso: vince lui. Solo che l’avversario si sente ammesso, vicino, in gara. Due cose infine lo respingono e lo lasciano sconfitto: la capacità "tennistica" di Nole di appaiare qualsiasi livello di difficoltà tecnica proposta, qualsiasi complessità tattica richiesta (per l’ormai completa dotazione degli strumenti del gioco del tennista più vincente di sempre) e la resistenza psicofisica dentro l’evento che ne fa un atleta più giovane dei giovani, più esperto per anagrafe, più dominante per una costruzione mentale straordinaria e (pare) indistruttibile.